ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 19 giugno 2017

“Un evento insolito e meraviglioso”

Un “segno” della Vergine Theotokos in Crimea?

MB .  Ho ricevuto quel che segue da un blog greco. Non sono in grado di controllare l’informazione, né so altro oltre a quello che dice il testo – tradotto dal greco col traduttore automatico. Lo posto senza commento).

Russia: dodici  delfini hanno portato su dal mare l’immagine della Vergine!

Christos Michaelides 

Erano e sono dei rivoluzionari

Obiettivo dei modernisti è la rimozione del passato


I modernisti non sono dei miti cattolici desiderosi “soltanto” di aggiornare le forme e il linguaggio della religione e della Chiesa cattolica, per renderli più facilmente accessibili alla mentalità degli uomini d’oggi. Tanto per cominciare, i modernisti non sono cattolici, sono anticattolici e nemici di Cristo e della Chiesa: non è acqua fresca l’enciclica Pascendi Dominci gregis, del 1907, con la quale, centodieci anni fa san Pio X denunciava la loro eresia, la malvagità dei loro intenti e comminava per essi la pena della scomunica. La Chiesa non è solita scherzare su simili cose; il magistero non è un modo di passar e il tempo: se il modernismo è stato definito “la sintesi di tutte le eresie” e se Pio X ha adottato severissime misure per bloccarlo e per sconfiggerlo, compresa l’introduzione di un apposito giuramento antimodernista per i giovani sacerdoti, qualche motivo ci sarà stato. Qui bisogna avere il coraggio di ammettere che i casi sino due: o san Pio X esagerava, vedeva nemici dappertutto, farneticava, dava i numeri; oppure aveva visto giusto. Se aveva visto giusto, il pericolo era estremo, e lo era già allora; oggi è ulteriormente ingigantito, dato che il modernismo, pur senza adottare questo nome, non soltanto si è infiltrato pressoché ovunque nella Chiesa, ma, addirittura, sta dando alla cittadella l’assalto finale, e pare – umanamente parlando, e perciò, per fortuna, impropriamente parlando – assai vicino al raggiungere la meta agognata dio tutti i suoi sforzi: conquistare il vertice della gerarchia per poter procedere alla demolizione sistematica della Chiesa e della stessa religione cattolica.

Questi «cattivi maestri» e «falsi profeti»

Chiesa cattolica e chiesa conciliare


Se voi non leggete sarete prima o poi dei traditori, perché non avrete compreso la radice del male”.
Queste le parole di don Paul Aulagnier citate da Mons.Lefevbre in una delle sue conferenze.
Il saggio e accorato ammonimento di approfondire la propria religione e la sua storia, di porsi domande, di indagare, di non dare nulla per scontato, è rimasto completamento inascoltato dalla maggior parte dei fedeli che, caduti preda di un clero corrotto, non solo si son visti depredati da ciò che è la cosa più importante della vita - la fede in Gesù Cristo (“Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo; chi invece non crederà sarà condannato” - Mc 16, 16) -, ma, non avendo compreso la radice del male, si sono fatti essi stessi propagatori dell'eresia più perniciosa che è il modernismo, somma di tutte le eresie (così definita nella Lettera Enciclica Pascendi dominici gregis di Papa San Pio X).
Così questi sciagurati nemmeno comprendono che la loro vita è tutto fuorché cattolica perché è stato completamente anestetizzato l'aspetto spirituale dell'esistenza soppiantato da un sentimentalismo che trova compimento nell'esaltazione della propria soggettività. Tutto ciò che è oggettivo non viene nemmeno più capito o recepito o, nel caso inverso, perfino rigettato. Conta solo la propria soggettività, come nella società pagana e pervertita di oggi dove, se mai si fosse in presenza di una certa religiosità, questa deve essere vissuta individualmente e privatamente, senza presa sulla vita pubblica (di fatto contraddicendo il dovere cattolico di restaurare ogni cosa in Cristo - Ef 1,3-23).

Una concezione della santità un po’ superata..

http://www.rivelazioni.com/youtube/scegli-e-vota-le-immagini-animate-piu-belle/

Don Milani, card. Bassetti: “E’ santo, anche senza canonizzazione”
Tv2000
Il presidente della Cei al Tg2000: “Vaccinato di Spirito Santo nonostante suo caratteraccio. Non c’è bisogno che faccia miracoli, la sua vita è un miracolo”.  “Per come l’ho conosciuto io, don Lorenzo Milani è santo. E il santo non è colui che ha meno difetti di tutti o che moralmente ha il profilo più alto di tutti. Questa è una concezione della santità un po’ superata. Il santo è uno che è vaccinato di Spirito Santo. E che rimane anche con il suo caratteraccio”. Lo ha detto il presidente della Cei, il card. Gualtiero Bassetti, in un’intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, per lo speciale in onda domani, 20 giugno 2017, in occasione del pellegrinaggio di Papa Francesco a Bozzolo e Barbiana per don Primo Mazzolari e don Lorenzo Milani.

A domanda (non solo ai dubia) non risponde..

http://www.rivelazioni.com/immagini_animate/3d/3d_008.shtml

Giulia Bongiorno: “Il Papa scomunica mafiosi e corrotti? Perché non pedofili e omicidi?”


Sta facendo discutere la notizia che il Vaticano sta studiando la possibilità di scomunicare per corruzione e associazione mafiosa. Una sfida lanciata dal dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale qualche giorno fa e sulla quale si è gettato a capofitto monsignor Galantino. “I mafiosi e i corrotti quando travolgono tutto e tutti per raggiungere il loro obiettivo non appartengono alla Chiesa, ha detto il segretario generale della Conferenza Episcopale italiana, intervenendo a Bologna a “La Repubblica delle idee”.

La fantasia liturgica

Lettera dal fronte: Dacci oggi la nostra eresia quotidiana/03: Liturgia vo cercando, che si cara…
Carissimi amici e lettori, ben trovati! Ho avuto bisogno di un lungo periodo di pausa forzata dal computer ma nel frattempo non ho smesso di raccogliere e di valutare tutte le eresie che quotidianamente si trovano sotto gli occhi dei fedeli cattolici. Riprendiamo oggi la nostra rubrica che, come sicuramente ricorderete, si era attestata al II appuntamento. Oggi parleremo delle eresie legate alla Pasqua ma partendo da un punto di vista particolare, vale a dire quello liturgico. Perché dobbiamo parlare di liturgia e non di teologia? Perché parlando di liturgia si parla – eccome! – di teologia e quindi sbagliare liturgia significa avere idee sbagliate in teologia. E questo per almeno due motivi: il primo è che la liturgia «è fonte e culmine della vita cristiana» (da essa tutto parte, e ad essa tutto torna); il secondo è cristallizzato in una legge antichissima della Chiesa, ribadita anche nell’ultima edizione del Catechismo, «Lex Orandi, Lex Credendi», per cui i fedeli sono tenuti a credere e professare tutto ciò che la Chiesa celebra in tutte le sue pratiche liturgiche. Con uno slogan, potremmo correttamente dire che chi sbaglia teologia, sbaglierà liturgia ma anche il contrario visto che, soprattutto dal punto di vista dei fedeli laici, la liturgia ha un carattere profondamente pedagogico nonché mistagogico (che ci introduce/conduce al mistero).


Contenti tutti?

La fede deve imporsi al mondo, non adeguarsi



Abbiamo detto che lo storicismo è il fondamento dell’inganno modernista: perché, dietro le apparenze di un “ragionevole” adattamento nel modo di annunciare il Vangelo nei diversi contesti culturali, viene portata avanti una progressiva banalizzazione e relativizzazione del Vangelo stesso, in una rincorsa verso il “mondo” che non ha mai fine, che non condurrà mai al sospirato “dialogo”, ma, inesorabilmente, un poco alla volta, all’auto-dissoluzione del cattolicesimo. L’annuncio del Vangelo, infatti, è l’irruzione della dimensione dell’Assoluto e dell’Eterno nella dimensione finita dello spazio e del tempo: voler adeguare la prima alla seconda, e sia pure – così si dice, ma è solo l’inizio della “svendita” del Vangelo stesso – nei modi e nelle forme, non nella sostanza, equivale a tradire anche la sostanza, perché, nel Vangelo, la forma è sostanza e la sostanza è forma. Ecco perché l’autodistruzione della sacra Liturgia, operata dal Concilio Vaticano II, ha colpito al cuore il cattolicesimo: perché la Liturgia deriva dalla Tradizione, e la Tradizione, con la lettera minuscola, non viene dagli uomini, ma da Dio. Pertanto, voler “aggiornare” ciò che viene da Dio, equivale a tradirlo: Dio non parla per aggiornamenti, e l’uomo non deve nemmeno presumere di poter adattare a sé quel che viene da Dio: è lui, l’uomo, che deve adattarsi, è lui che deve entrare nella dimensione assoluta ed eterna, non Dio che deve entrare in quella relativa. O meglio, Dio lo ha già fatto, nel mistero della Incarnazione di Cristo; e continua a farlo, nel meraviglioso mistero della santa Messa (un miracolo, dice san Tommaso d’Aquino, superiore perfino alla creazione, perché rinnova la presenza e il sacrificio di Cristo ogni volta che il sacerdote officia la Messa e ogni volta che un fedele si comunica). Cosa dovrebbe fare di più? Ora è l’uomo che deve andargli incontro.

Incredibile, no!


SINODO DEI GIOVANI. NEL QUESTIONARIO LA DIFESA DELLA VITA È “SIN DALLA NASCITA”. E PRIMA NIENTE?



Dobbiamo ringraziare un lettore di Stilum Curiae che ci ha segnalato un interessante dettaglio del Questionario rivolto ai giovani per il Sinodo dei vescovi che si svolgerà nel 2018, e che si intitola appunto “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.

Cortocircuito?

Il riassunto del lunedì. Cortocircuito finale

di Francesco Filipazzi

Scomunica a corrotti e mafiosi. In Vaticano è allo studio un documento per disporre la scomunica di corrotti e mafiosi. A parte l'impraticabilità teologica della soluzione  ci chiediamo se i responsabili di profugopoli saranno inclusi fra gli scomunicati. Il business dell'immigrazione si basa infatti su corruzione e mafia. Francesco lo sa? Non si rischia il cortocircuito? La scomunica sarà allegata alle sentenze della Cassazione? 
Comunque state tranquilli. Per evitare la scomunica basterà divorziare o mandare sul lastrico una qualunque diocesi italiana. Entrambe le azioni sembrano meritorie, nel nuovo corso ecclesiastico.

La toppa è peggio del buco!?

Lo scandalo della Pontificia Accademia per la Vita Paglia "copre" i nuovi membri. Ecco le prove


Dopo le dure reazioni internazionali alla nomina del professor Biggar, il presidente dell'Accademia per la Vita rilascia una intervista per affermare che Biggar non ha mai scritto di aborto. Bugia: è a favore e ne ha scritto in almeno 3 occasioni. Ma i problemi riguardano anche Katarina Le Blanc, che fa ricerca sugli embrioni sovranumerari da fecondazione in vitro, e don Maurizio Chiodi, favorevole alla fecondazione artificiale.

Lo scandalo internazionale suscitato dalla nomina a membro ordinario della Pontificia Accademia per la Vita (PAV) del professor Nigel Biggar (clicca qui e qui), ha costretto il presidente della PAV, monsignor Vincenzo Paglia, a rilasciare un’intervista chiarificatrice a Vatican Insider, a un mitissimo Andrea Tornielli. C’era una remota speranza di potere cogliere almeno un barlume di ravvedimento e autocritica, ma purtroppo bisogna concludere che la toppa è peggio del buco. 

domenica 18 giugno 2017

Gli “occhi della fede”

La Santa Messa: un’unica Realtà per Dio e per me

Il Sacrificio della Croce e dell’Altare è un’unica Realtà, allo sguardo del Cristiano come a quello di Dio. Gli “occhi della fede” scoprono e contemplano il reale Mistero: non più solo il sacerdote ma Gesù Sacerdote, non più solo l’altare ma il Calvario, non più il pane e il vino ma il suo Corpo e il suo Sangue.

Gesù è morto sulla croce, ma vive ancora. Egli ha vinto la morte. Il piano da Lui eseguito si è sovrapposto e contrapposto a quello del sinedrio che lo ha condannato. Nella storia dell’umanità non si è mai verificato (né sarà possibile) che un cumulo di menzogne e di perfidia, come quello del processo ordito dai capi giudei contro Gesù di Nazareth, potesse servire al massimo trionfo della Giustizia misericordiosa di Dio. Ma ciò ancora non rivela tutto “il Mistero” di Gesù.

Un giorno, forse i nostri figli ci chiederanno

                              Una luce per Charlie

” Non togliete la speranza a Charlie ed ai suoi genitori”.
Con questo spirito, più di un centinaio di persone si sono radunate giovedì 15 Giugno alle 20 e 30 presso l’Ambasciata Inglese di Roma, in un’iniziativa organizzata da CitizenGo Italia, con la presenza di altre associazioni pro vita, tra cui una rappresentanza degli Universitari per la Vita.
Un’iniziativa che aveva lo scopo di esprimere solidarietà verso i genitori ed il bambino di 10 mesi, Charlie Gard, diventato ormai un caso internazionale che sta dividendo molti Paesi, segno di un’umanità sempre più degradata e non più in grado di difendere i valori non negoziabili in un mondo impregnato di morte, in cui non si riconosce il diritto di ogni essere umano alla vita, calpestando anche la volontà dei genitori che amano il loro bambino più di ogni altra cosa.

Servi sciocchi,o solo massoni?

La Cei: "Chiesa favorevole allo ius soli. Questa legge è indispensabile"

La Cei si schiera con la sinistra terzomondista. Monsignor Perego: "Lo ius soli migliorerebbero la vita nelle nostre città"
Per il Vaticano la legge sulla cittadinanza, che introduce lo ius soli, è addirittura "indispensabile".


E così, mentre il Paese si divide profondamente, la Santa Sede ci mette il carico da novanta allinendosi alle posizioni della sinistra radicale e sposando il riconoscimento del diritto di cittadinanza ai bambini di immigrati nati in Italia. "Ius Soli e Ius Culturae - dice monsignor Gian Carlo Perego in una intervista a Repubblica - sono strumenti che migliorerebbero la vita nelle nostre città, favorendo inclusione e partecipazione".

Omissis


IL CARDINALE SARAH: I SACERDOTI SMINUISCONO LE PERSONE OMOSESSUALI SE NON LE CHIAMANO ALLA CASTITÀ

Il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (PA)

 •  «OMETTERE LE ‘PAROLE DURE’ DI CRISTO E DELLA SUA CHIESA NON È CARITÀ CRISTIANA»  • 



Il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha detto che l'omissione delle 'parole dure' dall'insegnamento di Gesù non è caritatevole. Il religioso ha anche precisato che le persone omosessuali sono chiamate alla castità, e che “noi sminuiamo le loro capacità se pensiamo che non possono raggiungere questa virtù.”

Il gusto donchisciottesco di assalire i mulini a vento”

Lettere di un italiano cardinale
“La nostra epoca è post tutto, ma nient’affatto post cristiana”. L’allegro umorismo di Giacomo Biffi in un carteggio durato più di mezzo secolo


Cinquantatré anni di corrispondenza epistolare, lettere lunghe e brevi bigliettini. Il tutto, ora, riversato in “Lettere a una carmelitana scalza”, il volume edito da Itaca che pubblica (con commento) il carteggio tra Giacomo Biffi (1928-2015) e suor Emanuela Ghini nel periodo 1960-2013. Incontri, pareri ironici e fulminanti, discussioni aperte e senza riserve. L’amicizia con Giussani e Bettazzi, il dolore per le scelte di Dossetti, le “perplessità” verso don Turoldo e “le nuove correnti di pensiero”. Pubblichiamo alcuni stralci dell’epistolario tra questa “corrispondente indocile e mai arresa al fatto cristiano” e (autodefinizione di Biffi) “un amico reazionario, che è abbastanza amante della verità e della giustizia, ma insieme ha un po’ troppo il gusto donchisciottesco di assalire i mulini a vento”



Parrebbe una cosa logica e naturale vero?

L’inganno modernista: un trucco da quattro soldi



Verrebbe quasi da ridere, se la serietà, anzi, la drammaticità dell’argomento, lo consentisse, di fronte all’incredibile semplicità, alla banalità, alla semi stupidità del trucco fondamentale sul quale si regge tutto l’inganno modernista, che affligge, avvelena e devasta la Chiesa cattolica, o quel che ne rimane, ai nostri giorni. E fa rabbia pensare a come sarebbe facile vedere il trucco, rendersi conto di che cosa si tratta, se solo si avessero occhi ancora capaci di vedere, e orecchi ancora capaci di udire, e una mente ancora capace di pensare. È la genialità del male: servirsi di strumenti semplici, semplicissimi, talmente semplici e poveri, talmente rozzi, talmente banali, da parer quasi inoffensivi: chi andrebbe a pensare che un piano talmente vasto, un disegno così terribile, perseguito fin dalla notte dei tempi, il diavolo lo sta portando avanti per mezzo di idee così povere e di uomini tanto meschini? Eppure è così; senza ombra di dubbio, è proprio così. Da qualunque parte lo si consideri, il piano è di una semplicità tremenda, perfino disarmante. E la sua diabolica efficacia sta proprio in questo: che nessuno, di primo acchito, andrebbe a pensare che il nemico, per distruggere la Chiesa, si stia servendo di un materiale così dozzinale e di personaggi così scadenti.

Il nocciolo duro della questione

Comunione, a contare è la condizione oggettiva
Si può molto discutere sulla responsabilità soggettiva che determina il peccato mortale, ma ad impedire l'accesso alla comunione ai divorziati risposati è la condizione oggettiva di adulterio. Concedere la comunione a chi si trova in questa condizione significa fare il loro stesso male.

Torniamo a parlare di accesso alla comunione per i divorziati risposati e per i conviventi. Chi si trova in stato di peccato mortale non può accedere alla comunione. Occorre la presenza congiunta di tre condizioni per concretarsi una condizione di peccato mortale. Materia grave: ad esempio l’adulterio. I divorziati risposati che non vivono castamente sono adulteri. Secondo criterio: deliberato consenso. L’azione che comporta una grave violazione della legge di Dio deve essere compiuta liberamente, senza condizionamenti. Terzo criterio: piena avvertenza. Il soggetto deve avere piena contezza che l’oggetto della sua scelta è gravemente lesivo dei principi morali e/o di fede. Non è sufficiente la conoscenza formale ad esempio di una norma della Chiesa che vieti l’adulterio.

L' Illustre sconosciuto

Un'Ostia sollevata per confermare gli increduli Il prodigio pubblico di Lourdes approda in Vaticano
E' un prodigio praticamente sconosciuto sebbene esista come prova una registrazione video inequivocabile: nel 1999 a Lourdes durante la Messa l'ostia si alza dalla patena e rimane sospesa per diversi minuti. Dopo 18 anni di indagini quel fatto è stato mostrato al Prefetto del Culto Sarah che è rimasto impressionato. Merito di un frate trappista che in tutti questi anni ha prodotto una documentazione scientifica e teologica solida. In occasione della solennità del Corpus Domini, la Nuova BQ lo ha intervistato.

In tempi in cui la fede nella presenza reale del Corpo e del Sangue di nostro Signore nelle specie eucaristiche, viene sempre meno, dal Cielo arrivano prodigi inequivocabili. Come è il caso del prodigio eucaristico di Lourdes che ha dell’incredibile ma è praticamente sconosciuto. Eppure non mancherebbero le prove documentali per attestare il prodigioso di un’ostia che si eleva rimanendo sospesa in aria. 

Ma allora, Fatima non era importante?


Fatima e la politica
Dopo l’epopea cattolica (e mariana) della riconquista del territorio nazionale con la sconfitta degli occupanti Arabi, il Portogallo iniziò a decadere con la tratta degli schiavi forniti dai Musulmani e poi con il comportamento dei suoi coloni in America. Subì l’influsso dell’illuminismo massonico nel Settecento e divenne l’antesignano della persecuzione anticattolica con la cacciata dei Gesuiti.
La persecuzione massonica divenne esplicita con l’uccisione del re e dell’erede del regno all’inizio del’900, cui seguì la spoliazione dei beni ecclesiastici e l’incendio di migliaia di chiese. A questo punto intervennero le apparizioni mariane di Fatima: dopo il miracolo del sole ci fu una ripresa crescente dello spirito cattolico tra la gente, che dette il suo voto al cattolico Salazar.
Uscito di scena Salazar, c’è stato un progressivo avanzamento della rivoluzione socialista che ha instaurato un ordine legale liberale (divorzio, aborto ecc., come da noi), integrato nell’Europa che i Papi continuano ad ammonire per la sua decadenza morale, demografica ed economica.
Al presente l’unico Stato europeo che difende esplicitamente l’ordine naturale è la Russia, sicché la richiesta della Madonna di Fatima di consacrare la Russia al suo Cuore, acquista un sensazionale rilievo, diventando quasi una bandiera per sollecitare la rinascita spirituale e cristiana dell’intera Europa, sempre che i Vescovi – non solo quelli portoghesi – siano unanimi col Papa (quale? quello futuro?) nel consacrare le loro diocesi col Papa al Cuore di Maria.

Don Ennio Innocenti

Il mondo è fuori di testa – Oh! Dove conduce l’empietà!
Obbediamo alla Madre di Dio: e il buio luce diverrà.
Fatima cruciale - I

sabato 17 giugno 2017

“Il diavolo e l’acqua santa”

L’acqua benedetta e la lotta al demonio 

di Don Marcello Stanzione



“Il diavolo e l’acqua santa” è una espressione assai popolare nel nostro linguaggio quotidiano per indicare due realtà antitetiche ed infatti l’uso dell’acqua benedetta è un’efficace protezione contro l’influsso del diavolo: “Mi chiedi perché ti raccomando sempre – afferma il fondatore canonizzato dell’Opus Dei – con tanto impegno, l’uso quotidiano dell’acqua benedetta. Potrei darti molte ragioni. Ti basterà sicuramente questa della Santa di Avila: “Da nulla fuggono i demoni, e per non far ritorno, più che dell’acqua benedetta”.

Le potenze delle tenebre sono scatenate

DA UN ESORCISMO DELL’ 11 FEBBRAIO 2013 , LUCIFERO :”QUELLO LASSU’ STA PER TORNARE SULLA TERRA ,NON SO NE’ IL DOVE NE’ IL QUANDO ,MA SENTO CHE QUEL GIORNO E’ MOLTO ,MOLTO,MOLTO VICINO …” …”HO PERSO IL PARADISO PER SEMPRE …IO NON SONO ETERNO SONO UNA CREATURA PROPRIO COME VOI … ” “Pregate per Papa Benedetto, ha sofferto molto per i peccati compiuti nella Chiesa, il peso degli stessi lo ha indebolito nel fisico e nell’anima, ma non l’ho vinto. “

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Esorcismo dell’11 febbraio 2013
L’annuncio del Romano Pastore della Chiesa Universale, suscita in noi riflessione e timore per quanto sta attraversando la vacillante barca di Pietro.
A tal proposito riportiamo la confessione fatta da Lucifero, durante un esorcismo, che lascia sbigottiti e sgomenti, qualora le sue parole risultassero confermate nel prossimo futuro.
Ecco il testo integrale:
Esorcista: Nel nome dell’Immacolata Vergine Maria, ti ordino di dire la verità su quanto sta accadendo alla Chiesa di Cristo?
Lucifero: ” Noooooo, Quella là nooooo!
Il solo sentire pronunciare il Suo Nome è per me e per noi demoni, un tormento infinito.
Non voglio parlareeeeeeeeee, ma l’Alta Dama mi obbliga a risponderti Prete schifoso!

Ma della sua morte chiederò conto a te.

Della loro morte Dio chiederà conto a noi




Sta scritto nel libro di Ezechiele (33, 8): Se io dico all’empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier l’empio dalla sua condotta, egli, l’empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua morte chiederò conto a te.
Queste parole ci tornano continuamente alla mente davanti a una serie di fatti che stanno accadendo sotto i nostri occhi, e che noi, forse, non siamo sufficientemente desti per capire e interpretare, e, soprattutto, per renderci conto della nostra responsabilità riguardo ad essi.


Oggi esiste un nuovo moralismo

Quando ignoranza e superbia predominano nei Vescovi e affondano la Chiesa


Socrate diceva che esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza… e ciò è comprensibile, per noi, dal momento che san Girolamo insegnava che “l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo…“, senza dimenticare che l’ignoranza ha due facce della stessa medaglia: la prima è quella scusabile quando la persona che ignora certa conoscenza non si arroga però il diritto di insegnare ciò che non conosce e resta nel suo grado di umiltà; la seconda è quella ignoranza che produce la superbia, come il famoso detto “metti un uniforme all’ignorante e diventerà dittatore…
Bene! Tutta questa premessa intanto per sottolineare e confessare la nostra ignoranza in molte materie, specialmente in politica dalla quale ci teniamo volentieri alla larga, al tempo stesso riteniamo umilmente utile spendere due parole, di cui conosciamo invece la materia, a riguardo delle amare conseguenze  di certe affermazioni – politiche e ideologiche – pronunciate dai nostri Pastori.
Non se ne può più che ogni giorno che si aprono le notizie, c’è sempre un Vescovo pronto a dare la sua dose giornaliera di ignoranza e spacciarla come verità. E’ il recente caso del Vescovo di Palermo Corrado Lorefice il quale ha affermato che: “se l’Europa è nel mirino del terrorismo (islamico) è anche colpa di noi europei, con la nostra dissennata politica di depredazione verso altre terre e continenti..”. Laddove  l’affermazione contiene una mezza verità – la depredazione di “noi europei” -, è però indice di grande ignoranza (non crediamo più alla buona fede) non chiarire chi sono stati questi “europei”, e non dire chiaramente che i colonizzatori furono tutti di stampo PROTESTANTE e nichilista, come l’Inghilterra anglicana e la Francia liberale ateista, e non chiarire che il problema reale è L’APOSTASIA DEI CATTOLICI dalla sana Dottrina sociale della Chiesa, a cominciare proprio dai Pastori.

Clandestino anche in Vaticano?


I cent'anni di Domenico Bartolucci. Come cetra in terra straniera


Il Vaticano ha emesso un francobollo e un CD, a cent'anni dalla sua nascita. Ma la sera di mercoledì 14 giugno, tra le statue grecoromane del Braccio Nuovo dei musei pontifici, durante il concerto in onore del grande musicista e uomo di Chiesa Domenico Bartolucci (1917-2013), non c'era ombra né dell'attuale coro della Cappella Sistina di cui egli fu "maestro perpetuo", né delle autorità vaticane che contano.
Era come se tutto avvenisse in terra straniera. Come in esilio era stato mandato lui stesso, Bartolucci, quando nel 1997 fu cacciato dalla direzione del coro che accompagna le liturgie papali, e con lui fu preso congedo dalla tradizione "romana" di musica liturgica che dal Gregoriano e da Palestrina arrivava al Novecento e al Concilio Vaticano II e ha avuto appunto in Bartolucci il suo ultimo geniale rappresentante.

Novum Ius Lateranum

IL PAPA IN LATERANO. CORRIDOIO PROIBITO AI SALUTI DI PRETI SUORE E LAICI. SOLO MIGRANTI E RIFUGIATI, PLEASE….

A volte ci sono dei dettagli che valgono tutta la storia. E quello che ci hanno raccontato, e che stiamo per raccontarvi, secondo noi è uno di quelli.

Teatro della scena è San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma. Il Pontefice domenica sera, alle 19, celebrerà la messa del Corpus Domini; la processione tradizionale attraverso Roma del giovedì (a cui peraltro il Pontefice regnante non ha mai partecipato, a differenza dei predecessori) è stata spostata a domenica, appunto.

Vieni avanti Bergoglio..

Il prossimo attacco teologico sarà alla Presenza Reale di Gesù Cristo nella santa Eucarestia


L’opera di distruzione sistematica della Chiesa cattolica da parte clero conquistato dalle idee protestanti e moderniste ha assunto un ritmo incalzante, quasi frenetico. L’attacco si sviluppa su due fronti: organizzativo e disciplinare, da un lato, teologico e dogmatico, dall’altro: in un certo senso, essa presenta tutte le caratteristiche di un contro-concilio di Trento, nel senso che si è prefissa di rovesciare tutte le principali decisioni che, in quei due ambiti, furono prese a Trento, là dove erano state fissate le precise coordinate della fede cattolica e della vita ecclesiastica. Su entrambi i fronti l’attacco è condotto con un misto di prudenza e spregiudicatezza, ma, nel complesso, nel primo caso appare più scoperto ed esplicito, mentre nel secondo, per ovvie ragioni, è assai più cauto e, fin dove possibile, sotterraneo, o quanto meno obliquo.
Sul fronte organizzativo e disciplinare, sono stati commissariati, ingabbiati e pubblicamente umiliati i Francescani e le Francescane del’Immacolata, poi è stata la volta dei Legionari di Cristo ad essere colpiti, nonché infangati sul piano morale, e ora sono nel mirino gli Araldi del Vangelo. La tecnica è sempre la stessa: colpire direttamente il fondatore con accuse infamanti, per paralizzare l’intera struttura e gettare la confusione e il turbamento sia all’interno, sia all’esterno, fra quanti seguivano con simpatia queste realtà. Contemporaneamente, si fanno dei piccoli, ma costanti passi avanti per intaccare il celibato ecclesiastico, per aprire la strada al sacerdozio femminile, per “perdonare” e, probabilmente, reintrodurre nel clero i preti sposati o conviventi more uxorio, ovviamente senza fare distinzioni fra convivenze eterosessuali e omosessuali, per non discriminare né offendere alcuno e per “non giudicare” il prossimo. Frattanto, gli abusi liturgici divengono la regola e ogni sacerdote è lasciato libero di sbizzarrirsi a suo talento, anzi, sovente  viene incoraggiato a farlo, in nome della “vicinanza alla gente”, della “inclusione dell’altro”, della capacitò di “dialogare” con gli uomini del nostro tempo: dalla messa con i burattini (non osiamo scrivere la parola “messa” con la maiuscola), all’aperimessa con  relativi balli da discoteca, al prete che va all’altare in monopattino, o che spruzza sui fedeli l’acqua santa con il fucile giocattolo, o che entra in un canotto, davanti all’altare, e fa finta di vogare, per simulare “il dramma dei migranti” e inculcare il dovere dell’accoglienza incondizionata, o di quell’altro sacerdote che, sempre sull’altare, chiama presso due di sé due lesbiche che si sono appena “sposate” in municipio, le presenta festosamente ai fedeli e si rammarica del fatto che la Chiesa non possa unirle nel vincolo del Sacramento religioso.

Il sano senso del reale


Noi non vogliamo il loro “spirito”


Sotto il pontificato di Giovanni Paolo II ci sembrava che le cose fossero tornate in qualche modo “a posto” per un certo tempo, per lo meno in alcuni ambiti […]. Questa situazione è continuata sotto Benedetto XVI […]. Ora, nei pochi anni del pontificato di papa Francesco, lo spirito ammuffito e stantio degli anni Settanta è risorto, portando con sé altri sette demòni […]. Il fatto che quello spirito estraneo sembri aver alla fine ingoiato il Soglio di Pietro, trascinando coorti sempre più estese di una compiacente gerarchia ecclesiastica all’interno della sua rete, è l’aspetto più inquietante e veramente scioccante per molti di noi, fedeli cattolici laici. Osservo un gran numero di alti prelati, vescovi e teologi e non riesco a riscontrare in loro – ve lo giuro – la benché minima presenza del sensus fidelium: e questi sarebbero i latori dell’ufficio di insegnamento della Chiesa? Chi rischierebbe la propria anima immortale affidandosi al loro giudizio morale nella confessione? (Anna Silvas, docente alla University of New England, Australia – Roma, 22 aprile 2017).



venerdì 16 giugno 2017

Un grumo solidificato di idee fasulle

Il nuovo Concordato tra Chiesa e Stato su “famiglia” ed “educazione” 

Che Bergoglio prima o poi avrebbe adottato il Che Guevara della scuola italiana, quel Don Milani a suo tempo capace di togliere dalle aule il crocifisso, in forte anticipo sul laicismo massonico, era cosa ineluttabile. La ideologia sociopedagogica del puntuto prete fiorentino, sessantottino ante litteram, puntualmente borghese e convertito per caso, non poteva non andare ad arricchire la galleria dei nuovi santi vivi o morti allestita in Vaticano. E in attesa di questa nuova spericolata canonizzazione, ecco la generosa iniziativa presa insieme con la Ministra Fedeli, di elargire a studenti una sintesi del pensiero di don Milani che del resto, è entrato con tutti gli onori nel gotha dei Meridiani, dopo quello non meno significativo di Scalfari…
di Patrizia Fermani
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Tuttavia l’operazione ha risvolti ben più complessi di uno scontato revival ideologico e si presenta piuttosto come la sintesi simbolica dei legami sempre più stretti tra la nuova chiesa e il laicismo mondialista.

Meglio soli che ius

Non esiste il diritto di essere italiano, esistono ordini a cui obbedire. E tempi rapidi per farlo

Mi basterebbe una semplice domanda per far crollare l’intero impianto ideologico della legge sullo ius soli: se questo provvedimento è tanto urgente perché legato a una questione di sacrosanti diritti negati, perché per giustificarlo si utilizza la chiave demografica e pensionistica? E’ un diritto delle persone o una necessità di cassa dell’INPS? Le due cose, come vedete, non collimano. Ma si sa, la retorica del “già oggi ci stanno pagando le pensioni” è collaudata, funziona meravigliosamente nei salotti televisivi: anche perché la gente non si prende la briga e l’onere di andare a vedere la reale situazione dell’INPS e il dato delle rimesse estere. Ma questa è un’altra storia. Che sia tutta una questione di fumo negli occhi, d’altronde ce lo dimostra la cronaca: cosa è rimasto delle giornata di ieri? La protesta di CasaPound fuori dal Senato e quella della Lega Nord dentro l’Aula, con cotè di ministro dell’Istruzione che finisce in infermeria per una botta al gomito. Ma tranquilli, Valeria Fedeli in tempo reale ha fatto sapere su Twitter di stare bene e di non aver paura delle provocazioni di chi si frappone sulla strada dei diritti. E come mai la Fedeli è così centrale in questa vicenda?