DISPACCI DALLA CINA. CHE NON PUÒ ESSERE CHE QUELLA CHE È: MONOCRATICA. UOMO AVVISATO…
Come di consueto nel fine settimana, da Hong Kong ci scrive Aurelio Porfiri. Ecco i suoi dispacci dall’Impero.
Coerenza
Dico qualcosa che può sembrare forse strano: non mi sorprende l’atteggiamento del governo comunista cinese, che si comporta in modo consequenziale alla sua “ragione sociale” (e noi certamente abbiamo le nostre buone ragioni per ritenerla giusta o sbagliata). Ma loro proteggono come possono il loro sistema all’interno delle coordinate di pensiero e di azione che si sono dati. Ripeto: loro fanno quello che ci si può aspettare da loro, compreso seguire l’idea che la religione sia subordinata alla politica e ne serva i fini. Chi un poco conosce il mondo cinese, può sorprendersi di questo? Non credo. Un conto è esserne preoccupati, guardinghi, sospettosi, ma al momento attuale possiamo veramente sperare in un atteggiamento diverso?
Certo, non si può parlare di questo mondo come di un monolite, tutto uguale. Ma proprio la difficoltà nel penetrarlo confonde spesso l’analisi e rende la capacità di comprensione magmatica. Eppure nel modo in cui si comportano, a grandi linee, c’è molta coerenza: seguono semplicemente le regole che si sono dati.