COMBATTERE PER LA VERITA'
Vale la pena di combattere per la "verità" ? i galantuomini provano vergogna per non sentirsi utili, i "cialtroni" al contrario si sentono soddisfatti di se stessi, se: "fingendo di fare non fanno e fingendo di essere non sono"
di Francesco Lamendola
Nella cerchia delle nostre amicizie e conoscenze si va diffondendo una nuova e scoraggiante sensazione, in genere proprio fra le persone migliori, le più intelligenti, le più sensibili, le più consapevoli di quel che sta accadendo nella società e nel mondo: quella di essere inadeguate, nel senso di non sentirsi più all’altezza (o alla bassezza?) dei tempi attuali, di essere completamente incapaci di adeguarsi e così di sentirsi “utili”. Se una persona si sente tagliata fuori dai processi sociali, economici, culturali, finisce per maturare un senso di colpa, un po’ come un gran lavoratore il quale, perso il lavoro, o pensionato in anticipo dalla sua azienda, ciondola fra il bar e una panchina dei giardini pubblici, ma non si gode per niente le giornate libere, si vergogna, vorrebbe quasi sparire sotto terra ogni volta che incontra un ex collega per la strada. E già questo sentimento attesta il livello morale della persona: perché solo i galantuomini provano vergogna per il fatto di non sentirsi utili alla società, mentre i cialtroni non solo non proveranno mai niente di simile, ma, al contrario, si sentono furbi e soddisfatti di se stessi se, fingendo di fare, non fanno, e fingendo di essere, non sono. Questa, peraltro, è una legge generale: i migliori sono pieni di scrupoli, i peggiori no. Il problema diventa pesantissimo, e praticamente irrisolvibile, quando nella società si creano le condizioni perché i migliori, sia moralmente, sia professionalmente, vengano oggettivamente ostacolati e penalizzati non in quanto singole persone, ma proprio in quanto sono i migliori, e i peggiori si trovino oggettivamente favoriti e agevolati proprio per il fatto di essere i peggiori: quelli disposti a vendersi, a mentire, a tradire, a fare qualsiasi cosa pur di curare i propri interessi, magari al servizio di un sistema politico-sociale ingiusto e corrotto.