ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 1 novembre 2017

La Chiesa è ben altro, grazie a Dio!

 I santi, la Chiesa che ci vuole salvare e per noi intercede


Per la gran parte dei nostri contemporanei il termine ‘Chiesa’ è sinonimo della gerarchia ecclesiastica: la Chiesa sono il papa, i vescovi e i preti; per un’esigua minoranza, meglio informata, con quel termine si intende la comunità di tutti i cattolici, Pastori e fedeli insieme; ma anche così siamo ancora ben lontani dal dire cos’è veramente la Chiesa: in questo modo infatti la si definisce in base ad un criterio sociologico puramente orizzontale.

Gli appropriati


Le zucche vuote di Famiglia Pagana


Amicus Plato?


Il card. Müller e Buttiglione, una confusione che aumenta       

(di Roberto de Mattei) Il prof. Rocco Buttiglione si batte da mesi contro i critici dell’Amoris laetitia, per giustificare il contenuto dell’esortazione post-sinodale di papa Francesco. Ora ha raccolto i suoi articoli in un libro dal titolo Risposte amichevoli ai critici dell’Amoris laetitia, pubblicato dalla casa editrice Ares, con un’inattesa prefazione del cardinale Gerhard Ludwig Müller.
Andrea Tornielli riporta su Vaticaninsider un ampio stralcio di questa introduzione che aggiunge confusione alla confusione oggi imperante. L’ex-Prefetto della Congregazione per la Fede, a differenza del prof. Buttiglione, ha sempre manifestato una certa simpatia verso i quattro cardinali dei “dubia”, ma ritiene che per “neutralizzare” la Amoris laetitia conviene interpretarla in continuità con l’insegnamento della Chiesa, piuttosto che criticarla apertamente.

De facto

Alcune riflessioni sul rito della Messa ecumenica


Nessun servo può servire a due padroni: 
o odierà l'uno e amerà l'altro 
oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro.
Lc XVI, 13

Quella che sino ad alcuni mesi fa era considerata un'operazione avvolta dal mistero sta prendendo forma: la creazione di un rito della Messa da usare per le celebrazioni interconffessionali, ossia per quelle Messe che oggi, in punta di diritto, sarebbero proibite, in ragione del divieto della communicatio in sacris con gli eretici. 

Sappiamo bene che, de facto, queste celebrazioni sono non solo praticate in occasione della Settimana di preghiera per l'unità dei Cristiani, ma esse sono diventate da anni, anzi direi da decenni ormai delle realtà consolidate nelle nazioni in cui la presenza dei Cattolici è minoritaria o comunque non predominante: Germania, Svizzera, Belgio, Olanda ecc.

Il gallo canta al telefono..

LUTERO (1) — IL CANTO DEL GALLO DELLA MODERNITÀ. UN LIBRO DI DANILO CASTELLANO. C’È DA FESTEGGIARE? VEDIAMO…


 Oggi corrono cinquecento anni dall’inizio ufficiale di quella che verrà chiamata “Riforma” luterana, origine di alcune delle maggiori ferite nel corpo del cristianesimo. Stilum Curiae vuole ricordare questo momento in maniera duplice. Il primo contributo è la recensione a un libro che esamina l’universo politico, storico e religiosa di Martin Luder (Luther è uno pseudonimo, forma volgare di Eleuterio, “libero”). Appare piuttosto evidente a un lettore spassionato che in realtà, da cattolici e da cristiani, festeggiare non è proprio il caso…Il secondo è un’intervista a Die Zeit, che vedrete nel posto successivo.

Martin Lutero
Il canto del gallo della Modernità

Nessuno può giudicare il Papa..?

Un altro messaggio dello Spirito Santo a papa Bergoglio
 



«È lo Spirito di Dio che opera il miracolo dell’unità riconciliata. E lo fa col suo stile, come ha fatto a Pentecoste, suscitando carismi diversi e tutto ricomponendo in un’unità, che non è uniformità, ma comunione. Perciò occorre che stiamo insieme, come i discepoli in attesa dello Spirito, come fratelli in cammino.»

Questa frase fa parte del discorso che papa Bergoglio ha rivolto alla delegazione del “Consiglio Metodista Mondiale” da lui ricevuta a Roma il 19 ottobre 2017, nella Sala Capitolina.
Ovviamente, si parla sempre di ecumenismo, cioè della possibilità di unirsi pur rimanendo divisi, anzi di ricomporre “l’unità riconciliata”: una sorta di sciarada.
Quello che questa volta si scopre è che quanto riferito dagli Atti degli Apostoli non sarebbe esatto, perché papa Bergoglio sembra che abbia saputo altro dallo Spirito Santo.

La “loro” chiesa



IL SEGRETO DI DANTE – E PERCHE’ EL PAPA FA ORRORE


La Divina Commedia “ha un  evento soprannaturale alla sua origine”, una “visione reale” e diretta dell’aldilà, analoga forse  alle esperienze di pre-morte di molti pazienti richiamati in vita nelle sale operatorie. E che il cristianesimo che intesse l’opera di Dante è  una realtà che noi,  anche noi che ci crediamo cattolici, non conosciamo più: “Il capolavoro di una civiltà sconosciuta e per noi incomprensibile”.  Queste  mi paiono le due affermazioni primarie  di Antonio Soci nel suo libro “Amor Perduto – L’Inferno di Dante per contemporanei”, Piemme 227 pagine, 18 euro.

Ite, missa non est..

LA MESSA E’ FINITA?
Chiesa e modernizzazioni. Contrordine compagni, come nelle vignette di Giovannino Guareschi. Propaganda politica sfacciata per lo ius soli: è contro il Vangelo chi non è schierato per l’accoglienza indiscriminata degli stranieri?
di Roberto Pecchioli   

  
In una parrocchia del quartiere genovese della Foce chi entra nel tempio trova al posto degli annunci sacri un paginone del quotidiano Avvenire pieno di fotografie di bambini di tutte le razze. Sono, dice la didascalia del giornale dei vescovi, gli italiani che non hanno ancora la cittadinanza. Propaganda politica sfacciata per lo ius soli. Su alcuni fogli di lettura distribuiti nel mese di ottobre in diverse chiese campeggia la figura di Martin Lutero.
Ci auguriamo che le convinzioni in materia di cittadinanza non siano ancora oggetto di una nuova dogmatica, anche se qualche sacerdote incauto ha già sostenuto che è “contro il Vangelo” chi non è schierato per l’accoglienza indiscriminata degli stranieri. Più grave ci sembra l’enfasi positiva, la riscoperta entusiasta di Martin Lutero, il padre del protestantesimo. Il solito monsignor Galantino è arrivato ad affermare che l’opera dell’uomo di Wittenberg fu “un dono dello Spirito”. Poiché è scritto con la maiuscola, deduciamo che intendesse lo Spirito Santo, ex terza persona della Trinità, ex Paraclito (consolatore), disceso nella Pentecoste su Maria e gli Apostoli a suggellare la fondazione della chiesa di Gesù nella sua natura veritativa e apostolica. Dunque, per cinque secoli la Chiesa cattolica, a proposito della quale la particella “ex” sembra l’unica in grado di spiegarne la deriva, ha considerato eretico, nemico, impostore qualcuno che in realtà oggi, illuminati da una conoscenza più ampia, riconosciamo come un dono di Dio.
Contrordine, compagni! come nelle vignette di Giovannino Guareschi che deridevano la credulità dei comunisti del suo tempo, quelli dell’obbedienza, cieca, pronta, assoluta. 

venerdì 27 ottobre 2017

November adveniens

Cosa sono le Indulgenze e le preghiere per ottenerle da Filotea del 1889


Tutto il materiale qui riprodotto è stato da noi fedelmente scansionato dal Breviario “Manuale di Filotea” del sacerdote Giuseppe Riva del 1889 alla sua 22° edizione, con Imprimatur canonico. Il materiale esposto può essere copiato, divulgato e condiviso per la maggior Gloria di Dio e per il bene delle Anime.
Orazione a Maria
O Maria, Vergine dolcissima, madre di Dio, regina delle grazie, avvocata de’peccatori, rifugio dei tribolati, porgete le orecchie della vostra pietà ai preghi di me umile vostro servo, e concedetemi la grazia che io sia nel numero di quelli che voi amate e conservate scritti nel vostro verginal petto. Purificate, o Vergine immacolata, il cuor mio da ogni peccato. Levate da me tutto quello che dispiace agli occhi vostri, Purgate quest’anima dagli amori ed affetti terreni e vani, ed innalzatela all’amore dei beni celesti e sempiterni. Pregate, o Vergine santa, per me appresso il vostro Figliuolo, adesso e nel punto della mia morte, e in quel giorno tremendo e spaventevole del Giudizio, quando io sarò per render conto delle opere mie, acciocché per mezzo vostro io abbia a fuggire le pene del fuoco eterno, e così venire a godere con voi la gloria ineffabile del Paradiso. Salve Regina….
Aspirazioni
Con mio sommo piacere penso, o Maria, Che Madre siete ed avvocata mia.
Se pronta siete nel salvar chi v’ama. Salvate ancor chi Madre sua vi chiama.
Per le vostre virtù v’amo, o Maria, E vostro imitator fate ch’io sia.
Regina del ciel, sia vostro impegno Di farmi entrare nel celeste regno.
Per me pregate, o vergine Maria, Adesso e in fine della vita mia.
Dite a Gesù, vergin Maria, che l’amo, Ditegli ancor che di vederlo io bramo.
Gesù, Giuseppe, e voi, vergin Maria, Custodite ogni dì l’anima mia;
Grida sol per amor, anima mia: “Viva Giuseppe con Gesù e Maria!”
Per le Anime Purganti
No, non restin nell’obblio le Purganti abbandonate.
Abbia pace alfine, o Dio, Chi fu in guerra a te fedel.
Goda pur della vittoria I bei frutti e teco ognora,
Coronato alfin di gloria, tragga i giorni eterni in ‘ciel.

La divisione portata da Cristo


GESU' CRISTO O BERGOGLIO ?


O si sta con Bergoglio o si è con Cristo. Quando lo scrivere confuso è la spia di un pensare confuso: per il papa Gesù era un fanatico che usava il Vangelo per creare divisioni e introdurre fra gli uomini una nuova ideologia 
di Francesco Lamendola  

Nella meditazione mattutina dalla Casa Santa Marta, venerdì 19 maggio 2017, il papa Francesco ha detto, fra le altre cose:

Ma sempre c’è stata quella gente che senza alcun incarico va a turbare la comunità cristiana con discorsi che sconvolgono le anime: “Eh, no, questo che ha detto quello è eretico, quello non si può dire, quello no, la dottrina della Chiesa è questa”». […] Sono fanatici di cose che non sono chiare, come questi fanatici che andavano lì seminando zizzania per dividere la comunità cristiana. […] questo è il problema: quando la dottrina della Chiesa, quella che viene dal Vangelo, quella che ispira lo Spirito Santo — perché Gesù ha detto: “Lui ci insegnerà e vi farà ricordare quello che io ho insegnato” — diventa ideologia. [Ecco] il grande errore di questa gente: questi che andavano lì non erano credenti, erano ideologizzati, avevano un’ideologia che chiudeva il cuore all’opera dello Spirito Santo». Invece «gli apostoli sicuramente hanno discusso forte, ma non erano ideologizzati: avevano il cuore aperto a quello che lo Spirito diceva. […] Non dobbiamo spaventarci, quando sentiamo queste opinioni degli ideologi della dottrina. La Chiesa ha il suo proprio magistero, il magistero del Papa, dei vescovi, dei concili, e dobbiamo andare su quella strada che viene dalla predicazione di Gesù e dall’insegnamento e l’assistenza dello Spirito Santo: è sempre aperta, sempre libera. […] questa è la libertà dello Spirito, ma nella dottrina. [Invece coloro ] che sono andati lì, ad Antiochia, a fare chiasso e a dividere la comunità, sono ideologi. [Perché] la dottrina unisce, i concili uniscono sempre, la comunità cristiana. [Tuttavia] per loro è più importante l’ideologia che la dottrina: lasciano da parte lo Spirito Santo. Oggi mi viene di chiedere la grazia dell’obbedienza matura al magistero della Chiesa, quell’obbedienza a quello che la Chiesa ci ha insegnato sempre e ci continua a insegnare. [E così facendo] sviluppa il Vangelo, lo spiega ogni volta meglio, in fedeltà a Pietro, ai vescovi e, in definitiva, allo Spirito Santo che guida e sorregge questo processo. [Bisogna] anche a pregare per quelli che trasformano la dottrina in ideologia, perché il Signore gli dia la grazia della conversione all’unità della Chiesa, allo Spirito Santo e alla vera dottrina.

Un vecchio metodo


SEMINARI E COMUNISTI INFILTRATI

Quanti preti di sinistra sono massoni ed ex agenti sovietici infiltrati nei seminari? Come ha fatto la Massoneria a travasare i suoi programmi nel movimento comunista mondiale e per mezzo di esso nei vertici della Chiesa 
Francesco Lamendola  


È piuttosto diffusa l’opinione che una tendenza “di sinistra” sia sempre esistita all’interno del mondo cattolico e della Chiesa stessa; che una parte dei cattolici e del clero, a torto o a ragione (a torto, secondo il nostro punto di vista), ritengano esistere una consonanza di fondo e una logica, naturale convergenza strategica, fra la predicazione del Vangelo di Gesù Cristo e il Capitale di Karl Marx; e, inoltre, che si tratti d’un fenomeno assolutamente spontaneo, giusto o sbagliato che sia nel merito della questione, davanti al quale non si può fare altro che prenderne atto, più o meno come si prende atto del sole e della pioggia, o del succedersi delle stagioni. Vale tuttavia la pena di chiedersi se davvero si sia trattato di un fenomeno del tutto spontaneo e naturale; se i preti modernisti e i preti operai, o una parte di essi, non siano stati solo gli utili strumenti, diciamo pure gli utili idioti, di una manovra immensamente più vasta di quanto le loro menti “progressiste”, per quanto si credessero audaci, avrebbero mai osato immaginare.

giovedì 26 ottobre 2017

Superbia, orgoglio e lussuria: ecco la neochiesa


ROSMINI E LA NEOCHIESA

Se un Rosmini dei nostri giorni dovesse scrivere un libro equivalente del suo famoso "Delle 5 piaghe della Santa Chiesa", crediamo che il titolo potrebbe essere: "Dei tre peccati capitali della neochiesa gnostica e massonica" 
di Francesco Lamendola  

 
  
Se un Antonio Rosmini dei nostri giorni dovesse scrivere un libro che sia l’equivalente del suo famoso Delle cinque piaghe della Santa Chiesa, crediamo che il titolo adatto potrebbe suonare più o meno così: Dei tre peccati capitali della neochiesa gnostica e massonica
La superbia consiste nel fatto che una pletora di pseudo teologi, di cardinali e vescovi massoni, di preti progressisti e modernisti, nonché di “fiancheggiatori” laici, storici, sociologi, psicologi, eccetera, sente di essere stata chiamata a una missione epocale: cambiare la Chiesa, perché la Chiesa, evidentemente, così come l’hanno trovata, non era più di loro gusto; e, insieme alla Chiesa, essi hanno deciso di cambiare la liturgia, la pastorale, la dottrina, la teologia. Nel loro atteggiamento di sufficienza, se non di vero e proprio disprezzo, verso quasi duemila anni di sacra Tradizione; nel loro ostentato snobbare la santità, l’acesi, la mistica, la morale cattolica così come essa è sempre stata custodita e insegnata dal Magistero; nella loro pretesa di aver capito di più, e meglio, di quanto non avessero capito, del Vangelo, i Padri della Chiesa, i Dottori, i Santi e le Sante, loro, codesti vescovi massoni e codesti preti “di strada”, invasati da una demagogia sfrenata e da un narcisismo senza limiti, che pure dovrebbero sentirsi piccoli come dei pigmei davanti a una santa Teresina del Bambino Gesù, a un san Massimiliano Kolbe, a un san Pio da Pietrelcina, arricciano il naso, aggottano le sopracciglia, assumono un’espressione sussiegosa, e obiettano che la Chiesa, oggi, non ha bisogno di mistici o di santi, quanti di preti che lavorano per i poveri, che si rimboccano le maniche per accogliere e ospitare i cosiddetti profughi, che si sporcano e s’impregnano dell’odore delle pecore. Come se i Santi non avessero amato e servito il prossimo quanto loro e più di loro, ma senza la loro superbia intellettuale, senza la pretesa di disprezzare la contemplazione di Dio e la preghiera, senza quell’aria di chi la sa più lunga di chiunque altro, solo perché appartiene al mondo moderno: circostanza che, semmai, dovrebbe suonare come una nota di biasimo per il vero cristiano, dato che la modernità è la massima espressione di una civiltà luciferina, anticristiana, sostanzialmente anche anti-umana; e un cristiano che appartiene alla mentalità del mondo attuale non è un vero cristiano, ma un apostata camuffato da seguace di Gesù Cristo.

In segno di compiacimento


Quando il sole danzò

    Il 13 ottobre scorso, a cent’anni dal «miracolo del sole» di Fatima, un fenomeno simile sarebbe avvenuto in Nigeria, ma non se n’è parlato molto.
Facciamo dunque un po’ di cronaca. Prima quella di un secolo fa, poi l’attuale.

Guidare le anime verso il caos e la perdizione..


Gregoriana e Angelicum: due opposte voci sull’Humanae vitae        


Cinquant’anni fa, con l’enciclica Humanae vitae, Paolo VI confermò in maniera vincolante la posizione della Chiesa sulla contraccezione. Nel documento pubblicato il 25luglio 1968, il Papa ribadì che «è esclusa ogni azione che, o in previsione dell’atto coniugale, o nel suo compimento, o nello sviluppo delle sue conseguenze naturali, si proponga, come scopo o come mezzo, di impedire la procreazione. (…) È quindi errore pensare che un atto coniugale, reso volutamente infecondo, e perciò intrinsecamente non onesto, possa essere coonestato dall’insieme di una vita coniugale feconda».
L’enciclica di Paolo VI provocò le ire dei cattolici progressisti e liberali dell’epoca, capeggiati dal cardinale primate del Belgio Leo Suenens. La contestazione fu violenta e l’enciclica criticata da vescovi e teologi, fu disapplicata da larga parte del mondo cattolico. Giovanni Paolo II però confermò la dottrina enunciata dal suo predecessore e nell’enciclica Veritatis splendor proclamò l’esistenza di verità morali assolute, valide in ogni tempo e in ogni luogo, che a nessuno è lecito trasgredire.

Per non scontentare nessuno

Lista degli eretici, per non scontentar nessuno celebrando solo Lutero


Siccome la neo-chiesa si dà un gran daffare per celebrare il quinto centenario della Pseudoriforma Luterana, non volendo discriminare alcuno degli eretici ed eresiarchi che sono stati condannati dalla Chiesa Cattolica, ci permettiamo di proporre un elenco dei principali tra essi, a partire dalla prima età cristiana sino ai giorni nostri. 

Questa lista potrà esser agevolmente compulsata in quel di Santa Marta, onde trovarvi riuniti insieme coloro che fino ad oggi, inspiegabilmente, non paiono meritare l'attenzione dei novatori, o quantomeno non sono stati ancora celebrati per le loro eresie. 

Il ponticarnefice infilzato?


FqMillenniuM, il numero sui “nemici di Papa Francesco” nelle mani di Bergoglio




Il Pontefice riceve la copia del terzo numero dal vaticanista de ilfattoquotidiano.it Francesco Antonio Grana, che gli spiega le ragioni di questo monografico. Nessun disagio per il suo volto "montato" sul San Sebastiano di Mantegna. Anzi, un invito: "Siete bravi, andate avanti"

I vostri imbrogli saranno smascherati


CARI VESCOVI MASSONI
Cari vescovi massoni noi non ci arrenderemo mai. I vostri imbrogli saranno smascherati, le vostre frasi menzognere verranno denunciate, sempre, inesorabilmente: voi piccoli uomini superbi contro Gesù Cristo non ce la farete mai di Francesco Lamendola  

 

Credete ormai di aver vinto la partita, preti infedeli e vescovi massoni, nipotini di Carlo Maria Martini e orfanelli di Annibale Bugnini e di Paul Marcinkus; credete che la Chiesa sia diventata vostra, di esservene definitivamente impossessati, e che noi tutti, laici e sacerdoti, ci siamo arresi davanti alla vostra strapotenza. Ormai controllate tutto: le Conferenze Episcopali, il Collegio dei cardinali, la stampa, le televisioni, e adesso anche il papato. Però dimenticate un piccolo dettaglio, voi che vi credete tanto intelligenti: che la Chiesa non sarà mai vostra, perché essa appartiene a Gesù Cristo. È lui che l’ha fondata, è Lui che l’ha ispirata, è Lui che l’ha sostenuta per duemila anni; e ha promesso che le porte dell’inferno non prevarranno mai contro di essa. Perciò, levatevi quei sorrisetti compiaciuti dalla faccia. Siete comunque dei perdenti, perché potete, sì, corrompere o traviare qualsiasi natura umana, ma contro Gesù Cristo non ce la farete mai. Non ce l’ha fatta neppure satana in persone, che pur ebbe l’ardire di tentarlo, nel deserto; non ce la farete voi, piccoli uomini presuntuosi e superbi, che non siete degni nemmeno di baciare la terra su cui hanno camminato i Santi e le Sante in questi duemila anni di storia. Siete patetici, pur con tutta la vostra superbia. Ma siete anche dei malvagi impenitenti, e dovrete rendere conto a Dio delle vostre pessime azioni: nessuna supposta buona intenzione vi potrà giustificare. Avete dato scandalo alle anime dei piccoli e dei semplici, e questo, lo sappiamo dalle labbra di Gesù Cristo in Persona, è il solo peccato che non verrà mai perdonato. Eppure lo sapevate: ma nemmeno questo pensiero vi ha fermato, tanto grande era la vostra ambizione, la vostra folle superbia.

Scherzetti o firmetti?

In risposta alla Correctio Filialis: una lettera aperta dalla Germania pro Papa Francesco

La riproposizione post conciliare de Il Reno si getta nel Tevere





Si sapeva già che un bel po’ di cattolici tedeschi sono dei feroci progressisti, all’avanguardia in tutte le innovazioni conciliari, come se quasi rimpiangessero che i loro padri a suo tempo non abbiamo abbracciato il protestantesimo.
Nell’era Bergogliana, non smentiscono la loro reputazione: in risposta ai dubia ed alla Correctio Filialis, arriva da questa Germania sempre al limite dell’eresia una lettera aperta a sostegno del pontificato e delle azioni di Francesco.

Questa brevissima missiva, pubblicata in tedesco e in inglese, è accessibile sul sito internet aperto per promuovere questa iniziativa, che ha raccolto già più di 200 firme:
http://www.pro-pope-francis.com/

Gli autori fanno riferimento ai veementi attacchi «da parte di un gruppo nella Chiesa» che subirebbe il Papa argentino, e ai quali loro oppongono la loro «gratitudine» per la «coraggiosa e teologicamente sana autorità papale».

«In poco tempo Lei è riuscito» - scrivono questi sostenitori di Papa Francesco - «a rimodellare la cultura pastorale della Chiesa cattolica romana in accordo con le sue origini in Gesù».

Mettere in moto "processi"?


Lo schiaffo di Francesco al cardinale Sarah. Il retroscena

La lettera con cui nei giorni scorsi Francesco ha contraddetto e umiliato il cardinale Robert Sarah, prefetto della congregazione per il culto divino, è l'ennesima prova di come questo papa esercita il suo magistero.
Quando Francesco vuole introdurre delle novità, non lo fa mai con parole chiare e distinte. Preferisce far nascere discussioni, mettere in moto "processi", dentro i quali le novità man mano si affermino.
L'esempio più lampante è "Amoris laetitia", di cui infatti si danno interpretazioni e applicazioni contrastanti, con interi episcopati attestati sull'uno o sull'altro fronte.
E quando gli si chiede di fare chiarezza, egli rifiuta. Come nel caso dei cinque "dubia" sottopostigli da quattro cardinali, nemmeno degnati di una risposta.
Quando però un cardinale come Sarah, autorevole per ruolo e per competenza, interviene a dare di un motu proprio papale riguardante la liturgia l'unica interpretazione che ritiene corretta e quindi da praticare da parte della congregazione di cui è prefetto, Francesco non tace, ma reagisce con asprezza, in difesa di quei passaggi del motu proprio – in effetti tutt'altro che chiari – che contengono le liberalizzazioni a lui care.

Potrebbero. Forse. Chissà...

Se Bergoglio ammette che il paradiso non è granché

Stavolta il Papa non è accusabile di irenismo, relativismo, pauperismo, peronismo, panteismo, o di un altro degli innumerevoli ismi che i suoi discorsi spesso costeggiano per la disperazione di noialtri conservatori che vorremmo come unico ismo il catechismo.


«Il paradiso non è un luogo da favola e nemmeno un giardino incantato», ha detto il Santo Padre in udienza e non è una forzatura rispetto a quanto fissato nel Nuovo Testamento. Gesù cita il paradiso una volta sola, promettendolo al Buon Ladrone poco prima di spirare, e senza specificare alcunché. San Paolo dedica alla beatitudine eterna qualche parola in più, nella Seconda Lettera ai Corinzi, facendoci sapere che si trova «al terzo cielo». Nulla di materiale, sembra di capire, bensì qualcosa di etereo. Stavolta nelle parole di Papa Francesco è impossibile anche agli osservatori più malevoli cogliere divergenze con i predecessori: in un documento di Papa Benedetto XII, Quattordicesimo secolo, è scritto che «le anime di tutti i fedeli morti sono state, sono e saranno in cielo, associate al Regno dei cieli e al Paradiso celeste con Cristo, insieme con i santi angeli». 

“Foi sans descaler”

San Francesco di Sales e la vera lotta contro il Protestantesimo (inedito)



LA DOTTRINA CATTOLICA E’ COME UNA RADICE NELLA TERRA piantata dalla Divina Provvidenza nella sua Chiesa“. Ma questa radice necessita di nutrimento e non di cambiamento; per crescere è necessario che LE MEMBRA si attivino e per nutrirla bisogna esserne testimoni fedeli e santi.
San Francesco di Sales, come la maggior parte dei Santi, non nasce con l’aureola in testa, ma se la dovrà guadagnare strada facendo (come dovremo anelare tutti noi, il cui scopo della nostra vita è la santificazione) in un percorso ad ostacoli, combattendo e vincendo la “buona battaglia”, giammai contro le persone, ma contro le eresie del suo tempo, contro gli spiriti delle tenebre, contro le tentazioni personali.