CAFFARRA NON PIACEVA?
Ma certo che Caffarra non piaceva. Grazie a Dio. Deceduto il 6 settembre scorso fra i cattolici progressisti e fra i modernisti travestiti da cattolici non piaceva né poteva piacere era uno dei quattro cardinali dei "Dubia"
di Francesco Lamendola
Anche se il nuovo arcivescovo di Bologna, monsignor Matteo Zuppi, un monsignore bergogliano a ventiquattro carati, ha detto di avere il cuore colmo di tristezza per la morte improvvisa di Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di quella diocesi, che aveva retto per dodici anni, dal 2003 al 2015, la verità, nuda e cruda, è che nessuno, fra il neoclero della neochiesa, e specialmente fra i suoi colleghi arcivescovi e vescovi “di strada”, come ora, civettuoli, amano chiamarsi, deve aver pianto troppo. Caffarra, deceduto il 6 settembre scorso, fra i cattolici progressisti e fra i modernisti travestiti da cattolici, non piaceva, né poteva piacere. Grazie a Dio, aggiungiamo noi. Era uno dei quattro cardinali che avevano redatto e inoltrato i loro dubia sull’esortazione Amoris laetitia al papa Francesco, senza mai ricevere risposta. Poi, lui personalmente aveva chiesto, anche a nome degli altri tre, d’essere ricevuti in udienza privata: nessuna risposta neppure a tale richiesta, da parte del misericordioso pontefice.