ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 24 dicembre 2017

È nato, nonostante tutto


E' NATO UN BAMBINO . . .       


Si direbbe che sia sceso un velo di profonda mestizia sopra questo Natale del 2017: impossibile non vederlo. Eppure è nato e la sua storia non termina "sul legno della croce", diciamo perciò, con gli Angeli: È nato; alleluia ! 
di Francesco Lamendola  

 
   
Eppure è nato.
Nonostante la nostra cattiveria, il nostro egoismo, la nostra indifferenza, ha scelto di farsi uomo fra di noi, di vivere in mezzo a noi, di morire per tutti noi.
Ancora in fasce, è sfuggito alla strage degli innocenti, come un bambino dei nostri giorni può sfuggire alla strage praticata mediante l’aborto: sono sei milioni i bambini che non sono nati per questa ragione, da quando la gloriosa “legge di civiltà” è stata introdotta nel nostro Paese, senza dubbio grazie anche al voto di non pochi sedicenti cattolici.
Quando si tenta di penetrare il pensiero abissale di Dio che si fa uomo per amore degli uomini, accettando di vivere pienamente la loro condizione umana e, pur conservando la natura divina, rinunciando ad usarla se non  per fare del bene agli altri e infine per risorgere dalla morte cui la malvagità degli uomini l’ha condannato, e che Egli ha accettato, anch’essa, senza protestare e senza ribellarsi, bevendo l’amaro calice sino in fondo; quando si tentata di penetrare un tale pensiero abissale si è colti dalle vertigini e si deve rinunciare, è impossibile anche solo concepirlo, a stento lo si può accogliere per mezzo della fede. “A stento” in base alle nostre forze umane, naturalmente; vale a dire che lo si può e lo si deve accogliere, ma quando si è ricevuto il Suo stesso aiuto. Perché gli uomini, da soli, non arrivano neppure a sfiorare il mistero di Dio; di questo Dio che si fa uomo, che s’incarna in un bambino, che vive la nostra vita insegnandoci, però, come si deve vivere la vita buona per poter tornare al Padre celeste; e che, per farlo, quando le parole non bastano più, si serve del suo stesso corpo, della sua stessa vita, della sua stessa morte, per insegnarci l’ultima cosa e la più importante: il valore del sacrificio di sé come riparazione del male. Un concetto che per i cattolici era familiare e quasi ovvio, fino a qualche anno fa, ma che ora pare essere stato dimenticato, mentre la cultura profana non l’ha mai avuto (avevano provato a scrivere ”il valore riparatorio”, e poi “il valore riparativo”, ma il correttore automatico ha segnato queste parole come erronee: semplicemente, la cultura odierna non le riconosce, ossia non riconosce il concetto che esse designano).

Colei che vede, Colei che fa vedere

Gesù/Maria: i due volti di un Mistero Uno | Una riflessione di Gianluca Marletta


Oltre il razionalismo, ma anche oltre il semplice devozionalismo emotivo, una “scintilla” che è comunque e solo una goccia nell’Oceano di Sapienza di ciò che si può dire della Santa Vergine …e soprattutto di ciò che NON si può dire e non potrà mai essere detto. Buon Natale cari fratelli e cari amici. Gianluca Marletta. 
La teologia “razionalista” protestante ma anche cattolica –quella, per intenderci, che pretende di inglobare il Mistero Divino nella ristretta misura dei propri sillogismi- la disprezza, relegandola con sufficienza, se non con malcelata ironia, alla sfera della “pietà popolare”; il mondo new-age e neospiritualista, che pur si fa vanto di coltivare il “fascino del mistero”, generalmente la ignora in quanto figura troppo cattolica o, comunque, eccessivamente collegata alla devozione cristiana tradizionale. Eppure, agli occhi di chi realmente ama Sophia, la figura di Maria di Nazareth non può che apparire, in perfetta unione con quella del Figlio, nient’altro che come un abisso di Sapienza trascendente qualsiasi mentalismo, in quanto fonte di infinita contemplazione. Non è un caso, pertanto, che il Mistero di Maria venga generalmente ignorato o banalizzato proprio in quegli ambienti dove la stessa figura di Gesù viene al contempo ricondotta, su di un piano orizzontale, a quella di un “filosofo” o maestro di morale, un “iniziato” fra molti altri o, tutt’al più, all’oggetto di una “fede” vaga e puramente soggettiva..

Non come vorrebbero farci credere

              CHI FESTEGGEREMO IL 25 DICEMBRE ? 



Ma  la nascita di chi festeggeremo il prossimo 25 dicembre? Di un uomo-dio  inventato dalla teologia scientifica modernista che ne esalta l’umanità verso la divinità con la scusa di renderlo più credibile?
E’ necessario domandarcelo poiché  i “manipolatori” del  Concilio Vaticano II  han  tentato in tutti i modi di  renderci più “adulti” per aiutarci a  evitare il rischio di inconsapevole eresia (criptoeresia, secondo  Karl Rahner ) dove, < per  considerare Gesù  vero Dio , si lasciava troppo in secondo piano il fatto che egli è vero uomo > , con una  sua storia umana.
Questo rischio  era secondo loro dovuto ai Vangeli non sufficientemente storici, fatti da testimonianze sospette di testimoni non oculari, in contraddizione fra loro. E costoro considerano la concezione verginale di Maria materia accessibile e credibile solo per fede e non per ricerca storica.
Sempre per costoro il Padre Nostro, come noi lo recitiamo oggi, non è quello di Gesù, bensì è stato adattato dalle prime comunità per esprimere la concezione necessaria e voluta di Gesù. Sempre secondo loro  il vero Gesù insegnava la ripartizione equa delle risorse in relazione all’ambiente e spiegava che il regno di Dio è gratuito, senza bisogno di meritarlo, essendo la salvezza già ottenuta.
Dio per loro non è certo (come penso invece io) meritocratico. Inoltre, di fatto, sembrano ignorare la sua Resurrezione, perché senza prove attendibili, così  sembrano ignorare il male, il peccato originale, il diavolo, l’inferno, ecc.

"E adesso preghiamo"

L'anno "emerito" di Ratzinger

Benedetto XVI ha scelto il silenzio assoluto sulle questioni riguardanti la Chiesa cattolica. Il Papa Emerito - però - nel 2017 qualcosa ha detto


Benedetto XVI ha scelto il silenzio e con esso di non intervenire sulle questioni riguardanti la Chiesa cattolica. Joseph Ratzinger è solito ricevere alcune persone - non necessariamente appartenenti all'insieme dei "ratzingeriani" - al fine di restare informato sulle vicende ecclesiali, geopolitiche e culturali.
Ma il Papa Emerito - sulla divisione dottrinale - non si è mai espresso. Chi ha avuto modo di parlare con persone "decisamente informate sui fatti" ha scritto su Facebook che Ratzinger: "Ci tiene a farsi raccontare nel dettaglio il quadro delle situazioni, specialmente le problematicità. Ma quando l'interlocutore inizia a incalzarlo nella direzione di un suo qualsiasi coinvolgimento, anche il più simbolico, discreto e indiretto possibile, il Papa Emerito esclama: "E adesso preghiamo", e mette fine alla conversazione". Benedetto XVI - nonostante sia diventato (suo malgrado) il simbolo di coloro che si oppongono Papa Francesco - non sta ricoprendo alcun ruolo nel contrasto tra "conservatori" e "progressisti". L' anno che Ratzinger si lascia alle spalle - però - non è stato privo di notizie sul suo conto. Nonostante non parli, il Papa tedesco è sempre al centro della scena.

Il momento della scrematura


DOV'ERA LO SPIRITO SANTO?                


Uno "stranissimo pontificato". Dov’era lo Spirito Santo il 13 marzo 2013 quando il conclave eleggeva al soglio pontificio Jorge Mario Bergoglio? e l’11 febbraio 2013 quando Benedetto XVI a sorpresa annunciava le sue dimissioni? 
di Francesco Lamendola  

 

Dov’era lo Spirito Santo il 13 marzo 2013, quando il conclave dei cardinali eleggeva al soglio pontificio Jorge Mario Bergoglio? E dov’era l’11 febbraio 2013, quando Benedetto XVI, a sorpresa, annunciò le proprie dimissioni, che divennero esecutive il 28 successivo? Notiamo, fra parentesi, che le norme del diritto canonico prevedono un intervallo di almeno 15 giorni fra la dichiarazione della sede vacante e l’elezione di un nuovo pontefice; norme che, in quel caso, non vennero rispettate, senza che nessuno, o quasi, sollevasse la questione e facesse domande scomode: inizio di uno strano, stranissimo pontificato, peraltro contraddistinto, già durante lo scrutinio, da ben altre tre irregolarità: il fatto che un gesuita, per statuto, non può essere eletto papa, e nemmeno vescovo, senza apposita dispensa; il fatto che, durante la votazione, saltò fuori un voto in più degli elettori; e il piccolo dettaglio che Benedetto XVI non era morto, era vivo e vegeto e lo è ancor oggi, a quasi cinque anni di distanza: il che significa che ci sono due papi a Roma, cosa evidentemente più che irregolare. 

“Una divinità destinata a sostituire il cristianesimo”

Il  “sessualmente suggestivo” Presepe del Vaticano
ha delle implicazioni con gli attivisti LGBT italiani





Il Presepe Vaticano con un uomo nudo, un cadavere e niente pecore o buoi è l’offerta artistica di un’abbazia e si è rivelata essere il centro di riferimento degli attivisti della LGBT italiana.

Indagini condotte da LifeSiteNews hanno rivelato che l’Abbazia di Montevergine, che ha donato l’innovativa “Natività della Misericordia”, ospita l’immagine mariana che è stata adottata come patrona dagli attivisti LGBT in Italia. Il santuario dell’abbazia è la destinazione annuale di una sorta di pellegrinaggio tra sacro e profano: un “ancestrale gay pride” che, secondo un attivista LGBT, negli ultimi anni ha guadagnato la “partecipazione attiva e politica della comunità LGBT”.

Un funzionario del Governatorato del Vaticano ha detto a LifeSiteNews che è stata l’abbazia di Montevergine a proporre inizialmente l’idea originale della “Natività della Misericordia”. Il Vaticano ha discusso e sviluppato un progetto più dettagliato con l’abbazia, quindi ha presentato i piani finali al Segretario di Stato e a Papa Francesco per l’approvazione, che è stata debitamente concessa.

La presenza del Presepe Vaticano per noi è un motivo per essere ancora più felici quest’anno”, ha detto martedì a LifeSiteNews, Antonello Sannini, Presidente del gruppo attivista omosessuale Arcigay Napoli. “Per la comunità omosessuale e transessuale a Napoli, è un importante simbolo di inclusione e integrazione”.

E' davvero paradossale che ciò accada?


Nessuno lo ascolta, quando difende vita e famiglia. E un motivo c'è

Una volta, in visita a Torino, ha detto a una platea di giovani: "Siate casti, siate casti". E quasi se n'è scusato: "Perdonatemi se vi dico una cosa che non vi aspettavate".
Papa Francesco è anche questo. Un papa che a tratti torna all'antico e ridice i precetti della Chiesa di sempre. Come non abortire. O per dirla con le sue parole agli stessi giovani di Torino: non "uccidere i bambini prima che nascano".
La grande stampa minimizza o tace, quando Francesco si distacca dall'immagine sua dominante, di pontefice permissivo sulle materie che fino a pochi anni fa la Chiesa definiva "non negoziabili".
Eppure sono fin troppe, almeno un centinaio, le volte in cui se n'è distaccato, anche in circostanze solenni come ad esempio a Strasburgo davanti al parlamento europeo, quando condannò la logica dello "scarto", dell'eliminazione di tutte le vite umane che non sono più funzionali, "come nel caso dei malati, dei malati terminali, degli anziani abbandonati e senza cura". È quella che lui usa definire "eutanasia nascosta".

È coerente tutto ciò?

                              La battaglia per la “terza via” continua

                                 Alcuni esempi recenti ne testimoniano la necessità

Il sacerdote della Fraternità San Pietro e la Pastora alla cerimonia ecumenica
Il 6 dicembre 2013 scrivemmo l’articolo “Le ragioni di una battaglia: la parola agli esempi”, sottoscritto dai Resistenti dell’IBP che poi diedero vita alla Comunità San Gregorio Magno. Vi si proponeva una panoramica della situazione mostrando i frutti di alcune scelte che non condividevamo, ragione per la quale abbiamo scelto di resistere in società. A distanza di quattro anni riceviamo dai nostri lettori una documentazione che testimonia l’evoluzione della situazione che, proprio sulla scia di quanto allora descritto, è peggiorata anche più del previsto e obbliga tutti ad una seria riflessione. Anche stavolta, la parola agli esempi recenti.

sabato 23 dicembre 2017

Due modi di tradire la verità


L'ARTE DELLA MENZOGNA


La neochiesa antepone la pace alla verità, ma per la "vera Chiesa" la verità è irrinunciabile. Ci sono due modi di tradire la verità e il più grave, è il tradimento della "verità soprannaturale", ossia della divina Rivelazione 
di Francesco Lamendola   
 

Ci sono due modi di tradire la verità, o, per essere più precisi, ci sono due livelli sui quali si può tradire la verità. Il primo livello è quello della verità “ordinaria”, della verità terrena, relativa alle cose terrene; il secondo, molto più grave, è il tradimento della verità soprannaturale, ossia della divina Rivelazione. Il primo consiste nel mentire, o nel non dire la verità, deformandola, storpiandola, quando si parla da un punto di vista umano; il secondo consiste nel manipolare la parola di Dio, e questo è assolutamente inescusabile. Nel caso del cristiano, le due cose vanno insieme; tuttavia, se è possibile, almeno in teoria, mentire sul primo piano, ma restare nella verità nel secondo (e sia pure restarci formalmente, perché Dio è la Verità, e chi non rispetto la verità sul piano umano, è come se l’avesse tradita anche su quello soprannaturale), non è possibile che accada il contrario: perché tradire la Parola di Dio comporta, di per sé, automaticamente, il venir meno di ogni senso di verità e di giustizia anche sul piano delle cose e umane.

Sentinella, a che punto è la notte?

NEL 2017 NON C'E' STATO IL TRIONFO DEL CUORE IMMACOLATO anche se era lecito sperarlo. TUTTAVIA...



Da più parti e con frequenza si è sentito parlare, durante l'arco di quest'anno che volge al termine, del 2017 come anno di svolta decisivo, anno che avrebbe dovuto prospettare, per il mondo e per la Chiesa, il compimento della promessa di Maria circa il suo Trionfo, per tutte le persone di buona volontà che lo attendono nella speranza.

Non è mai successo in passato con altre date, almeno non con tale reiterazione e quella forte percezione che si è fatta presente nei cuori di molti buoni credenti, soprattutto di quel gruppo chiamato in modo simpatico da qualcuno “mariano-militante”.

Ma questa determinazione temporale avrebbe fondamento? Più in generale: è possibile indicare una data precisa?

Di cattolico, in tutto questo, non vi è nulla..

IL GROTTESCO PARADOSSO DELLA CANONIZZAZIONE DI MONTINI GIÀ VISTO NELLA "CHIESA PALMARIANA".



Appresa la notizia dell'imminente canonizzazione di Giovan Battista Montini, mi è tornato alla mente il ricordo di un viaggio che molti anni or sono compii in Ispagna, dove ebbi l'occasione di visitare la turrita basilica di San Pietro, che sorge a La Alcaparrosa, dove ha sede la sedicente chiesa cattolica palmariana

Dopo l'abdicazione di Gregorio XVIII - che ha lasciato la setta per questioni amorose e per aver perso la Fede - il 23 Aprile 2016 è stato eletto Pietro III, al secolo Markus Joseph Odermatt (nella foto qui sopra).

Preghiera contro l’apostasia del clero

IL PATRIARCA DI VENEZIA NON PONTIFICA IL GIORNO DI NATALE PER PREDICARE IN UN TEMPIO LUTERANO


Gli amici di Anonimi della Croce ci informano che l'ipértimo Patriarca di Venezia (questo il titolo che gli spetta), mons. Francesco Moraglia, anziché celebrare il solenne Pontificale del giorno di Natale nella Basilica Cattedrale, si recherà a predicare nel tempio luterano, per il culto eretico che verrà trasmesso in eurovisione, a conclusione del quinto centenario della Pseudoriforma Protestante. 

La sua mancata creazione a Cardinale, iterata in più occasioni, deve aver persuaso il Presule che siede sulla Cattedra che fu di San Pio X a compiere un atto di omaggio al Sedicente, pagando il tributo all'idolo conciliare e all'ecumenismo. 

Dopo il bollito, vogliono anche il dessert..!

Papa Francesco, la Curia e la riforma della Chiesa secondo lo storico Alberto Melloni


Giovedì Papa Francesco ha tenuto il suo tradizionale discorso alla Curia Romana, e ai dipendenti della Santa Sede, in occasione della presentazione dei suoi auguri natalizi. Le sue parole sono state a tratti dure e inequivocabili, come Bergoglio ha ormai abituato in molti dall’inizio del suo pontificato. Ha parlato di “traditori” e “approfittatori”, di “persone selezionate” che invece “si lasciano corrompere dall’ambizione o dalla vanagloria”, ma anche di una “stragrande maggioranza che lavora con impegno, fedeltà e tanta santità” (qui e qui i due discorsi integrali). Formiche.net ne ha parlato con il professore Alberto Melloni, storico del cristianesimo e in particolare del Concilio Vaticano II, direttore della Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII di Bologna e editorialista di Repubblica.

Bolliti eccellenti

Firenze, abusi su minori al Forteto
Arrestato il «Profeta» della comunità

Dopo la sentenza definitiva che ha confermato la condanna al fondatore Rodolfo Fiesoli, i carabinieri lo hanno portato in carcere. Una vicenda che ha diviso anche il mondo politico.



Il “Profeta”, al secolo Rodolfo Fiesoli, 76 anni, fondatore della comunità fiorentina del Forteto e per anni educatore osannato e indicato come esempio di pedagogia, è stato arrestato sabato mattina. Fiesoli ha aspettato a casa i carabinieri che gli hanno notificato la sentenza della Cassazione che venerdì sera lo ha condannato definitivamente a 14 anni e 8 mesi di carcere (confermando di fatto le sentenze di primo e secondo grado) per abusi e maltrattamenti sugli ospiti, quasi tutti minorenni, della comunità di recupero del Forteto e lo ha rimandato a un nuovo processo per un caso di violenza sessuale. Altri nove imputati, condannati in appello per maltrattamenti (da 1 anno e 8 mesi a 6 anni le pene) non sono punibili perché i reati sono stati prescritti. Confermati invece i risarcimenti alle parti civili.

Ranocchio bollente o alla brace??


MINACCE E SFURIATE DEL PAPA. SUPER EX DA’ IL SUO GIUDIZIO PSICOLOGICO: FURBO E INFANTILE. IN ENGLISH: THE MYTH OF THE BETRAYED REVOLUTION.


 Cari Stilumcurialisti, le minacce e i rimproveri del Pontefice regnante hanno toccato le corde delicate del cuore di Super Ex, come potete leggere qui sotto. A noi ha fatto impressione anche una frase del discorso alla Curia. Quella in cui nega la difesa del “Papa non informato”. Che in realtà era una difesa proprio del Papa; gli si attribuiva nel caso di qualche evidente ingiustizia, l’attenuante del non sapere. Improbabile, vista la rete di spie e spioni organizzata dai suoi; ma così dicendo il Pontefice si è voluto assumere in prima persona ogni responsabilità. Buona a sapersi. Vediamo per che cosa ci scrive Super Ex.
“Ennesimo sfogo di Bergoglio: ennesima dimostrazione del suo infantilismo o della sua furbizia? O di entrambi?
Non sono il suo psicoanalista ma credo di avere gli studi di psicologia e l’esperienza necessari per una diagnosi.
C’era una volta il papa sorridente, sempre pronto a telefonare a tutti, contento dei bagni di folla e, nelle parole, grande riformatore ed accerrimo sostenitore di sinodalità e parresia.

No dubia

Per chi nutrisse ancora subbi sulle origini dell'apostasia presente

L’arcivescovo di Firenze card. Giuseppe Betori, nel far dono di un terreno della Diocesi affinché vi sia costruita una mosche, ha affermato: 
Con l’accordo, si attuano nello stesso momento i principi del Concilio Vaticano Secondo e della Costituzione sulla libertà religiosa. Quella che vediamo qui, adesso, è una chiesa coerente e concreta, che dà risposte alle esigenze della società”.
Questa “chiesa” non è ovviamente la Chiesa Cattolica, la quale ha tutt'altra finalità: la glorificazione di Dio, la santificazione delle anime tramite i Sacramenti e la predicazione del Vangelo a tutte le genti. 
Questa “chiesa” è la setta modernista nata dal “Concilio Vaticano Secondo” che, coerentemente con la dottrina da esso promulgata, insegna l'errore ed incoraggia l'indifferentismo religioso, quando non la ribellione al Signore. 
Ne traggano le logiche conseguenze quanti vanno affermando che l'apostasia presente non ha origine nel Conciliabolo di Roma.
http://opportuneimportune.blogspot.it/2017/12/per-chi-nutrisse-ancora-subbi-sulle.html

Lasciamo a Lei la scelta




Profezia di Natale


Aperite portas, et ingrediatur gens iusta, custodiens veritatem. Vetus error abiit: servabis pacem; pacem, quia in te speravimus (Is 26, 2-3).

Ciò che consente al cristiano di attraversare le prove più dure è la certezza del trionfo finale della verità e del bene. Lo sguardo profetico, al di là del tempo presente, scorge in anticipo il compimento dei piani divini. Nella Città di Dio le porte sono già spalancate all’ingresso del popolo giusto, quello che custodisce la verità, ovvero la crede e la osserva. Il profeta vede già realizzato ciò che quel popolo attende: il vecchio errore s’è dileguato e il Signore concede la pace – quella pace, tuttavia, di cui non può godere se non chi l’ha desiderata, attesa e preparata sperando attivamente in Lui e rendendosene degno con una fedeltà a tutta prova.

venerdì 22 dicembre 2017

Fatima e San Giovanni Rotondo si richiamano a vicenda

La Madonna di Fatima torna da San Pio

La conclusione del centenario delle apparizioni di Fatima ha riservato una sorpresa particolarmente gradita a tutti i devoti del Santo del Gargano: il ritorno a San Giovanni Rotondo della Madonna pellegrina che nel lontano 1959 guarì San Pio. L’evento è stato segnato da una serie di circostanze singolari e provvidenziali.



La conclusione di questo anno del Signore 2017 ci fa fare il punto su un evento importante che ha interessato tutta la Chiesa: il centenario delle apparizioni di Fatima. Da questo punto di vista è stato senz’altro un anno ricco di grazia che ha in qualche modo rinnovato la presenza speciale di Maria nella storia della Chiesa e nella vita dei suoi figli, richiamandone il forte messaggio di conversione, di preghiera e di sacrificio, valido oggi più che mai. 
Tale centenario ha interessato e coinvolto anche il Santuario di San Giovanni Rotondo, e non senza un particolare motivo.

Per render Dio credibile?

GESUITI



Il "Gesù credibile", la mala educazione al Vangelo



Se incontrassi un giovane con vera vocazione che volesse entrare in seminario, sapendo che la sua strada è diventare anzitutto un santo sacerdote, magari poi vescovo, cardinale e persino papa, saprei a chi indirizzarlo, ma mi preoccuperei di aiutarlo a evitare seminari che potrebbero confondere (secondo me), la sua vocazione e la sua missione futura insegnando filosofia ispirata da Kant ed Heiddeger e teologia ispirata da Karl Rahner, dove si ignora completamente San Tommaso d’Aquino.

La nuova “tavola della legge”


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“Spunto di Riflessione: tenebre sempre più fitte” 
di Fra Cristoforo

Si accentua la tenebra e la confusione dilaga. Ci siamo ormai resi conto che la neochiesa ha il suo “neovangelo”, che non è più quello di Gesù Cristo, ma quello di Bergoglio: l’Amoris Laetitia. Tale “documento” è divenuto la nuova “tavola della legge”, l’indicatore unico, il verbo fondamentale delle linee guida della chiesa arcobaleno. Non esiste più Parola di Dio. Non esiste più Tradizione dei Padri della Chiesa. Non esiste più nessun Catechismo. Esiste solo l’Amoris Laetitia. E guai a chi osa contrastarla. E guai a chi osa sollevare il minimo dubbio.

“El Papa” fa’ pulizia o copre lo sporco?

L’Alter Ego di “Francesco” travolto dallo scandalo milionario.

Il cardinale Oscar Mariadiaga avrebbe ricevuto mezzo milione d’euro l’anno da parte di   dell’Università cattolica di Tegucigalpa Honduras, in qualità di gran cancelliere dell’ateneo:    trentaquattro mila euro mensili (più una tredicesima da cinquantaquattro mila euro) che Maradiaga. Ma c’è di più. La Corte dei Conti dell’Honduras   chiede conto anche di investimenti per milioni in società londinesi  e  spariti nel nulla.
Altre accuse  riguarderebbero il braccio destro di Maradiaga in Hoduras, il vescovo ausiliare di Tegucigalpa Juan José Pinedae  suo fedelissimo.  Il vescovo Pinedo ha fatto spese (con denaro, si teme, della diocesi) per  “intimi amici” come un messicano che si fa chiamare “padre Erick” senza essere prete, che ha vissuto sotto lo stesso tetto con il vescovo, e a cui  di recente Pinedo ha comprato un appartamento in centro e un’auto.

Se le parole hanno un senso..

PEZZO GROSSO DOPO LE MINACCE DEL PONTEFICE REGNANTE ALLA CURIA. AHIMÈ, LA PSICOANALISTA EBREA NON È PIÙ FRA DI NOI…

L’occasione era troppo ghiotta. Dopo il discorso pieno di minacce del Pontefice regnante alla Curia Romana Pezzo Grosso si è sentito sensibilizzato, e ci ha scritto. E in effetti, come abbiamo già notato ieri, non ci ricordiamo di un papa che rivolga oscure minacce a chi rifiuta di lasciarsi rieducare; né che faccia ricorso a strumenti classici di invettiva per giustificare l’inefficienza propria, o delle persone che ha scelto. Papa Bergoglio ha parlato di traditori; e avrebbe ben potuto citare una quinta colonna, i nemici del popolo, i controrivoluzionari, i sabotatori delle riforme, per non parlare del pugnale alla schiena o il complotto giudaico-massonico. Forse non è tutta colpa sua: come in ogni regime autocratico e leggermente ossessivo che si rispetti, intorno al Piccolo Padre brulica una corte di sicofanti e corifanti impegnati a giustificare la loro esistenza i loro finanziamenti, e a indicare all’ira superiore nemici immaginari e a suscitare negli occhi e nella mente dell’inquieto monarca ombre e fumi di complotti…Ma leggiamo Pezzo Grosso:

Il dubbio sistematico

PENSIERO MODERNO E CRISTIANO   


Il pensiero moderno ruota intorno al dubbio, quello cristiano sulla Verità in cui il dubbio è una condizione transitoria dell’anima, che cerca Dio, e che cercandolo alla fine lo trova secondo l’assicurazione del divino Maestro 

di Francesco Lamendola  


La cultura e il pensiero moderni sono letteralmente incentrati sul dubbio; la cultura e il pensiero cristiani fanno perno sulla Verità, che è certezza di conoscenza e di vita. Nella psicologia moderna, fin dai suoi albori, in Petrarca, ad esempio, vediamo che il dubbio, il dubbio sistematico, il dubbio angoscioso, il dubbio insuperabile, domina incontrastato sulle anime e le rinchiude in una sorta di prigione invisibile, senza sbarre e senza catene, ma ugualmente asfittica e oscura; nella spiritualità cristiana il dubbio è una fase, un momento di passaggio, una condizione transitoria dell’anima che cerca Dio e che, cercandolo sinceramente, onestamente, tenacemente, alla fine lo trova, secondo l’assicurazione del divino Maestro: Cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto; chiedete e vi sarà dato

giovedì 21 dicembre 2017

Il “dizionario del soprannaturale”

"PROSPETTIVA CONTRORIVOLUZIONARIA" DEL MESSAGGIO DI FATIMA: la Madonna sconfessa gli inganni della modernità


L'evento messaggio di Fatima, mentre propone un sicuro cammino di perfezione cristiana, indica pure con estrema chiarezza come l’umanità deve preparare la strada a questo programma di santità offerto dagli appelli del la Madonna e dell’Angelo della Pace (pars construens) applicando un rimedio previo necessario (pars destruens) se si vuole intraprendere la strada di un’autentica conversione di vita. Questo rimedio previo ha tutto il valore di una predisposizione imprescindibile ed è la necessità di rifiutare, di rinnegare gli inganni della modernità ritornando ad una concezione della vita sacrale alla stregua di quella che caratterizzò la civiltà cristiana del Medioevo.

Solo la santità ci può salvare


LA SANTITA' E' LA VITA


Solo la santità rende possibile la vita. La spiritualità di Don divo Barsotti: ne avessimo ancora di sacerdoti e teologi come lui, quando si apre un suo libro la realtà si trasfigura, lo spirito respira e l’anima vola in alto di Francesco Lamendola   


  

Don divo Barsotti! Ne avessimo ancora di sacerdoti e di teologi come lui; ne avessimo qualcuno del suo stampo, e avessimo meno Vito Mancuso ed Enzo Bianchi, quanto giovamento ne trarrebbero le anime. Perché quando si leggono o si ascoltano gli ultimi che abbiamo nominato, l’anima vola bassa, tocca terra, sfiora il fango, s’imbratta e non si rialza più; ma quando si ascoltano le parole di un Divo Barsotti, quando si apre a caso un suo libro e si butto l’occhio sulla prima pagina che capita, ecco che la realtà si trasfigura, lo spirito respira e l’anima vola in alto, o, quanto meno, si sente spronata a volare in alto, si sente presa e afferrata da una forza immensa, una forza che non è di origine umana, perché Barsotti lo diceva sempre: se l’anima cerca Dio, è perché Dio la sta chiamando; se aspira alla santità, solo con l’aiuto di Dio può trovarla. Così parla un vero sacerdote, così parla un vero teologo: ci apre uno squarcio d’infinito davanti agli occhi della mente, ci fa respirare a fondo il profumo del divino, c’innalza da questo basso mondo materiale, senza perciò disprezzarlo, ma anzi, cogliendone la bellezza, e tuttavia usando proprio essa per farci desiderare una bellezza ancor più grande, più pura, più assoluta… che l’anima può trovare solamente in Dio. Questa è stata la sua lezione. In fondo, la stessa che generazioni di sacerdoti hanno predicato dai loro pulpiti ai fedeli, e generazioni di teologi hanno rivolto, attraverso i loro libri, alle persone colte, ma anch’esse animate dalla stessa fede, nello stesso Dio, delle persone semplici. Perché il cattolicesimo non è una gnosi, e la fede è la stessa per tutti, colti e incolti.

Rivedere la luce dopo questa notte oscura


NELLE SPIRE DEL SERPENTE         


La condizione di noi cittadini del 3° millennio e specialmente di noi cattolici somiglia a quella di un indigeno che nuotando nelle acque di un fiume amazzonico viene assalito e afferrato da quel rettile mostruoso del sucurriju
 di Francesco Lamendola  


Nella fitta penombra delle foreste tropicali vivono dei serpenti enormi, lunghi fino a dieci metri, dei costrittori che scivolano silenziosi fra le radici o si gettano d’improvviso sulla preda dai tronchi degli alberi, e che sono in grado di soffocare e divorare anche animali di media e grossa taglia. In Amazzonia si favoleggia di un serpente lungo una quarantina di metri, il sucurriju, che si ciba perfino di alligatori e che può ingoiare, evidentemente, anche degli esseri umani; gli indigeni assicurano che esso esiste realmente e non è solo una creatura mitologica, e alcuni avvistamenti recenti parrebbero confermarlo. L’anaconda e il boa costrittore, ad ogni modo, animali la cui esistenza è ben nota alla scienza da molto tempo, con le loro dimensioni spaventose e la loro capacità di avvicinarsi in silenzio alle vittime, sono più che sufficienti a tener desto negli uomini l’atavico terrore dei grandi rettili del passato; del resto, fino ai primi del 1900 non si sapeva nulla di certo sull’esistenza del varano di Komodo, lungo fino a tre metri e mezzo, e dunque  tutt’altro che suscettibile di passare inosservato…
Ebbene: la condizione di noi, cittadini del terzo millennio, e specialmente di noi cattolici, fedeli a una Tradizione antica quanto la Rivelazione stessa, somiglia a quella di un indigeno che, nuotando nelle acque di un fiume amazzonico, o vogando con la sua piroga, viene assalito e afferrato da uno di quei rettili mostruosi: siamo presi nelle spire del serpente e osserviamo, con raccapriccio, i suoi movimenti, mentre si appresta a toglierci il respiro e a comprimerci tutto l’organismo, per poi divorarci in un solo boccone. Ci troviamo nelle spire di un animale feroce, che incute terrore con il suo solo aspetto, e che è molto più forte di noi,  ci tiene già in suo potere e aumenta la pressione sui nostri polmoni; e che, certo di piegare qualsiasi nostra eventuale resistenza, si accinge a frantumarci le ossa, i tendini e la muscolatura, come se fossimo poco più di un fuscello, come se tutta la nostra forza non contasse nulla e non servisse a nulla, a paragone della terribile potenza che lui è in grado di dispiegare, per distruggerci e ridurci completamente alla sua mercé. Tale è il senso d’impotenza, mista a un’angoscia di morte, che proviamo in questo momento storico, quando pare che sia le pubbliche autorità, sia la Chiesa cattolica, nella quale siamo stati educati e ai cui valori ci siamo ispirati, non siano più con noi, ma contro di noi, e vogliano far passare sulle nostre teste, a dispetto della nostra volontà, della nostra coscienza, del nostro senso religioso, tutta una serie di ”riforme” le quali, se verranno effettivamente condotte a termine, segneranno la totale scomparsa della nostra civiltà e del cattolicesimo, senza possibilità di ritorno. 

Passo dopo pazzo..

Bergoglio prepara la Messa con i luterani

"Messa ecumenica" al vaglio di Bergoglio. Il Papa avrebbe aperto ad un rito comune ai cristiani e ai luterani. Critiche dai conservatori
Papa Francesco starebbe studiando il modo di arrivare alla celebrazione di una messa ecumenica, cioè di una liturgia comune sia ai cattolici sia ai luterani.
La proposta sarebbe al vaglio di una commissione riservata e presieduta dal cardinale Kasper, teologo progressista, da sempre considerato un "aperturista" nei confronti di questa ipotesi. A rilanciare la questione - in realtà già molto chiacchierata - è un articolo a firma di Filippo di Giacomo su Il Venerdì di Repubblica. Lo scopo - insomma - sarebbe quello di creare una "preghiera eucaristica ecumenica", con tanto di sacramento della comunione. Una notizia che - se confermata - susciterebbe le immediate critiche di chi - durante questo magistero papale - si è già opposto ad alcune delle modalità di dialogo con i luterani introdotte da Bergoglio nel suo pontificato. 

I sicofanti di Santa Marta

CARMEN "ECCE TORPET PROBITAS", DEDICATO A MARADIAGA, PINEDA E COMPAGNI.



Commento alla notizia (qui) delle laute prebende del Card. Oscar Maradiaga

e agli scandali del suo assistente Mons. Juan José Pineda

Nota praevia. Alcuni giorni or sono, mi è giunta notizia che, secondo alcune voci di corridoio vaticane, a breve sarebbe scoppiato un grave scandalo che avrebbe coinvolto un noto Prelato tradizionalista, con lo scopo di screditare l'opposizione alla setta bergogliana, sempre più crescente. Pur sapendo che siamo tutti peccatori, e che nessuno è esente dalla colpa, mi era parso poco verosimile che un Presule conservatore potesse esser toccato da uno scandalo, non fosse che per il fatto che il loro numero è estremamente ridotto e che se mai vi fosse stato qualche appiglio, certamente i sicofanti di Santa Marta non avrebbero mancato di passare la soffiata alla stampa.

Oggi, con curiosa sincronia, si scopre che la notizia concerne nientemeno che il cardinale Maradiaga, capo del Gran Consiglio della Misericordia, fautore di una chiesa povera per i poveri, acclamato per la sua strenua battaglia alla corruzione ed autore di un libro dal titolo Senza etica niente sviluppo. Assieme al porporato, sarebbero stati trascinati nello scandalo il suo assistente mons. Juan José Pineda, vescovo ausiliario di Tegucigalpa, ed un tale Erick Cravioto Fajardo, con cui il monsignore avrebbe convissuto, prima di fargli dono di un appartamento. I soliti intrighi di soldi, speculazioni, complicità e vizio. Ancora una volta, una bella pubblicità per il Sedicente, che a Maradiaga aveva affidato la presidenza del Consiglio cardinalizio che avrebbe dovuto riformare la Curia. Come diceva quel tale? Ah, sì: Una risata vi seppellirà. Impresentabili.


ECCE TORPET PROBITAS

Ecce torpet probitas,
virtus sepelitur;
fit jam parca largitas,
parcitas largitur;
verum dicit falsitas,
veritas mentitur.

Omnes iura ledunt
et ad res illicitas
licite recedunt.

Regnat avaritia,
regnant et avari;
mente quivis anxia
nititur ditari,
cum sit summa gloria
censu gloriari.

Omnes iura ledunt
et ad prava quelibet
impie recedunt.

Multum habet oneris
do das dedi dare;
verbum hoc pre ceteris
norunt ignorare
divites, quos poteris
mari comparare.

Omnes iura ledunt
et in rerum numeris
numeros excedunt.

Cunctis est equaliter
insita cupido;
perit fides turpiter,
nullus fidus fido,
nec Junoni Jupiter
nec Enee Dido.

Omnes iura ledunt
et ad mala devia
licite recedunt.

Si recte discernere
velis, non est vita,
quod sic vivit temere
gens hec imperita;
non est enim vivere,
si quis vivit ita.

Omnes iura ledunt
et fidem in opere
quolibet excedunt.

Copyright MMXVII - Cesare Baronio

Un nuovo scandalo in Vaticano: al cardinale 35mila euro al mese

Il cardinale Mariadiaga avrebbe percepito mezzo milione d'euro l'anno da un'Università cattolica. Contestati anche alcuni "movimenti" economici
Il cardinale Oscar Mariadiaga avrebbe ricevuto mezzo milione d'euro l'anno da parte di un'Università dell'Honduras, acquisizioni di cui Papa Francesco sarebbe stato informato attraverso un dossier.
Il pontefice argentino - proprio durante l'Udienza alla Curia Romana di questa mattina - aveva parlato di "traditori di fede" e di "approfittatori". Lecito - quindi - interpretare le parole di Bergoglio anche in funzione di questo ennesimo scandalo che potrebbe interessare la Chiesa cattolica. Oscar Mariadiaga - infatti - non è solamente un amico del Papa, ma è soprattutto il coordinatore del C9, cioè del minidirettorio cardinalizio chiamato a riformare profondamente la Chiesa dall'interno. La notizia è stata riportata su L'Espresso. Scrive al riguardo Emiliano Fittipaldi: "Bergoglio non poteva immaginare nemmeno che vari testimoni, sia ecclesiastici sia laici, accusassero Maradiaga per alcuni investimenti milionari in società londinesi poi scomparse nel nulla, né che la Corte dei Conti del piccolo paese dell’America centrale stesse indagando sull’utilizzo di enormi somme di denaro girate dal governo honduregno alla "Fondazione per l’educazione e la comunicazione sociale" e alla "Fondazione Suyapa", entrambe facenti capo alla Chiesa locale e quindi allo stesso Maradiaga". Le "accuse" - quindi - non si limiterebbero solo ai trentaquattro mila euro mensili (più una tredicesima da cinquantaquattro mila euro) che Mariadiaga avrebbe percepito dall'Università cattolica di Tegucigalpa, ma arriverebbero a riguardare anche movimenti "sospetti" relativi al patrimonio della diocesi del porporato in questione.
Il cardinale Mariadiaga è un uomo di Chiesa honduregno considerato dai più come facente parte del "fronte progressista". Un porporato - insomma - che nell'economia degli schieramenti della Chiesa contemporanea è sempre stato inserito nell'insieme dei "bergogliani" ed è membro della Congregazione per il Clero, del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, della Pontificia Commissione per l'America Latina e del Consiglio Speciale per l'America della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Il Papa - dopo aver studiato il documento recapitatogli - starebbe decidendo sul da farsi. Il mandato del porporato honduregno scadrebbe alla fine del 2017. Ma le vicende contestate a Mariadiaga non finiscono qui: secondo quanto scritto da Fittipaldi - infatti - " testimoni auditi dal visitatore Casaretto hanno parlato anche di investimenti milionari catastrofici: Maradiaga avrebbe girato somme ingenti della diocesi ad alcune finanziarie londinesi come la Leman Wealth Management (il cui titolare, a leggere i registri della Company House dell’Inghilterra e del Galles, è tal Youssry Henien), e adesso parte dei soldi dati in affidamento (e depositati su conti di istituti tedeschi) sarebbero scomparsi". Un vero e proprio fulmine a ciel sereno che avrebbe come protagonista, se il tutto venisse confermato, uno degli uomini di Curia dottrinalmente più vicini a Papa Francesco.