Il fanatismo di Medjugorje e l’inviato papale arcivescovo
Hoser
Il Vescovo di Varsavia-Praga, arcivescovo Henryk Hoser, inviato speciale del papa a Medjugorje, ha recentemente rilasciato un’intervista interessante e un po’ strana all’Agenzia cattolica polacca di informazione (KAI), su cui vogliamo riflettere criticamente per sottolineare ciò che vi troviamo di problematico, dal momento che si rimane con l’impressione che la visita dell’arcivescovo sia stata preparata a tavolino e in questo senso non sia stata né imparziale né obiettiva.
Introduzione, ovvero la relazione tra cristianesimo orizzontale e verticale
Se fosse possibile stimare e presentare sistematicamente tutto il bene che è emerso dalle varie iniziative che la Chiesa cattolica ha intrapreso in campo sociale, caritatevole e culturale negli ultimi duemila anni, si tratterebbe sicuramente di un tesoro immensamente grande, probabilmente senza paragoni con quanto conseguito, negli stessi campi, da qualsiasi altra Chiesa, comunità religiosa o istituzione secolare durante tutta la storia. Questa è la sua dimensione umanitaria fondata sul secondo comandamento dell’amore, Ama il prossimo tuo come te stesso, che viene costantemente applicato nelle circostanze più ordinarie della vita, molto più di quanto possiamo comprendere e molto più di quanto altri siano disposti ad ammettere.
Tuttavia, se guardassimo solo al lato caritatevole e sociale della Chiesa, per quanto importante, e ignorassimo e rifiutassimo la teologia, la Chiesa cattolica diventerebbe solo una delle tante organizzazioni, mentre il cattolicesimo e il cristianesimo sarebbero una delle tante ideologie del mondo. In altre parole, per quanto sia importante sviluppare solidarietà, comprensione, impegnarsi nella costruzione della pace e fare grandi opere qui sulla terra, senza il messaggio di risurrezione e senza la consapevolezza della nostra redenzione attraverso la Croce di Cristo, il cristianesimo non sarebbe niente. O più precisamente, sarebbe solo qualcosa che deriva da qualcos’altro. Perciò, il primo Comandamento dell’Amore afferma: Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l’anima e con tutta la tua mente, e in seguito il secondo, rivolto all’umanità, si presenta come un risultato logico della conoscenza del valore del primo comandamento.