ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 7 settembre 2017

Sacerdotessa oggi, papessa domani

Emma Bonino: la sacerdotessa della chiesa di oggi?

astalli
In questa foto vedete il gesuita padre Cammillotti che presiede il Centro Astalli (in prima linea pro accoglienza), Emma Bonino, grande promotrice dell’aborto, dell’eutanasia e, oggi, dell’immigrazione, e Nunzio Galantino, segretario della Cei.

Per fare cosa? Per parlare appunto, di immigrazione: tutti i convenuti appoggiano la legge sullo ius soli e ad una immigrazione più massiccia.

Come “risposta della società civile al decreto Minniti sull’immigrazione approvato in via definitiva con la fiducia della Camera, criticato da tutte le associazioni perché limita i diritti dei richiedenti asilo” (https://agensir.it/italia/2017/04/12/immigrazione-la-societa-civile-si-mobilita-al-via-raccolta-firme-per-legge-diniziativa-popolare/).

In questo incontro ha parlato anche Laura Boldrini, invocando “accoglienza senza sconti” , mentre Nunzio Galantino ha spiegato che “nel 2015 l’Italia ha accolto 80.000 rifugiati che sono lo 0,1% della popolazione e quindi non lo so come si faccia a parlare di invasione”.

Cosa ci troverete e cosa no^

ECCO COSA TROVEREMO NEL FOGLIETTO DELLA SANTA MESSA DOMENICA 1 OTTOBRE : “Mentre il passato non puo’ essere cambiato, la memoria e il modo di fare memoria possono essere trasformati. Ci impegniamo a crescere ulteriormente nella comunione radicata nel battesimo, cercando di RIMUOVERE RIMANENTI OSTACOLI che ci impediscono di raggiungere la piena unita’ “… ED ORA LEGGIAMO COSA DISSE L’ANGELO NEL 1883 A SUOR SERAFINA MICHELI RIGUARDO L’ERETICO LUTERO….


“Mentre il passato non puo’ essere cambiato, la memoria e il modo di fare memoria possono essere trasformati. Ci impegniamo a crescere ulteriormente nella comunione radicata nel battesimo, cercando di rimuovere rimanenti ostacoli che ci impediscono di raggiungere la piena unita’ “.
Cosi recita la Dichiarazione congiunta che papa Francesco e il vescovo Munib Younan, presidente della Federazione luterana mondiale (Fin) hanno firmato il 31 ottobre, a Lund, in occasione della preghiera ecumenica, cui luterani e cattolici hanno commemorato insieme la Riforma di Martin Lutero e i 500 anni del dialogo ecumenico avviato tra Cattolici e Luterani con il Concilio Vaticano Il.

Non ci crederà più nessuno

https://www.corrispondenzaromana.it/wp-content/uploads/2017/08/papa-francesco.jpg
MORTE DI CAFFARRA, DEFENESTRAZIONE DI SEIFERT. DUE AMICI DI “PEZZO GROSSO” – UN EBREO E UN MASSONE – COMMENTANO.
  


Pezzo Grosso mi ha scritto brevemente. Nella sua lettera fa riferimento al caso del prof. Josef Seifert. Ne ho scritto più estesamente su La Nuova Bussola Quotidiana; qui ricordo solo che Josef Seifert è un grande accademico austriaco, che l’arcivescovo di Granada, Spagna, sospese dall’insegnamento in seminario dopo che Seifert pubblicò nel 2016 una lettera-studio in cui esprimeva molte preoccupazioni ed obiezioni ad Amoris Laetitia. L’arcivescovo di Granada, Javier Martínez Fernández,  il 31 agosto scorso  ha deciso, in maniera molto improvvisa, di obbligare il prof. Seifert a ritirarsi dall’Accademia Internazionale di Filosofia di Granada. Una risposta diretta a una seconda lettera di perplessità e dubbi su Amoris Laetitia. Il presule afferma che i saggi di Seifert confondono i fedeli e annuncia pubblicamente di aver adottato per la sua diocesi le direttrici pastorali dei vescovi della regione di Buenos Aires, Argentina.
Ma ecco che cosa ci scrive Pezzo Grosso:

Essi se ne vanno dritti e sicuri per la loro strada


CHI NEGA L'INFERNO ?        

La neochiesa crede ancora in Dio? nel Dio predicato da Gesù Cristo? Nega l’inferno chi non crede più in Cristo. E ora non sarà male ricapitolare cosa dice la "Vera dottrina cattolica" a proposito della realtà dell’inferno
 di Francesco Lamendola  

 


Sì, lo sappiamo, l’argomento non va di moda: è obsoleto; e, per giunta, non è politicamente corretto, specie nella neochiesa odierna, gnostica, sincretista e semi-panteista. Moltissimi preti, per non parlare dei vescovi, praticamente non ne parlano più; i teologi, poi, hanno ben altre cose delle quali occuparsi. E così, l’inferno non è stato proprio abolito de iure, ma de facto, è come se lo fosse stato: in pratica, nessuno vuole ricordarne l’esistenza, nessuno vuole sporcarsi le mani a parlarne, nessuno desidera rendersi impopolare, o sgradito alle masse, o essere considerato un guastafeste. Nella neochiesa trionfante dei nostri giorni non devono esserci altro che amore, letizia, gaudio e misericordia. Che bello. Non c’è più posto per il male, o solo per un male secondario, rimediabile, dalle conseguenze non troppo gravi; ma niente diavoli e assolutamente niente castigo eterno. Questo è fuori discussione.
Solo che non si può dirlo, e per una ragione abbastanza seria: sarebbe eretico. Che l’inferno esista, è una verità di fede. Il sacro Magistero lo ha sempre insegnato; le Scritture ne sono piene, dal primo all’ultimo libro della Bibbia: dalla Genesi all’Apocalisse, se ne parla eccome, e senza mezzi termini. Soprattutto ne ha parlato Gesù, e molto spesso; così come ha parlato del diavolo. E non solo ha parlato del diavolo, ma lo ha anche affrontato, e parecchie volte: sia esorcizzando gli indemoniati, sia quando è stato sottoposto alla tentazione Egli stesso, nei due momenti cruciali della sua missione fra gli uomini: alla vigilia della vita pubblica, quando si era ritirato nel deserto per pregare e digiunare, e alla vigilia della Passione, quando si era ritirato nell’orto degli olivi, di notte, per pregare e chiedere al Padre il suo conforto, in vista della prova suprema che lo attendeva. 

Non ammette retromarce?

Irreversibile? Una domanda.


Avrei preferito non esprimermi sul recente discorso del Papa ai partecipanti alla Settimana liturgica nazionale (24 agosto 2017), che ha fatto tanto discutere i commentatori soprattutto per la frase «la riforma liturgica è irreversibile». In genere, quando tutti dicono la loro, avendo l’impressione che sia stato ormai già detto tutto, mi passa la voglia di aggiungere qualcosa, che rischia di essere solo una inutile ripetizione. Inoltre, per me che varie volte ho invocato interventi piú autorevoli da parte del Pontefice, vedere che, finalmente, Papa Francesco aveva fatto un discorso come Dio comanda non poteva che rallegrarmi. Magari, l’appellarsi all’«autorità magisteriale» poteva sembrare un po’ fuori luogo, visto che finora non lo si era mai fatto per questioni di ben altra rilevanza; ma, insomma, lasciamo perdere, andava bene cosí.

Siccome però il dibattito non accenna ad attenuarsi, e siccome sono stato sollecitato dalla richiesta di qualche lettore, vedrò di aggiungere la mia voce a quella degli altri osservatori, accettando consapevolmente di correre il rischio di cui sopra. 

Fare gli scongiuri?

Morto Caffarra: la "maledizione" di Francesco

Il cardinale dei "Dubia" è morto ieri mattina, improvvisamente e a quanto pare inaspettatamente
È morto ieri mattina, improvvisamente e a quanto pare inaspettatamente, il cardinale Carlo Caffarra.

Viveva a Bologna, di cui era arcivescovo emerito. Aveva settantanove anni. Il 5 luglio era morto l'ottantatreenne suo collega Joachim Meisner, mentre era in vacanza in Germania. Così, scendono drammaticamente a due i cardinali firmatari dei famosi «Dubia»: Raimond Burke (69 anni) e Walter Brandmüller (88).
Visto che quel che li accomuna è un caso spinoso, può darsi che i due ancora in vita si mettano a fare gli scongiuri. 

Un'altra vittima del misericordismo di AL


Il caso Seifert: chi si separa dalla Chiesa?


(di Roberto de Mattei) La notizia è stata divulgata da Maike Hickson. Il 31 agosto, mons. Javier Martínez Fernández, arcivescovo di Granada, dopo aver sospeso dall’insegnamento il filosofo austriaco Josef Seifert, lo ha estromesso dalla Accademia Internazionale di Filosofia, di cui è uno dei fondatori, ma che oggi dipende dall’arcidiocesi.
Va ricordato che il prof. Josef Seifert è considerato uno dei maggiori filosofi cattolici contemporanei. Il suo curriculum e la sua bibliografia occupano numerose pagine. Ma soprattutto è noto per la sua fedeltà al Magistero pontificio, che gli ha valso la nomina a membro della Pontificia Accademia per la Vita. Qualsiasi università cattolica sarebbe onorata di averlo tra i suoi docenti. Qual è la ragione del drastico provvedimento nei suoi confronti? Secondo un comunicato dell’arcidiocesi il motivo del suo ultimo licenziamento consiste in un articolo in cui il prof. Seifert ha rivolto una supplica a proposito della Esortazione post-sinodale Amoris laetitia di papa Francesco . Nell’articolo incriminato, Seifert ha chiesto a papa Francesco di ritrattare un’affermazione di Amoris laetitia dalla quale, sulla base di una logica stringente, può derivare la dissoluzione dell’intero insegnamento morale cattolico. Seifert cita la sentenza di Amoris laetitia secondo cui la coscienza di coppie adultere o altrimenti dette “irregolari”,

Governo mondiale adveniens

L’Onu ha lanciato l’opa sulla Chiesa cattolica










Le Nazioni Unite ormai si esprimono su ogni tema con toni ed ambizioni da religione globale. E con un unico obiettivo: rifare la creazione e ricostruire l’uomo. Il paradosso è che i precetti dell’organizzazione di Ban Ki Moon sembrano accettati in Vaticano.

Soffro nel riconoscerlo, ma temo proprio che il ministro dell’Interno, Marco Minniti, stia illudendosi sul tema immigrazione. L’immigrazione che compensa il gap di popolazione sembra essere stata «suggerita» dalla «Santa Sede» della nuova religione universale: l’Onu. Una «Santa Sede» cui pare difficile disobbedire, tanto più che sembrerebbe avere come alleata anche l’altra Santa Sede, quella vera. Aveva ben visto Gian Antonio Stella quando, nel 2016, scriveva che ci erano stati «attribuiti» 6,5 milioni di immigrati in pochi anni.

mercoledì 6 settembre 2017

Il “timone sterzò” ?

Le successive rivelazioni e richieste trasmesse dal Cielo a suor Lucia dos Santos: La consacrazione della Russia


Le rivelazioni di Gesù e della Vergine SS. a Lucia il 10 dicembre 1925 nel convento di Pontevedra e il 13 giugno 1929 in quello di Tuy completano e concludono, secondo l'analisi di padre J. Alonso, le rivelazioni di Fatima propriamente dette. In esse, infatti, la Madre del Cielo tornò, come promesso nel 1917, per esplicitare due richiete di capitale importanza dalla cui ottemperanza dipendono non solo le sorti individuali degli uomini ma anche i destini del mondo e della Chiesa intere. 
Nell’apparizione del luglio 1917 la Vergine del Rosario di Fatima aveva predetto: « Verrò a chiedere la consacrazione della Russia ». La richiesta fu esplicitata IL 13 GIUGNO 1929. Lucia, ormai religiosa professa, si trovava in convento a Tuy, in Spagna. In seguito ad una grandiosa visione della SS. Trinità, la Vergine Maria che era presente prese la parola e disse alla veggente:
« È arrivato il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato, promettendo di salvarla con questo mezzo. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per i peccati commessi contro di me, che vengo a chiedere riparazione: sacrificati per questa intenzione e prega » (1).

Una scuola senza Dio

Se nemmeno la Chiesa crede più nell'educazione cattolica
La Chiesa non si occupava dell'educazione per supplire allo Stato, ma perché l'annuncio della Bellezza di Cristo fa parte della sua natura che rispetta a pieno la libertà umana. A stupire non sono quindi i nemici di Dio, ma l’adesione convinta degli stessi leader cattolici all'ideologia laicista che considera l’esclusione di Dio dall’educazione dei giovani come normale. Se non addirittura opportuna.
Ad ogni inizio di anno scolastico non posso evitare di farmi due domande. Come è stato possibile che la Chiesa si sia ritirata dal compito educativo nella scuola? Come è stato possibile che essa lo abbia affidato in via pressoché esclusiva allo Stato? 

Ricevuta di ritorno..!?


Carlo Caffarra, profeta inascoltato. L'ultima sua lettera a papa Francesco          
        

La mattina del 6 settembre è venuto improvvisamente a mancare il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo emerito di Bologna e teologo morale di prima grandezza, specie sulle questioni della famiglia e della vita.
Con la sua scomparsa e dopo la morte, anch'essa inattesa, il 5 luglio scorso, del cardinale Joachim Meisner, i quattro cardinali firmatari dei "dubia" sottoposti un anno fa a papa Francesco sui punti controversi di "Amoris laetitia" si sono dimezzati. I due in vita sono il tedesco Walter Brandmüller e lo statunitense Raymond L. Burke.
Dei quattro, Caffarra era figura trainante. Porta la sua firma la lettera con cui la scorsa primavera chiese udienza al papa per lui e gli altri tre. Anche questa volta, come già per i "dubia", senza ottenere risposta alcuna.
Poco prima dell'invio di quella lettera, Caffarra aveva avuto in sorte di incontrare papa Francesco che era in visita a Carpi, vicino a Bologna, il 2 aprile. Durante il pranzo sedeva al suo fianco, ma il papa preferì conversare con un anziano sacerdote e con i seminaristi che sedevano alla stessa tavola.
Ecco qui di seguito il testo integrale della lettera, l'ultima scritta da Caffarra al papa, già pubblicata lo scorso 20 giugno in esclusiva su Settimo Cielo, con l'autorizzazione dell'autore.

Bien(?)venido

 LE FARC DANNO IL BENVENUTO AL PAPA CON IL LORO LOGO SULLA CATTEDRALE DI BOGOTÀ. UN PO’ COME SE LE BR A SAN GIOVANNI…


Immaginatevi che le Brigate Rosse, nel corso di un concerto organizzato da esse stesse, con fondi di provenienza ignota, a Roma, avessero proiettato sulla facciata della basilica di San Giovanni il loro logo con la stella a cinque punte. Beh, è successo a Bogotà, come informaInfocatolica. Le Farc, l’organizzazione terrorista che per volontà del governo, e nonostante il parere chiaro del popolo colombiano, espresso in un referendum, stanno per diventare partito politico senza neanche chiedere scusa per i crimini compiuti, l’hanno fatto. Un gesto che è stato giudicato dal presidente del tribunale ecclesiastico di Bogotà come “un atto di violenza ideologica e una provocazione irrispettosa. Ripudio totale!”.

La deformazione diabolica del bene.


ABBIAMO IL NUOVO MOSE'          

Non ci manca nulla: ora c’è anche il nuovo Mosè. I neo preti in incognito e la dittatura del buonismo che non è un eccesso di bontà ma una deformazione diabolica del bene. A chi importano i sentimenti dei cattolici, ormai? 
di Francesco Lamendola 
  

 

Tempi fortunati per i cattolici, questi. Oltre alla duplicazione di san Francesco, sotto le spoglie dell’attuale pontefice - gesuita, sì, ma come quell’altro innamorato degli uccellini, dell’ambiente e dei fratelli islamici – possono ora disporre anche della duplicazione di Mosè: un nuovo Mosè che salva il suo popolo dalle acque, come quell’altro salvò gli ebrei dalle onde del Mar Rosso e li sottrasse alla schiavitù d’Egitto. Qualcuno potrebbe pensare che stiamo facendo dell’ironia a buon mercato, ma lo rassicuriamo che non è così: non siamo noi a fare una tale paragone, evocando una simile ascendenza biblica; nossignore, sono loro, i cattolici progressisti e bergogliani d.o.c. Nella fattispecie, è il settimanale Credere, una delle punte di diamante (si fa per dire) della neochiesa modernista che si è imposta, di prepotenza, sulla Chiesa cattolica quale noi, e con noi milioni e milioni di cattolici, l’abbiamo sempre conosciuta, e nella quale abbiamo riconosciuto la voce dell’autentico pastore, mentre adesso sentiamo solo un chiacchiericcio mondano, molto politicallycorrect, ma che non ha nulla di spirituale, e soprattutto nulla di cattolico, ma in compenso trasuda buonismo da tutti i pori; e sappiano che il buonismo non è un eccesso di bontà, ma una deformazione diabolica del bene. 

Una fede sempre più green

Ecco il nuovo diploma green degli atenei pontifici


Ecogiustizia, clima e spiritualità ecologica. Obiettivo diffondere la visione dell'enciclica di Papa Francesco Laudato Si’


Roma. “Educazione e spiritualità ecologica”, “ecogiustizia” per “comprendere il nesso tra l’immigrazione e i cambiamenti climatici”, “economia sostenibile” per “ascoltare il grido dei poveri e della terra e incontrare testimoni di speranza impegnati a invertire la rotta nella direzione dell’ecologia integrale”, “peccato ecologico e conversione ecologica”, “l’antropocentrismo moderno e la visione meccanicistica della natura”. Il russo Vladimir Sergeevic Solovev, quello de L’Anticristo, avrebbe forse qualcosa da ridire sul programma del joint diploma in Ecologia integrale istituito da tutte e sette le università pontificie messe assieme, “in risposta alla forte richiesta che Papa Francesco rivolge a tutte le persone di buona volontà nell’enciclica Laudato Si’”.

Frutta o dessert?

TERREMOTO IN VATICANO : Francesco apre al clero femminile: “Donne diacono possibilità per oggi” I DIACONI POSSONO CELEBRARE MATRIMONI E BATTESIMI . 

Bergoglio annuncia una commissione per studiare il ruolo delle diaconesse nell’antichità, in vista dell’ingresso di donne nel primo grado dell’ordine sacro. “La Chiesa ha bisogno di loro nel processo decisionale”. E le suore? “Troppe donne consacrate sono ‘donnette’, loro vita non sia suicidio” . ED ECCOCI GIUNTI ALLA FRUTTA!



Papa Francesco apre al diaconato femminile. Bergoglio ha annunciato che istituirà presto una Commissione di studio per studiare il ruolo delle diaconesse nella Chiesa primitiva che sono “una possibilità per oggi”. Una decisione straordinaria quella annunciata da Francesco durante l’udienza nell’aula Paolo VI in Vaticano a 900 religiose appartenenti all’Unione internazionale superiore generali. Per la prima volta nella storia della Chiesa cattolica si aprirebbero così le porte del clero anche alle donne. Il diaconato, infatti, è il primo grado dell’ordine sacro, seguito dal sacerdozio e dall’episcopato. E i diaconi possono amministrare alcuni sacramenti tra i quali il battesimo e il matrimonio. Una scelta, quella di Francesco, che avvicinerebbe la Chiesa cattolica a quella anglicana dove ci sono già donne preti e vescovi.

I neo Immacolati?

Frances-Cani
ovvero
Il cane randagio che diventò monaco francescano
in Boliva

Di più se ne devono vedere?



Nolite dare sanctum canibus, neque mittatis margaritas vestras ante porcos, ne forte conculcent eas pedibus suis, et conversi dirumpant vos
 “Non date le cose sante ai cani e non gettate le vostre perle davanti ai porci, perché non le calpestino con le loro zampe e poi si voltino per sbranarvi
(Mt. 7, 6)

Ma in Bolivia, nel monastero francescano di San Francesco, a Cochabamba, pare che i frati non abbiano mai letto questo passo del Vangelo.

Avendo trovato un cane randagio che si aggirava nei pressi del monastero, questi frances-cani hanno pensato bene di adottarlo; e per farlo nel modo migliore, secondo le esortazioni di papa Francesco, hanno pensato bene di fornirgli un “saio” e di inserirlo nell'organico del monastero.

martedì 5 settembre 2017

Passo dopo passo..?

NEL CENTENARIO DI FATIMA I VESCOVI RIUNITI CONSACRANO LA SCOZIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA

Nel centenario di Fatima i vescovi riuniti consacrano la Scozia al Cuore Immacolato di Maria
«Consacriamo la Scozia a te: tutto ciò che abbiamo, tutto ciò che amiamo, tutto ciò che siamo. A te doniamo le nostre menti e i nostri cuori, i nostri corpi e le nostre anime. Ci mettiamo al tuo servizio nelle nostre case e nelle nostre famiglie, nelle nostre parrocchie e nelle nostre scuole: desideriamo che tutto ciò che è in noi e attorno a noi appartenga a te, Maria, e possa godere dei benefici della tua materna protezione».
Questa la preghiera che è stata recitata domenica 3 settembre al santuario di Carfin, 50 km da Edinburgo, durante la Messa con cui i vescovi hanno consacrato la Scozia a Gesù attraverso il Cuore Immacolato di Maria, nel centenario delle apparizioni di Fatima. 

L'epicentro dei Tempi di Maria

Le apparizioni della Vergine del Rosario a Fatima: « epicentro » dei Tempi di Maria




Parlare di Fatima in questo Centenario è d’obbligo, come sto facendo con una rubrica apposita su questo sito (FATIMA. SPECIALE CENTENARIO).
Avendo scelto la categoria dei “Tempi di Maria” per illuminare e legittimare il fenomeno delle epifanie mariane degli ultimi due secoli, vorrei trovare il suo contesto della mariofania portoghese cornice ideale.
E, ad essere onesto, l’operazione non mi sembra particolarmente difficile. Si potrebbe dire che se i Tempi di Maria sono stati complessivamente anticipati e preannunciati a Quito da Maria del Buon Successo (XVI sec.), hanno fatto il « solenne ingresso » nel 1830 a Rue di Bac (Parigi) e sono stati inquadrati programmaticamente nel messaggio di Marienfried, essi hanno pure un « epicentro » ovvero un momento manifestativo centrale che si presenta come una sorta di « crinale », uno spartiacque tra il prima ed il dopo, un’ « implosione » dei contenuti e delle finalità di tutta la ricca e complessa trama delle apparizioni mariane moderno-contemporanee: questo epicentro dei Tempi di Maria è, appunto, Fatima.

Qui si cela il veleno


L'INDIFFERENTISMO MODERNISTA

L’indifferentismo religioso modernista e la perdita dello stato di grazia: «Non conformatevi alla mentalità del mondo». L'eresia modernista è tutta qui: nel desiderio di uniformare la vita cristiana alla vita del mondo di Francesco Lamendola   
 

Scrive san Paolo nella Epistola ai Romani, 12, 1-2, ed è un mirabile compendio di ciò che deve essere la vita del cristiano in mezzo alla realtà di questo mondo: Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. In effetti, qui c’è tutto: tutto quel che si deve fare e quel che si deve evitare. Qui c’è la misura della nostra fedeltà al Vangelo: perché se ci si uniforma al mondo, non si ama Cristo; e se si ama Cristo, non ci si può uniformare al mondo L’una cosa esclude l’altra. La grande eresia modernista è tutta qui: nel desiderio di uniformare la vita cristiana alla vita del mondo: alla sapienza del mondo, alla scienza del mondo, alla sentimentalità del mondo, alla storia, alla natura, a tutto ciò che è immanenza, materialità, illusione, disordine, superbia.

La mafia di Sankt Caponem

GRAN BRETAGNA. UN LIBRO RIVELA L’AZIONE DI LOBBYING PER ELEGGERE BERGOGLIO AL SOGLIO DI PIETRO. 



Un libro che sta per uscire in Gran Bretagna offre nuovi elementi per capire come, e portati da chi, Jorge Mario Bergoglio è diventato papa. Il libro è scritto da Catherine Pepinster, che è stata direttrice del giornale cattolico inglese The Tablet, e si intitola: “The Keys and the Kingdom” (Le chiavi e il regno). In esso si afferma che il cardinale Cormac Murphy-O’Connor, ex arcivescovo di Westminster, scomparso nei giorni scorsi, organizzò a Roma, nei locali dell’Ambasciata britannica, almeno un incontro per convincere i cardinali votanti del Commonwealth a votare l’arcivescovo di Buenos Aires. Escluse però volontariamente dall’invito sia il card. Marc Ouellet, canadese, prefetto della Congregazione per i vescovi, sia il card. George Pell, australiano. Probabilmente temeva che avrebbero sconsigliato la sua azione di lobbying.

Influenze infere

Svelata da Bergoglio una delle cause della sua sconsideratezza




In questi giorni sono comparse un po’ dovunque le ultime confidenze giornalistiche di papa Bergoglio, contenute in un’intervista rilasciata al sociologo Dominique Wolton, che sarà pubblicata in un libro in francese. Alcuni passi sono stati anticipati dal Figaro Magazine e ripresi, tra gli altri, da Andrea Tornielli su Vatican Insider. Qui si legge: “Ho consultato una psicanalista ebrea. Per sei mesi sono andato a casa sua una volta alla settimana per chiarire alcune cose. Lei era medico e psicanalista, ed è sempre rimasta al suo posto. … Era una persona molto buona. Per sei mesi mi ha aiutato molto, quando avevo 42 anni.”

Pare che questa esigenza sia nata in Bergoglio in seguito alle difficoltà da lui incontrate nello svolgere il suo compito di responsabile nelle istituzioni gesuitiche argentine. La cosa lascia alquanto perplessi, non tanto per il ricorso alla psico analisi, quanto per il fatto che un gesuita di 42 anni non riuscisse a trovare un soddisfacente equilibrio interiore nonostante la pratica degli esercizi spirituali di Sant’Ignazio. Se ne deve dedurre che: o gli esercizi praticati allora a Buenos Aires non erano come avrebbero dovuto essere, o Bergoglio era già allora una personalità instabile e restia a seguire delle regole di comportamento.

La realtà è molto diversa


Il papa in Myanmar. La faccia violenta del buddismo     

Lunedì 28 agosto la sala stampa vaticana ha dato l'annuncio ufficiale del viaggio che papa Francesco compirà in Myanmar e Bangladesh dal 30 novembre al 2 dicembre.
Curiosamente, però, il giorno prima, al termine dell'Angelus domenicale, Francesco è incappato in un incidente col primo dei due paesi. Ha detto, un po' leggendo e un po' improvvisando, le seguenti parole, assenti dal testo anticipato ai giornalisti:
"Sono arrivate tristi notizie sulla persecuzione di una minoranza religiosa, i nostri fratelli Rohingya. Vorrei esprimere tutta la mia vicinanza a loro. E tutti noi chiediamo al Signore di salvarli e suscitare uomini e donne di buona volontà in loro aiuto, che diano loro i pieni diritti. Preghiamo per i fratelli Rohingya".
Nelle ore successive, le reazioni a queste parole sono state, in Myanmar, decisamente negative. Non solo sui media allineati al governo, che nemmeno tollerano che si definiscano "Rohingya" i musulmani che abitano la regione del Rakhine al confine con il Bangladesh, da anni vittime di una persecuzione feroce, ma anche da parte di esponenti della minuscola Chiesa cattolica locale.

I corifei della conservazione

Liturgia al centro I progressisti ora sono conservatori
Riconciliazione liturgica o riforma irreversibile? Il fronte progressista è arroccato in una posizione conservatrice per cui la riforma conciliare non si può toccare. Però 50 anni fa si toccò la messa gregoriana che di anni ne aveva 1500. La posta in gioco è grande: la forma liturgica esprime la fede. E oggi si stanno compiendo epocali cambiamenti di contenuti dottrinali bimillenari che produrranno un cambiamento di contenuto della Messa e dei Sacramenti.

lunedì 4 settembre 2017

La triste realtà della fallibilità papale

Padre Nichols ha ragione quanto alla crisi dottrinale. Ma c’è una risposta migliore

Nella festa di S. Rosalia di Palermo rilanciamo volentieri questo contributo suggeritoci dal nostro amico Epifanio.

Nel post di sabato 2 settembre avevamo riportato la Proposta del P. Nichols, pubblicata il 18 agosto scorso, circa le possibilità giuridiche di una correzione formale di un Papa che fosse caduto in eresia e si fosse rivelato pervicace nel sostenerla. The Catholic Herald, il più storico e significativo periodico cattolico britannico, proponeva quello stesso giorno un altro intervento per mezzo di un articolo ragionato, il cui autore è P. Brian Harrison, O.S., teologo australiano, docente emerito di teologia alla Pontifical Catholic University of Puerto Rico, dal momento che parla fluentemente lo spagnolo.

Epifanio
Padre Nichols ha ragione quanto alla crisi dottrinale. Ma c’è una risposta migliore

Di P. Brian Harrison, traduzione di F. S.

La riforma proposta sarebbe difficile da attuare. Ecco un altro modo per cambiare la norma canonica.

Come molti fedeli cattolici, P. Aidan Nichols è preoccupato per l’inasprirsi della crisi dottrinale e pastorale derivante dall’esortazione apostolica di Papa Francesco Amoris Laetitia. Questo documento magistrale è senza precedenti, in quanto sembra essere in conflitto con diversi insegnamenti tradizionali della Chiesa: quelli che, per esempio, vietano la comunione per i cattolici divorziati risposati e quelli che affermano l’esistenza di atti intrinsecamente cattivi, che non possono mai essere giustificati in nessuna circostanza. Alcuni di questi insegnamenti certamente soddisfano le condizioni circa l’infallibilità stabilite dal Concilio Vaticano II nella Lumen Gentium, n. 25.
Tuttavia, ho alcune riserve attorno alla soluzione proposta da P. Nichols: una nuova procedura canonica «per richiamare all’ordine un Papa che insegni un errore dottrinale».