ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 6 maggio 2018

Uomo avvisato…

DISPACCI DALLA CINA. CHE NON PUÒ ESSERE CHE QUELLA CHE È: MONOCRATICA. UOMO AVVISATO…

Come di consueto nel fine settimana, da Hong Kong ci scrive Aurelio Porfiri. Ecco i suoi dispacci dall’Impero.


Coerenza
Dico qualcosa che può sembrare forse strano: non mi sorprende l’atteggiamento del governo comunista cinese, che si comporta in modo consequenziale alla sua “ragione sociale” (e noi certamente abbiamo le nostre buone ragioni per ritenerla giusta o sbagliata). Ma loro proteggono come possono il loro sistema all’interno delle coordinate di pensiero e di azione che si sono dati. Ripeto: loro fanno quello che ci si può aspettare da loro, compreso seguire l’idea che la religione sia subordinata alla politica e ne serva i fini. Chi un poco conosce il mondo cinese, può sorprendersi di questo? Non credo. Un conto è esserne preoccupati, guardinghi, sospettosi, ma al momento attuale possiamo veramente sperare in un atteggiamento diverso?
Certo, non si può parlare di questo mondo come di un monolite, tutto uguale. Ma proprio la difficoltà nel penetrarlo confonde spesso l’analisi e rende la capacità di comprensione magmatica. Eppure nel modo in cui si comportano, a grandi linee, c’è molta coerenza: seguono semplicemente le regole che si sono dati.

In comunione

Il 6 maggio preghiamo per la Siria in unione col vicario di Aleppo














Ho indetto Domenica prossima 6 Maggio una giornata di preghiera per la PACE in Siria.
Vi saremo molto grati se Vi unite a
noi.Purtroppo le agressionI  continuano.
Saluti da Aleppo.
+Georges Abou Khazen, francescano

     3 commenti

La nuova Pentecoste?

Condanne della Chiesa all’eresia chiamata «ecumenismo»





La prestigiosa Enciclopedia Cattolica (Vol. V, Vaticano, Imprimatur 8 ottobre 1950, Coll. 63-65) afferma:
La teoria dell'ecumenismo - Parola derivata da «ecumenico», ossia universale, che viene adoperata nei tempi moderni per indicare ogni sorta di attività religiosa che non si limiti ai problemi interni di una Chiesa cristiana. Nel senso proprio ecumenismo è la teoria più recente escogitata dai movimenti interconfessionali, specialmente protestanti, per raggiungere l’unione delle Chiese cristiane. Qui si parla dell’ecumenismo in senso stretto. L'ecumenismo presuppone come sua base l’eguaglianza di tutte le Chiese dinanzi al problema dell’unione.

Ciò sotto il triplice aspetto psicologico, storico ed escatologico:
a) Psicologicamente tutte le Chiese devono riconoscersi ugualmente colpevoli della separazione, cosicché, invece di incolparsi l’una l’altra, ognuna ha da chiedere perdono; 
b) Storicamente nessuna Chiesa, dopo la separazione, può credersi la Chiesa unica e totale di Cristo, ma soltanto parte di quest’unica Chiesa: conseguentemente, nessuna può arrogarsi il diritto di obbligare le altre a ritornare a lei, bensì tutte debbono sentire l’obbligo di riunirsi tra loro, (vaneggiando di) ricostituire la Chiesa Una e Santa fondata dal Salvatore; 
c) Escatologicamente la Chiesa futura, risultante dall’unione, non potrà essere identica a nessuna delle Chiese ora esistenti.


La S. Chiesa ecumenica, che sorgerà in questa nuova Pentecoste, sorpasserà ugualmente tutte le singole confessioni cristiane. Si vede subito che tali teorie sono in contrasto con la fede cattolica. Esse tuttavia offrono un certo (apparente) vantaggio di ordine pratico, togliendo tra le varie Chiese ogni rivalità, e prospettando tutto l’arduo problema dell’unione in un piano senza ortodossi ed eretici, senza vincitori e senza vinti. Perciò si sono moltiplicate le riviste unionistiche con il titolo di Oecumenica, perfino le due più importanti associazioni internazionali unionistiche, Life and Work e Faith and Order, si sono fuse nel 1946 in una sola con il titolo «Concilio ecumenico», il cui primo congresso venne celebrato ad Amsterdam dal 22 agosto al 5 settembre 1948.

La contraffazione eretica della vera Chiesa cattolica.

PRASSI E TEOLOGIA "ERETICA"


Se comandano i teologi "la prassi domina la dottrina". La distanza abissale che separa la Chiesa del 1962, da quella odierna, che è la caricatura e la contraffazione eretica, qualche volta blasfema, della vera Chiesa cattolica 
di Francesco Lamendola  


 00 28 croce ride bellissimo

La gravissima crisi in cui versa la Chiesa cattolica ai nostri giorni non è la conseguenza dell'elezione al soglio pontificio di Jorge Mario Bergoglio; questa ne è, semmai, la conseguenza. La crisi parte da molto lontano; e, osservando attentamente fra le pieghe della storia della Chiesa, se ne potrebbero scorgere alcune avvisaglie risalendo indietro addirittura di secoli: perché è da alcuni secoli che forze non cattoliche operano nell'ombra per insinuarsi nella Chiesa cattolica e per condizionarne, dall'interno, la vita, la pastorale, la dottrina. Nondimeno, se vogliamo fissare una data simbolica più vicina, e di più evidente risonanza, senz'altro dobbiamo indicare il Concilio Vaticano II, o meglio, l'elezione di Giovanni XXIII, ossia del papa che, pur anziano e malato, volle fortissimamente convocare il Concilio, quel Concilio, con quelle caratteristiche, con quella prospettiva, con quegli obiettivi, pur conoscendo benissimo - Pio XII li aveva giustamente paventati - i rischi enormi che ciò avrebbe comportato. Bergoglio, quindi, non è che l'ultimo, in ordine di tempo, e il più esplicito, quanto alla sua azione e anche alle sue intenzioni, di una serie di papi, sei per l'esattezza, a partire dai quali si è mostrata una manovra, sempre più evidente, per stravolgere la dottrina della Chiesa e per portare un miliardo e mezzo di fedeli cattolici verso una religiosità che non è più cattolica, ma eretica, e che tale sarebbe stata sicuramente considerata, e condannata, da uno qualsiasi dei duecentosessanta papi che hanno preceduto il conclave del 1958. Facciamo questa affermazione, di per sé gravissima, con perfetta cognizione di causa, anzi ribadiamo il concetto: nessuno dei papi che si sono succeduti nell'arco di millenovecento anni, da san Pietro, il capo degli Apostoli, a Pio XII, avrebbe trovato normale la prassi che si è instaurata nella Chiesa del Concilio e del dopo Concilio; in tutti gli ultimi sei pontificati vi sono elementi, dottrinari, pastorali o liturgici, gravemente difformi dalla vera dottrina cattolica; elementi che avrebbero provocato una reazione di censura, e, nei casi più gravi, di scomunica, da parte della legittima autorità ecclesiastica, cardinali, vescovi e sommi pontefici in testa.

Anti Martinismo

L'INTERVISTA
“Ecco perché non mi definisco gay”. In Italia l'anti Martin


Arriva in Italia Daniel Mattson, autore del libro Perché non mi definisco gay – Come ho recuperato la mia identità sessuale e trovato la pace. La sua storia è un "pugno in faccia" alla tendenza omoeretica e un inno alla Chiesa, che lo ha abbracciato partendo da un dato naturale: «Siamo maschi e femmine. Per rispettare qualcuno dobbiamo riconoscere la sua identità. Tutto il resto sono un falso rispetto, una falsa delicatezza e una falsa compassione».


In occasione del suo arrivo in Italia per la presentazione del suo libro, pubblichiamo l'intervista del mensile Il Timone a Daniel Mattson (clicca qui per leggere il numero di Maggio). Mattson ha raccontato la sua storia nel libro Why I don’t call myself gay – How I reclaimed my sexual reality and found peace (Perché non mi definisco gay – Come ho recuperato la mia identità sessuale e trovato la pace). Nell'intervista parla dell'importanza dell'Apostolato diu preghiera Courage, un approccio al problema dell'omosessualità in ossequio alla dottrina della Chiesa e non incine alle forme di omoeresia che vedono nel gesuita James Martin il suo principale estensore. Daniel Mattson sarà in Italia a maggio per presentare il suo libro Perché non mi definisco gay – Come ho recuperato la mia identità sessuale e trovato la pace, tradotto in italiano da Cantagalli, con la prefazione del cardinale Robert Sarah. Queste le date principali: 23 e 25 maggio a Roma, 28 maggio Rocca di Papa, 29 maggio Napoli, 30 maggio Milano. Tutti i dettagli sul sito www.nonmidefiniscogay.blog. Altri link di riferimento: www.courageitalia.it e www.everlastinghills.org.

“Ora, basta!”

L’assalto dei lupi al gregge 

image

Per comprendere la situazione senza precedenti in cui si trova la Chiesa, si deve andare in profondità e risalire al XVI secolo, alla figura di Jan Amos Kominsky detto Comenius (1592-1670). Discendente da una famiglia della setta protestante anti-trinitaria dei Fratelli Boemi, divenne membro dei Rosacroce, una setta segreta, panteistica, di derivazione cabalistica, protestantica e madre della massoneria. Ebbe come padre spirituale Johann Valentin Andreae (1586–1654), uno dei fondatori dei Rosacroce, che lo elesse come suo successore nell’opera di espansione della sinarchia mondialista anti-cattolica romana. «Comenius» - come scrive Don Curzio Nitoglia in “Nuovo dis-ordine europeo”, (www.curzionitoglia.net, 2015) - «voleva unificare a livello mondiale l’istruzione scolastica; coordinare i governi nazionali in un’istituzione super-nazionale; riunire pan-ecumenicamente le chiese cristiane e le religioni a-cristiane all’insegna di un “cristianesimo” (di nome) pluralista, relativista, tollerante e modernistico. (…). 

sabato 5 maggio 2018

La radice dei segreti


Introvabile: la prima redazione del Segreto di La Salette, quella che lesse il Beato Papa Pio IX!




"Melania, sto per dirti qualcosa che non dirai a nessuno. Il tempo della collera di Dio è arrivato; se, quando avrai detto ai popoli ciò che ho detto adesso e che ti dirò di dire ancora; se, dopo ciò, essi non si convertiranno, non si farà penitenza e non si cesserà di lavorare la domenica e si continuerà a bestemmiare il santo nome di Dio, in una parola, se la faccia della terra non cambia, Dio si vendicherà contro il popolo ingrato e schiavo del demonio.

All’origine della crisi di fede in Occidente

http://lucazacchi.it/wp-content/uploads/2017/07/sarah1.jpg

Il monaco e il cardinale

    Come ho già avuto modo di raccontare in altre occasioni, da qualche anno sono in contatto con un giovane monaco ortodosso con il quale, sia pure a distanza e in modo intermittente, mi succede di affrontare temi spirituali. È un’esperienza molto bella che il Signore ci ha donato e che non esito a definire ecumenica nel senso più pieno e più vero del termine, perché nessuno dei due cerca di nascondere le proprie peculiarità, magari per comodità o anche solo per il timore di non apparire sufficientemente cortese. Al contrario, siamo entrambi molto curiosi e cerchiamo di sviscerare le diversità, così da imparare qualcosa l’uno dell’altro e di arricchirci a vicenda.

La Placuit Deo non placuit Papae?

Volare alto



Che la polemica contro lo gnosticismo e il pelagianesimo fosse uno dei cavalli di battaglia di Papa Francesco, lo sapevamo da tempo. Ne aveva già parlato nel documento programmatico del suo pontificato, l’esortazione apostolica Evangelii gaudium (n. 94), ed era tornato sull’argomento nel discorso pronunciato a Firenze il 10 novembre 2015, nell’ambito del V convegno nazionale della Chiesa italiana (qui). Senza contare le innumerevoli stoccate lanciate soprattutto contro i “nuovi pelagiani” durante le omelie mattutine in Santa Marta. 

Nel febbraio scorso, la Congregazione per la dottrina della fede (CDF) aveva pubblicato la lettera Placuit Deo su alcuni aspetti della salvezza cristiana, con la quale almeno io ebbi l’impressione che si volesse in qualche modo dare un fondamento teologico alla controversia, evidenziando il carattere tendenzialmente ereticale delle due deviazioni. E con ciò, pensavo io, si sarebbe chiusa una volta per tutte la questione. E invece il 9 aprile scorso è stata pubblicata l’esortazione apostolica Gaudete et exsultate sulla chiamata alla santità nel mondo contemporaneo, che riapre la disputa, dedicando un intero capitolo, il secondo, a “Due sottili nemici della santità”: lo gnosticismo e il pelagianesimo attuali. Si tratta di 28 paragrafi su 177: il 16% del totale, che non è poco.

Il trucco c’era, ed era trasparente

 L'ERESIA DEI TEOLOGI AL POTERE

L’eresia è al potere perché i teologi hanno il potere. Assistiamo al paradosso di professori di teologia che riempiono la testa dei loro studenti (futuri sacerdoti) con teorie azzardate senza che i loro superiori muovano ciglio
di Francesco Lamendola  


 http://www.accademianuovaitalia.it/images/gif/chiesa/0-CRISTO-OK-200.gif

A dirlo non è uno qualsiasi, ma un sacerdote e un teologo di tutto rispetto: monsignor Antonio Livi, una delle menti più brillanti e più preparate nel panorama, non troppo confortante in verità, della teologia cattolica dei nostri giorni, ove ormai quasi chiunque può autonominarsi esperto e mettersi a dire e scrivere le cose più inverosimili, le più sconcertanti e lontane dalla vera e sola dottrina cattolica, senza che nessuno ci trovi qualcosa di strano e, soprattutto, senza che l’autorità ecclesiastica si sogni d’intervenire. Assistiamo al paradosso di professori di teologia che riempiono la testa dei loro studenti con teorie azzardate, temerarie, eterodosse, senza che i loro superiori muovano ciglio e senza che i loro vescovi sentano il minimo dovere d’intervenire; in compenso, quegli stessi teologi rispondono a colpi di querela alla magistratura contro chi si permette di far notare che quanto essi vanno dicendo e insegnando non è per nulla cattolico, anzi, in certi casi è addirittura blasfemo, o fortemente sospetto di blasfemia.

L’ultima vergogna in attesa della prossima

Alfie, padre Gabriele rispedito in Italia
Padre Gabriele Brusco, il sacerdote italiano che è stato vicino a Thomas Evans e Kate James nei giorni decisivi per Alfie, è costretto a lasciare l’Inghilterra e lunedì sarà già in Italia. Ritirata la richiesta di incardinazione nella diocesi di Westminter.

Il cardinale Nichols

Padre Gabriele Brusco, il sacerdote italiano che è stato vicino a Thomas Evans e Kate James nei giorni decisivi per Alfie, è costretto a lasciare l’Inghilterra e lunedì sarà già in Italia. La decisione era già nell’aria da tempo ma si è concretizzata mercoledì 2 maggio dopo l’incontro che padre Gabriele ha avuto con il vescovo ausiliare di Westminster John Sherrington per esaminare la sua situazione.
Durata e contenuti del colloquio sono top secret, per espressa volontà di monsignor Sherrington, ma non deve essere stata un’occasione particolarmente gradevole se al termine del colloquio padre Gabriele ha deciso di ritirare la richiesta di incardinazione nella diocesi di Westminster. Deve anche lasciare l’Inghilterra subito e non potrà quindi partecipare ai funerali del piccolo Alfie, previsti per venerdì prossimo. È l’ultima vergogna della gerarchia cattolica inglese, che da questa vicenda ne esce a pezzi.

In stato di desolazione o di turbamento

http://antimassoneria.altervista.org/wp-content/uploads/2016/10/PAPA-FRANCESCO-VITELLO-D-ORO-720x370.jpg

Alfie: dalla rabbia allo zelo


Dominus omnipotens vindicabit in eis; in die iudicii visitabit illos. Dabit enim ignem et vermes in carnes eorum, ut urantur et sentiant usque in sempiternum (Gdt 16, 20-21).

Son cose che succedono ai vivi (a chi è moralmente vivo, anziché in coma indotto): all’indicibile dolore per il barbaro assassinio di un bimbo innocente, nonché per la vergognosa figura che ci ha fatto la Chiesa Cattolica, si alterna una rabbia colossale che non ha requie all’idea di non poter fare apparentemente nulla. Alfie Evans è stato deliberatamente soppresso nella notte tra il 27 e il 28 aprile, quando un’infermiera gli ha iniettato un cocktail di farmaci che lo ha condotto al decesso poco più di due ore più tardi, visto che il piccolo, pur essendo rimasto privo di cibo e di ventilazione per ben trentasei ore e combattendo con un’infezione ai polmoni provocata da tubi pieni di muffe che non venivano cambiati da appena cinque mesi, non voleva arrendersi alla sentenza di morte e continuava a lottare come un leone per sopravvivere.

venerdì 4 maggio 2018

Il segreto di Gesù

LA FORZA DELLA PREGHIERA


«Venuta la sera Lui era ancora solo lassù». La preghiera notturna una speciale necessità dell’anima. La sola maniera per essere protetti contro il male è quella di ricordarsi della propria condizione creaturale e pregare sempre 
di Francesco Lamendola  

 0 213 gesu nubis 
  
L’episodio evangelico, piuttosto noto, di Gesù che cammina sulle acque, è preceduto da una notazione che ci conferma quanto la preghiera in solitudine, anche di notte, in cima a luoghi elevati, fosse per Gesù una vera e propria consuetudine, una parte essenziale della sua spiritualità e del suo ascetismo. Ci piace rileggerlo e meditarlo, anche per meglio comprendere il miracolo della sua apparizione sulla superficie del lago di Tiberiade, con le acque agitate e quasi in tempesta, e con il commovente tentativo di san Pietro di imitarlo, andandogli incontro, che per poco tuttavia non si conclude in tragedia (Matteo, 14, 22-33):
Subito dopo ordinò ai discepoli di salire sulla barca e di precederlo sull'altra sponda, mentre egli avrebbe congedato la folla. Congedata la folla, salì sul monte, solo, a pregare. Venuta la sera, egli se ne stava ancora solo lassù.
La barca intanto distava già qualche miglio da terra ed era agitata dalle onde, a causa del vento contrario. Verso la fine della notte egli venne verso di loro camminando sul mare. I discepoli, a vederlo camminare sul mare, furono turbati e dissero: «È un fantasma» e si misero a gridare dalla paura. Ma subito Gesù parlò loro: «Coraggio, sono io, non abbiate paura». Pietro gli disse: «Signore, se sei tu, comanda che io venga da te sulle acque». Ed egli disse: «Vieni!». Pietro, scendendo dalla barca, si mise a camminare sulle acque e andò verso Gesù. Ma per la violenza del vento, s'impaurì e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!». E subito Gesù stese la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?». 
Appena saliti sulla barca, il vento cessò. Quelli che erano sulla barca gli si prostrarono davanti, esclamando: «Tu sei veramente il Figlio di Dio!»

Quando la Chiesa dubiterà come dubitò Pietro

Profezia (terribile) del card. Pacelli sul "suicidio della Chiesa Cattolica": è il Terzo Segreto di Fatima?...



Nel 1933, sedici anni dopo le apparizioni di Fatima, il futuro papa Pio XII, allora cardinale Eugenio Pacelli, segretario di Stato di Papa Pio XI, parlò di Fatima con il suo amico conte Enrico Pietro Galeazzi e disse che si trattava di un avvertimento contro il "suicidio" della Chiesa cattolica che sarebbe avvenuto mediante la distruzione della liturgia e l’alterazione della fede.

Una profezia che in parte vediamo realizzata ma che, nel suo contenuto più drammatico, si apre ad un futuro che del resto non sembra così remoto...; la cosa che impressiona, poi, in modo particolare è la connesisone stabilita dal Cardinale tra il conenuto delle sue "sconcertanti previsioni" e il messaggio di Fatima.

Dove ci portano “i padroni del Discorso”?

Putin pronto ad annunciare la costituzione della “Stavka”, un Consiglio di Guerra
Guerra USA Russia
Mentre in Occidente cresce l’ostilità contro la Russia e si predispongono nuove provocazioni dopo quelle degli Skripal ( Salibury) ed il finto attacco chimico orchestrato a Douma, in Siria, i russi si predispongono a reagire colpo su colpo con una strategia che prevede una risposta devastante delle forze russe, qualora gli USA ed i loro alleati debbano superare quelle che sono le “linee rosse” di Mosca .
Appare certo che la Russia si sente sotto attacco e l’intelligence russa dispone di “informazioni riservate” sulle nuove provocazioni che Washington e Londra stanno predisponendo per giustificare nuovi attacchi in Siria, in Ucraina e nuove restrizioni sanzionatorie contro gli interessi russi. Per questo motivo Putin sta per annunciare la costituzione della “Stavka”, il Consiglio di Guerra che guiderà tutte le decsioni  strategiche di Mosca in questo periodo. Vedi: Global research

Sia fatta la mia volontà


NON C’È SIPARIO CHE TENGA

Soffermiamoci su un argomento di cui molto si è parlato e lo facciamo prendendo lo spunto da un articolo pubblicato lo scorso mese di Febbraio dalla rivista Altroconsumo. Il testo, dal titolo Sia fatta la mia volontà, sottolineava l’importanza della norma sul biotestamento precisandone i riflessi favorevoli già annunciati da Bergoglio prima della sua approvazione. «Sono molti a giurare – si dichiarava agli inizi dell’articolo – che sarebbero state proprio le sue argomentazioni ad aver dato la spinta propulsiva all’approvazione del provvedimento a pochi giorni dallo scioglimento delle Camere». La celebrazione d’una volontà assuefatta agli interpreti della venerabilità fa parte delle regole del gioco e Bergoglio ama giocare d’anticipo.

Clare meglio di Vincent

ALFIE. UNA MADRE AL CARD. NICHOLS: SIA UNA GUIDA, O SE NE VADA

 

Una  cattolica inglese, madre di tre bambini, ha scritto una lettera aperta al cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster, chiedendogli in buona sostanza di rassegnare le sue dimissioni, dopo le sconcertanti dichiarazioni che il porporato ha rilasciato dopo la morte di Alfie Evans.
È una lunga lettera, che vi consigliamo di leggere nell’originale, e di cui traduciamo alcuni brani. “Ho letto le sue dichiarazioni sul caso Alfie Evans con estrema tristezza e incredulità. Sentivo che lei si è schierato al fianco della cultura della morte che è così prevalente nella nostra società oggi, piuttosto che difendere i valori del Vangelo, della vita, della speranza, dell’amore e della pietà. In questa lettera voglio esplorare alcune delle cose che lei ha detto, e anche cercare di andare alla radice del perché lei ha preso le difese dell’ospedale, piuttosto che quelle di Alfie e dei suoi genitori”.

Groucho meglio di Reinhard

https://biografieonline.it/img/bio/g/Groucho_Marx.jpg

Se Marx (Reinhard) esalta Marx (Karl)

    E così dopo un arcivescovo (Marcelo Sánchez Sorondo) secondo il quale la Cina è il paese nel quale viene meglio applicata la dottrina sociale della Chiesa, adesso abbiamo anche il cardinale (Reinhard Marx) che non si fa troppi problemi nell’affermare (intervista alla Frankfurter Allgemeinen Sonntagszeitung) che senza Karl Marx non ci sarebbe dottrina sociale della Chiesa.
La Chiesa, lo abbiamo sempre saputo, è bella perché è varia e da un po’ di tempo la varietà ha superato ogni limite, ma la storia, almeno quella, andrebbe rispettata. E invece no. Invece ecco che il cardinale Marx, forse soggiogato psicologicamente dal suo più illustre omonimo compatriota, dopo aver sentenziato che «il mercato non ci porta automaticamente a una società giusta», dice di vedere nel marxismo un opportuno «correttivo» del capitalismo, dato che «prosperità e profitto non sono l’unica cosa a cui una società debba tendere».

Vedremo poi i risultati

INTERCOMUNIONE
Germania-Santa Sede, pericoloso dialogo sull'Eucarestia

È stata una lunga giornata di lavori quella tra la delegazione della Conferenza episcopale tedesca e quella vaticana per discutere dell'intercomunione, che i vescovi tedeschi hanno approvato a maggioranza per i coniugi protestanti sposati con cattolici. Nella delegazione vaticana si nota l'esclusione del cardinale Robert Sarah, forse per le sue posizioni chiaramente contrarie.

                                      I cardinali Marx e Voelki

Sarà necessario attendere i prossimi giorni per capire esattamente quale sia stato il risultato dell’incontro in Vaticano fra alcuni cardinali e vescovi tedeschi e alcuni alti prelati della Curia Romana in tema di intercomunione. Nel comunicato diffuso ieri sera al termine del lungo incontro durato fino alle 19 si danno ben pochi elementi: «Nella conversazione tenutasi in tedesco - dice il comunicato della Santa Sede - l'arcivescovo Ladaria Ferrer ha spiegato che Papa Francesco ha elogiato l'impegno ecumenico dei vescovi tedeschi e ha chiesto loro di trovare un risultato possibilmente unanime nello spirito della comunità ecclesiale. Sono stati discussi vari aspetti della discussione: il rapporto tra la questione della fede e la cura pastorale, la sua rilevanza ecclesiastica mondiale e la sua dimensione giuridica. L'arcivescovo Ladaria Ferrer informerà il Santo Padre sul contenuto della conversazione. L'incontro è stato in un ambiente caldo e fraterno». Dunque, il Papa ha sottolineato l'importanza dello sforzo ecumenico e la necessità di ricomporre l'unità dell'episcopato, vedremo poi i risultati.

“Ite missa est”

Dalla Messa cattolica alla cena protestante:

l’intercomunione prossima ventura.





Di fronte all’attuale “motus in fine velocior” della deriva modernista intrapresa ormai da un sessantennio dalla moderna Chiesa Cattolica, viene da  chiedersi quali siano stati i colpi più duri inferti dal clero rivoluzionario alla bimillenaria Chiesa di Nostro Signore Gesù Cristo che, come noto, è “una, santa, cattolica e apostolica”. Sicuramente si può rispondere: il principio della cosiddetta “libertà religiosa”, l’ecumenismo di stampo protestante (il subdolo “subsistit in” di Lumen Gentium, 8/b), il relativismo religioso (cioè la parificazione dell’unica vera religione, la cattolica, alle false religioni non cristiane) e, dulcis in fundo (in cauda venenum) la riforma liturgica, cioè il passaggio dalla Messa di sempre al Novus Ordo Missae. Innovazioni rivoluzionarie, cioè anticattoliche, attuate grazie alla presa di potere dei modernisti con il conclave del 1958 (colpo di stato che secondo alcuni estromise il Papa legittimo, Gregorio XVII, card. Giuseppe Siri) e poi con il rivoluzionario concilio Vaticano II, di Roncalli e Montini (vedasi Unitatis RedintegratioDignitatis HumanaeNostra AetateDei VerbumLumen Gentium, ecc.).
Ma indubbiamente ciò che ha contribuito maggiormente, a livello pastorale, alla demolizione di secoli di civiltà cattolica è stato il passaggio dalla Messa cattolica di sempre alla nuova Messa di Montini-Bugnini, con il contestuale abbandono della lingua liturgica, il latino, a favore delle lingue volgari nazionali.

giovedì 3 maggio 2018

"Eresia al Potere"

"Eresia al Potere"


14:35

Monsignor Antonio Livi Aprile 2018 

Ci rimane solo poco tempo per convertirci

Alfie, pecorella abbandonata dal pastore

“Guarderanno a Colui che hanno trafitto”: in queste poche parole può  essere riassunta tutta la missione di Gesù Cristo nello svelare il potere del peccato e della morte su di noi (che ha origine dal demonio e dal nostro libero consenso) e di offrire  la possibilità della conversione, del perdono dei peccati e la vita eterna. La stessa cosa si può  dire di Alfie che, con il suo martirio, ha svelato aspetti, per lo più ben nascosti, del nostro vivere all’insegna del disprezzo di Dio e della vita umana. Come nella passione e morte di Gesù Cristo, anche in quelle Alfie c’è stata una incredibile attualizzazione del mistero della Croce alla quale ancora una volta è  stato inchiodato un Innocente.
L’uccisione di Alfie, che sicuramente è entrato nel Cielo, santo e martire tra i santi, è un crimine fra i più gravi che siano mai stati compiuti nella storia: un assassinio voluto proprio da quelle autorità che avrebbero il dovere di difendere le persone e non di ucciderle, specialmente se si tratta di innocenti. Le modalità con le quali questo crimine è stato attuato hanno mostrato la natura satanica del potere a cui si sono asservite numerose persone con varie responsabilità: sia nel mondo che nella Chiesa.
Alfie è sopravvissuto alla sua ingiusta condanna a morte una prima volta, ma non ha potuto usufruire nemmeno della grazia che, in questi casi, viene accordata anche al peggior criminale. Per essersi rifiutato di morire alla prima esecuzione, è stato lasciato morire in condizioni disumane, inaccettabili anche per qualsiasi animale. Si deve prendere atto che tante anime belle cercano sempre di rendere accettabili questi fatti alla sensibilità comune, ma niente può essere tolto alla vera tortura subita da Alfie e dai suoi genitori.

Due ingiustizie non fanno giustizia

Basterebbe aprire un libro di storia

Perché scandalizzarsi tanto per le esternazioni di Abu Mazen quando, fino a poche settimane fa, cecchini israeliani sparano sui civili inermi?
Basterebbe un libro di storia per capire che Abu Mazen non ha detto nulla di sconvolgente. Un “Di Nolfo” qualunque (si fa per dire), non metterebbe in discussione quello che il capo palestinese ha dichiarato pubblicamente, ciò che invece giornalai e commentatori dell’ultim’ora stanno facendo incessantemente.

Così un capo palestinese, che vede il proprio popolo martoriato dai cecchini israeliani, non può riportare una verità storica? Nel primo Novecento, e già da prima, l’antisionismo – e non solo -, dilagava in Europa, proprio per il comportamento sociale degli ebrei, spesso dediti ad attività di usura.

L’Autodivinizzazione dell’uomo

Il neo-gnosticismo



Testo dell'audio
Se siamo davvero di fronte ad una nuova religione, la nostra domanda adesso deve essere quale sia precisamente.
Prima di esaminarla alla luce torbida della Gnosi, ci possiamo chiedere se sia semplicemente una nuova forma del Protestantesimo, dell’Umanesimo o dell’Ateismo. Sicuramente la Fede cattolica, come viene presentata oggi, possiede una certa somiglianza ad ognuno di questi sistemi. Ma la somiglianza deriva non da qualche caratteristica particolare dell’uno o dell’altro sistema,bensì da una caratteristica che tutti condividono, cioè il soggettivismo.

Una verità che merita di essere ascoltata

DAMASCO, IL MESSAGGIO DI UN FRATE – Padre Bahjat Elia Karakach

Padre Bahjat Elia Karakach, francescano della Custodia di Terra Santa superiore del Convento dedicato alla conversione di San Paolo a Damasco, è il frate coraggioso che immediatamente dopo l’attacco americano aveva lanciato un audio messaggio, attraverso i social network, in cui denunciava la menzogna dell’uso delle armi chimiche da parte del Governo di Bashar al-Assad. Come lui stesso dice l’attacco con armi chimiche da parte di Damasco sarebbe stato una follia, la vittoria sul terrorismo è ormai alla soluzione finale e richiamare l’attenzione dell’Occidente, giustificandone un possibile intervento, sarebbe stato inutile e dannoso. «L’esercito siriano non ha bisogno di usare le armi chimiche, soprattutto perché tra l’altro le ha smantellate, come sappiamo, sotto il controllo dei russi qualche anno fa».
Molto ottimista per il futuro dice di voler infondere la speranza attraverso la creazione di strutture che siano rivolte alla ricostruzione di un paese giovane e coraggioso. Ci racconta che i cristiani alle volte sono accusati dall’Occidente di sostenere il governo, precisa che questo va inserito in un contesto nel quale i cristiani sono una parte della società e non un corpo estraneo; la Siria a livello istituzionale è un paese laico e tutti possono accedere alle cariche pubbliche e ricorda che non è una questione di cristiani ma di una popolazione che all’80% si esprime a favore del suo Presidente. Forse prima della guerra c’era una opposizione che chiedeva modifiche costituzionali e riforme, ma oggi la scelta è tra il caos totale e questo governo che nonostante tutto ha avuto il merito di salvare l’unità della Siria e il pluralismo religioso. Il progetto di creare una divisione su basi etnico religiose è miseramente fallito grazie alla stabilità politica mantenuta nonostante la guerra. «Questo è il tempo di metterci insieme per combattere il terrorismo perché questi ribelli non hanno una visione politica alternativa. Hanno distrutto il patrimonio culturale, storico e l’unica cosa che li accomuna è il sogno di uno Stato Islamico.»
In una breve intervista invia un messaggio all’Occidente per raccontare una verità che merita di essere ascoltata, in un mondo in cui l’informazione si ferma davanti a una ideologia calata dall’alto in cui dietro vi è solo un vantaggio economico a senso unico.

Ogni epoca ha (o non ha) i vescovi e i santi che si merita

L'invenzione della Santa Croce e la Chiesa tedesca

Il 3 maggio, nel calendario antico, si celebra la festa dell’Invenzione della Croce, in cui si commemora il ritrovamento delle reliquie della Croce e del Santo Sepolcro da parte di Sant’Elena, madre di Costantino; con questa festa si voleva celebrare non solo il primario trionfo della Croce di Cristo sul paganesimo e sul giudaismo, ma anche il secondario e derivato trionfo secolare e sociale della fede, che da allora, lentamente ma progressivamente, avrebbe fondato e ispirato l’Impero e, poi, la Cristianità europea. Questa festa, cassata dalle solite riforme degli anni ’60, che non tolleravano le feste doppie e, in generale, le feste “trionfaliste”, è ancora viva in Oriente (anche se in altra data, al 6 marzo) e perfino nei calendari anglicano e luterano (!). E proprio di luterani andremo incidentalmente a parlare.