ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 31 dicembre 2017

Ad peiora..?


2018 – guerra o non guerra?

FONTE: SAKER.IS
Se i primi mesi del 2017 sono stati un momento di grandi speranze dopo la sconfitta storica di Hillary Clinton, l’anno sta finendo in modo cupo, quasi minaccioso. Non solo la palude ha facilmente, rapidamente e totalmente sommerso Trump, ma l’Impero Anglo-Sionista sta vacillando a causa della sua umiliante sconfitta in Siria e i neoconservatori stanno ora minacciando il nostro intero pianeta con una serie infinita di intimidazioni. Inoltre, l’amministrazione Trump ha pubblicato una Strategia di Sicurezza Nazionale [in inglese] che mostra chiaramente che l’Impero è in modalità “paranoia totale”. È ovvio che i neoconservatori sono ora tornati in controllo totale della Casa Bianca, del Congresso e dei media corporativi statunitensi. OK, forse le cose non sono ancora così brutte come nel caso in cui Hillary fosse stata eletta, ma sono abbastanza brutte da chiedersi se il prossimo anno una grande guerra sia inevitabile.
Se seguiamo la loro retorica, i neoconservatori hanno tutti i seguenti paesi nel mirino:
  1. Afghanistan (massiccio aumento delle operazioni già promesso)
  2. Siria (minacce di un attacco USA-Israele-Arabia; attacco alle forze iraniane e di Hezbollah in Siria)
  3. Russia (disconnessione dalla SWIFT, furto delle risorse russe negli Stati Uniti, attacco alle forze russe in Siria)
  4. Iran (denuncia dell’accordo sul nucleare, attacco alle forze iraniane in Siria)
  5. Il Donbass (sostegno ad un attacco ucronazista su larga scala contro la Novorussia)
  6. Corea del Nord (aggressione militare diretta e palese; blocco aereo e navale)
  7. Venezuela (intervento militare “in difesa della democrazia, dei diritti umani, della libertà e della civiltà”)
Ci sono, naturalmente, molti altri paesi minacciati dagli Stati Uniti a vari livelli, ma i sette sopra elencati sono tutti buoni candidati per l’aggressione americana.
Lasciatemi dire subito che elencare argomenti pragmatici contro tali aggressioni è, a questo punto, probabilmente futile. Se non altro, il recente disastro innescato dal riconoscimento statunitense di Gerusalemme dimostra chiaramente che gli Stati Uniti sono gestiti da persone altrettanto stupide e ignoranti quanto malvagie e arroganti, forse anche di più. La triste realtà in cui viviamo è quella in cui ad una superpotenza nucleare manca l’intelligenza minima necessaria per agire in difesa dei propri interessi di sicurezza nazionale, e questo è davveroterrificante.
La scorsa settimana ho dato un’occhiata alla mentalità di quello che ho definito il “drone ideologico” [in inglese]. Se guardiamo ora alla mentalità dell’establishment della sicurezza nazionale degli Stati Uniti, noteremo immediatamente che è quasi la stessa di quella del drone ideologico. La più grande differenza tra loro potrebbe essere che il drone ideologico presume che i suoi leader siano persone sane e oneste, mentre quelli delle élite non solo sanno di essere ipocriti e bugiardi, ma in realtà vedono questa come un segno di superiorità: i droni credono nella loro ideologia, ma i loro leader non credono assolutamente in nulla.
Prendete l’esempio della Siria. Tutti i responsabili delle decisioni statunitensi sono pienamente consapevoli dei seguenti fatti:
  1. Daesh/ISIS/al-Nusra/ecc. è una loro creazione e hanno provato di tutto per salvare questi terroristi.
  2. Lo sforzo congiunto russo-iraniano-Hezbollah ha sconfitto Daesh/ISIS/al-Nusra/ecc. nonostante il sostegno Anglo-Sionista e gli attacchi alle forze siriane.
  3. Le forze Anglo-Sioniste sono in Siria del tutto illegalmente.
Eppure nulla di tutto ciò gli impedisce di sostenere che loro, non la Russia, hanno sconfitto Daesh/ISIS/ al-Nusra/ecc. Questo è assolutamente incredibile, pensateci – l’intero pianeta sa perfettamente cosa è successo in Siria, ma lo Zio Sam afferma che il nero è bianco, l’acqua è secca e ciò che è vero è falso. E la cosa più sorprendente è che sanno che tutti lo sanno, ma a loro non importa neanche un po’. Perché? Perché credono profondamente in quattro cose fondamentali:
  1. Possiamo comprarci tutti
  2. Quelli che non possiamo comprare, li bullizziamo
  3. Quelli che non possiamo bullizzare, li uccidiamo
  4. Non ci può succedere niente, viviamo nell’impunità totale qualunque cosa facciamo
Oltre alle persone intelligenti c’è un altro tipo di persona che ora è completamente scomparso dall’establishment della sicurezza nazionale statunitense: le persone con onore/coraggio/integrità. Facciamo un esempio perfetto: Tillerson.
Non c’è modo di sostenere che Tillerson sia un idiota. Egli ha dimostrato molte volte di essere intelligente e abbastanza talentuoso. Eppure è lo zerbino di Nikki Haley. Nikki Haley – quella è la vera imbecille! Ma non Tillerson. Tuttavia Tillerson non ha l’onore/coraggio/integrità di base per chiedere che questa imbecille allo stadio terminale venga immediatamente licenziata o, in caso contrario, di andarsene e sbattere la porta molto forte. No, lui si siede e si prende umiliazione dopo umiliazione. Oh, certo, probabilmente si dimetterà presto, ma quando succederà le sue dimissioni non avranno alcun valore, saranno un non-evento, solo la triste e patetica conclusione di un completo fallimento come Segretario di Stato.
Lo stesso vale per l’esercito americano: non un singolo ufficiale ha trovato il coraggio di dimettersi per protestare contro il fatto che gli Stati Uniti vanno a letto con coloro che sono responsabili, almeno secondo la teoria del complotto ufficiale, dell’11 Settembre . Nessuno, nonostante il fatto che le forze speciali statunitensi stanno lavorando con i tizi di Al-Qaida tutti i giorni, e nessuno di questi “patrioti” ha l’onore/coraggio/integrità per renderlo pubblico.
Imbecilli e codardi. Mi capita anche di pensare che siano traditori del loro paese e della loro gente. Non sono certo dei patrioti.
Imbecilli deliranti che danno ordini, e codardi disonorevoli che li eseguono senza pensare. Ecco con cosa abbiamo a che fare. Come twitterebbe Trump “non bene”.
Purtroppo, questa è anche un’accoppiata molto dura da scoraggiare o con cui cercare di ragionare.
Eppure, da qualche parte, in una certa misura, questi ragazzi devono sapere che le probabilità non sono a loro favore. Per prima cosa, un flusso infinito di sconfitte militari e imbarazzi politici dovrebbe suggerirgli fortemente che l’inazione è generalmente preferibile all’azione, specialmente per persone che non sanno che fare. Inoltre, un modo semplice di considerare i rischi è quello di dire che i rischi sono un fattore di probabilità in cui si verificano le conseguenze: Rischi = Probabilità x Conseguenze.
Non penso che i decisori statunitensi in realtà pensino formalmente in quel modo, ma a livello di pancia questo è piuttosto semplice, anche per gente come i droni ideologici. Se supponiamo che sia così, ora possiamo rivisitare i nostri 7 paesi sopra elencati come li vedono i decisori neoconservatori (non io! Ho già delineato come io vedevo i rischi di attaccare questi paesi in questo articolo scritto quest’estate):
Possibili/probabili conseguenzeProbabilitàRischio
Afghanistan (incremento delle operazioni)altri sacchi per cadaverialtabasso
Siria (intervento militare e attacco alle forze iraniane e di Hezbollah in Siria)contrattacchi iraniani e di Hezbollahaltaalto
Russia 1 (attacco economico: SWIFT e furto dei beni)Russia 2 (abbattimento di un aereo russo in Siria)risposta non militare risposta militarealta
media
mi è ignoto –
medio
Iran (ritiro dall’accordo sul nucleare)risposta non militarealtabasso
Donbass (attacco alla Novorussia appoggiato dagli USA)intervento russomediobasso
Corea del Nord (attacco; blocco)guerra nucleare in Asiaignotaignota
Venezuela (intervento militare diretto)pantanoaltaalto
Un paio di precisazioni:
Afghanistan: è piuttosto semplice e meno controverso: ci sarà un aumento delle operazioni in Afghanistan, il che si tradurrà in altri sacchi per cadaveri, costerà un casino e non importerà a nessuno.
Siria: molto allettante, ma il grosso rischio è questo: che le forze statunitensi si troveranno faccia a faccia con le forze iraniane e di Hezbollah, che hanno sognato questo giorno da decenni e che faranno il massimo uso politico delle forze statunitensi che cattureranno o uccideranno. Francamente, coinvolgere gli iraniani o Hezbollah è un’opzione molto spaventosa. Chiedete agli israeliani 🙂
Opzione russa 1: le voci secondo cui gli Stati Uniti sconnetterebbero la Russia dalla SWIFT o ruberebbero (o per dirla in modo più educato “congelerebbero”) i beni e i fondi russi negli Stati Uniti stanno già correndo da molto tempo. E i russi hanno fatto ogni sorta di minacce al riguardo, ma tutte molto vaghe, e ciò mi dice che la Russia potrebbe non avere buone opzioni di rappresaglia, e che questa volta l’aria fritta viene da Mosca. Certo, Putin è uno stratega imprevedibile e la gente intorno a lui è molto, molto intelligente. Potrebbero avere qualcosa nella manica di cui non sono a conoscenza, ma sospetto fortemente che, diversamente da me, la comunità dei servizi segreti degli Stati Uniti debba essere pienamente consapevole di ciò che potrebbe essere. Non sono un economista e c’è molto che non so, quindi ho valutato il rischio come “sconosciuto” per me.
Opzione russa 2: la reazione della Russia all’abbattimento da parte della Turchia di un Su-24 nel 2015 potrebbe consigliare ai politici e ai comandanti statunitensi che possono fare lo stesso e farla franca. In verità, potrebbero avere ragione. Ma potrebbero anche sbagliarsi. La grande differenza con il caso del Su-24 è che la Russia ha formidabili difese aeree schierate in Siria, che rappresentano una grave minaccia per le forze statunitensi. Inoltre, se un aereo russo è sotto attacco e i russi rispondono sparando una raffica di missili terra-aria, cosa farebbero gli Stati Uniti – attaccherebbero una batteria russa S-400? Gli Stati Uniti sono in una situazione difficile anche in uno scontro aria-aria. Anche se l’F-22 è un eccellente caccia per superiorità aerea, ha una grande debolezza: è progettato per ingaggiare i suoi avversari da una lunga distanza e sparare per primo, prima che venga rilevato (menziono solo l’F-22 perché è il solo aereo statunitense in grado di sfidare il Su-30SM/Su-35). Ma se le regole di ingaggio dicono che prima di sparare su un aereo russo l’F-22 deve emettere un chiaro avvertimento, o se l’ingaggio avviene a distanze medio-corte, allora l’F-22 è in grave svantaggio, specialmente contro un Su-30SM o Su-35. Un’altra grande debolezza dell’F-22 è che, a differenza del Su-30/Su-35, non ha una vera e propria dotazione di guerra elettronica (le reti integrate per la guerra elettronica dell’F-22 in realtà non si qualificano). In parole povere questo significa che l’F-22 è stato progettato per massimizzare la sua bassa sezione radar, ma al prezzo di tutti gli altri aspetti della guerra aerea (potenza del radar, ipermanovrabilità, guerra elettronica, ingaggio passivo, ecc.). Tutto questo diventa molto tecnico e complicato molto velocemente, ma penso che possiamo essere d’accordo sul fatto che i neoconservatori difficilmente saranno molto impressionati dai rischi posti dalle forze russe in Siria, e che probabilmente crederanno di poter dare un pugno sul naso ai russi, e che i russi dovranno prenderlo. I comandanti statunitensi locali potrebbero pensarla diversamente, ma anche questo è del tutto irrilevante. Ciononostante, qui metto un rischio “medio” anche se, potenzialmente, questo potrebbe portare ad una catastrofica guerra termonucleare, perché non penso che i neoconservatori credono che i russi intensificheranno troppo le rappresaglie (nessuno inizia la Terza Guerra Mondiale su un aereo abbattuto, giusto?!). Pensateci: se voi foste il comandante della task force russa in Siria, cosa fareste se gli Stati Uniti abbattessero il vostro aereo (ricordate, presumete di essere un comandante responsabile e intelligente, non un delirante maniaco sventola-bandiere)?
Ciò che non si fermerà è la demonizzazione della Russia su tutto lo spettro, quindi le relazioni tra i due paesi si deterioreranno ulteriormente. La Russia di Putin è una specie di Mordor che rappresenta tutto il male e sostiene tutto il male. Denunciare e odiare apertamente la Russia è ora diventata una forma di ostentazione delle virtù. Poiché tutte le élite politiche statunitensi hanno appoggiato questa fobia, è estremamente improbabile che questa situazione cambi nel prossimo futuro.
Iran: Trump ha annunciato di voler uscire dall’accordo, e anche se tecnicamente e legalmente non può farlo, non è che gli importi. Gli Stati Uniti hanno rinunciato a qualsiasi pretesa nel rispettare qualsiasi tipo di legge, incluso il diritto internazionale. Inoltre, dal momento che Trump è chiaramente il chierichetto di Israele, penso che possiamo tranquillamente supporre che ciò accadrà.
Donbass: gli ucronazisti finalmente attaccheranno? Beh, lo stanno già facendo da molti mesi! Non solo non hanno mai smesso di bombardare il Donbass, ma hanno questa nuova strategia di (pseudo) “salto della rana” che consiste nello spostare le forze armate nella zona neutrale, impadronirsi di una città indifesa e quindi dichiarare una vittoria importante contro la Russia. Hanno anche ri-armato, riorganizzato, raggruppato e rafforzato le loro forze ad oriente. Di conseguenza, gli ucronazisti hanno un vantaggio di almeno 3:1 contro i novorussi. Tuttavia, non dovremmo considerare questo dal punto di vista degli ucronazisti o dei novorussi. Dovremmo invece guardarlo dal punto di vista neoconservatore:

Possibili esiti Reazioni americane
Opzione uno: gli ucronazisti vincono La Russia è sconfitta, gli USA dimostrano la loro potenza
Opzione due: i novorussi vincono La Russia viene accusata di aver invaso l’Ucraina
Opzione tre: i novorussi perdono e la Russia interviene apertamente Si avvera un sogno neoconservatore: la NATO ha di nuovo uno scopo: decenni di Guerra Fredda v.2 in Europa.
Per come la vedo io, in tutti e tre i casi vincono gli Anglo-Sionisti, anche se chiaramente l’opzione n. 2 è il peggiore risultato possibile e l’opzione n. 3 è la migliore. In verità, gli Anglo-Sionisti hanno ben poco da perdere in un attacco ucronazista alla Novorussia. Non così il popolo ucraino, ovviamente. In questo momento gli Stati Uniti e diversi paesi europei stanno spedendo vari tipi di armi agli ucronazisti. Questa è davvero una non-notizia, dal momento che lo fanno già da anni. Inoltre, le armi fabbricate in Occidente non faranno alcuna differenza, almeno dal punto di vista militare, se non altro perché sarà sempre molto più facile per la Russia inviare più armi di qualsiasi tipo. La vera differenza è di tipo politico: spedire “armi letali” (come se alcune armi non fossero letali!) è semplicemente una luce verde per andare all’attacco. Speriamo che gli ucronazisti siano impegnati a combattersi l’un l’altro, e che la loro precedente umiliante sconfitta li scoraggerà dal provarci di nuovo, ma considero molto probabile un attacco ucronazista su larga scala al Donbass.

Corea del Nord: questa è la grande incognita. Con alcuni avversari si sa per certo che il loro popolo combatterà fino all’ultimissimo uomo, se necessario (iraniani, russi, Hezbollah). Ma i regimi autoritari tendono ad avere un punto di rottura piuttosto basso, a meno che, naturalmente, non convincano la loro stessa gente che non stanno combattendo per un regime politico specifico, ma per il loro paese. Penso che nessuno sappia con certezza cosa faranno i nordcoreani se attaccati, ma non vedo alcun segnale per pensare semplicemente che i nordcoreani non combatteranno. Da quanto ho sentito, i ricordi degli attacchi spietati contro i nordcoreani da parte delle forze statunitensi durante la precedente guerra nella penisola coreana sono ancora molto vivi. Ecco cosa mi ha scritto di recente un ufficiale dei servizi segreti nella regione:

La follia dell’amministrazione Trump è patetica. Se questo fosse un film, e non la vita reale, sarebbe divertente (è ancora divertente, ma essendo in *****, non lo apprezzo appieno). La cosa triste è che il casting non avrebbe potuto creare un miglior supporto per la propaganda nordcoreana: in ogni modo, anche fisicamente, si adatta alla loro caricatura del malvagio uomo d’affari imperialista e arci-capitalista yankee. Sarebbe come se Hitler tornasse in vita e minacciasse disinvoltamente di distruggere gli Stati Uniti a giorni alterni (e avesse la capacità di farlo).

Se questo specialista ha ragione, e non ho motivo di credere che non la abbia, allora è del tutto ragionevole supporre che la possibile avversione che il popolo nordcoreano potrebbe avere per le loro élite al potere è sminuita dal loro odio per gli Stati Uniti.

[Nota a margine: ha fatto anche alcuni commenti interessanti sulla mia valutazione delle conseguenze di una guerra nella penisola coreana. Ecco cosa mi ha scritto:
Il Giappone è un obiettivo importante, per una serie di motivi. Il più grande è che ci sono molte basi americane che verrebbero usate per trasferire ulteriori truppe USA/per dirigere la guerra, ma c’è anche il fatto che la Corea del Nord (e la maggior parte dei sudcoreani, in realtà), odiano il Giappone. Non ti farò una lezione di storia (che probabilmente già conosci), ma non è che si amino. Anche se la guerra fosse limitata alla penisola, cosa che non sarebbe, l’economia globale subirebbe un duro colpo, perché una quantità assurda di catene di approvvigionamento globali attraversano la Corea del Sud (che da sola è la 10a-15a più grande economia del mondo). Al di sopra della mia testa, penso che Incheon (appena a ovest di Seul) sia l’aeroporto più trafficato almeno della regione – è un importante hub internazionale, e Pusan e Incheon sono alcuni dei porti più trafficati del mondo – voglio dire, Pusan è nella top 5, è perfino più frequentato dei porti giapponesi. Tutti i prodotti cinesi che vanno in America fluiscono attraverso il Mar del Giappone – quelli dovranno essere re-indirizzati. E molti componenti dell’elettronica che va di moda vengono realizzati in Corea del Sud, prima dell’assemblaggio finale in Cina, quindi questo sarà un problema. Perciò, anche se siamo gli unici a scendere in campo, saranno cattive notizie per l’economia globale. La tua valutazione delle forze di artiglieria e delle forze speciali rispecchia la mia. Una delle cose che ho sempre pensato fosse divertente era il modo in cui le persone denigrano “l’artiglieria a livello di Seconda Guerra Mondiale”. Nel complesso, “l’artiglieria a livello di Seconda Guerra Mondiale” ha probabilmente ucciso più persone di qualsiasi sistema d’arma nella storia moderna (a meno che tu non dica qualcosa di veramente generico come “coltello” o “pistola”). Non è che sarai meno morto se la tua casa viene colpita con un proietto da 152mm anziché con una bomba JDAM.]

E qui sta il problema, se si attacca un paese piccolo e indifeso si possono sostanzialmente ignorare le conseguenze del fare l’ipotesi sbagliata, ma quando si tratta di un paese come la Corea del Nord si tratta di un errore di calcolo che nessun politico o comandante militare sano si prenderà mai il rischio di fare. Ma imbecilli deliranti e codardi disonorevoli – almeno uno di loro mostrerà il tipo di cautela necessaria quando si ha a che fare con una minaccia così grande?! Francamente non penso. In effetti, non vedo alcuna ragione per crederci. Ricordate la “passeggiata in Iraq”? Questo termine, coniato da uno dei miei ex insegnanti al SAIS, Ken Adelman, è una meravigliosa illustrazione della mentalità neoconservatrice: pura ideologia, e al diavolo la cautela. Sappiamo tutti che cosa questa “passeggiata” ha finito per costare agli iracheni e agli americani: ben oltre un milione di morti per i primi, ben oltre cinque trilioni di dollari per i secondi [entrambi i link in inglese]. Davvero una passeggiata, infatti… La verità è che a questo punto nessuno sa quale possa essere l’esito di un attacco americano alla Corea del Nord, nemmeno i nordcoreani. Sarà sufficiente a scoraggiare gli imbecilli deliranti che danno ordini, e i vigliacchi disonorevoli attualmente al timone dell’Impero? Ditemelo voi!

Venezuela: per quanto le élite statunitensi odino il Venezuela, questo paese non è un obiettivo redditizio o perlomeno, lasciatemi riformulare, è un grande obiettivo da sovvertire, ma probabilmente non è un buon obiettivo in cui intervenire. La violenza in Venezuela è direttamente negli interessi degli Stati Uniti, ma probabilmente un intervento militare diretto non lo è. I miei contatti mi dicono che l’esercito venezuelano è un vero disastro (e piuttosto corrotto), ma mi dicono anche che la volontà popolare di resistere agli “Yankee” è così forte che qualsiasi intervento militare scatenerà immediatamente una brutta guerra di guerriglia (per non menzionare la reazione politica nel resto dell’America Latina). La verità è che gli Stati Uniti probabilmente hanno i mezzi per intervenire militarmente in Venezuela, ma hanno anche opzioni molto migliori.

Ora riassumiamo tutto questo.

Ci sono alte probabilità che nel 2018 gli USA:

Intensificheranno la guerra in Afghanistan
Rinnegheranno l’accordo nucleare con l’Iran
Spalleggeranno un attacco ucronazista alla Novorussia
È anche piuttosto probabile che gli Stati Uniti

Abbatteranno un aereo russo sopra la Siria
Trovo improbabile che gli Stati Uniti

Invaderanno la Siria
Invaderanno il Venezuela
Non sono in grado di valutare se gli USA:

Disconnetteranno la Russia dalla SWIFT o sequestreranno i beni russi
Attaccheranno la Corea del Nord
Francamente, non sono molto fiducioso su questo tentativo di analizzare i possibili sviluppi nel 2018. Tutta la mia formazione è sempre stata basata su un assunto centrale cruciale: l’altro tizio è razionale. Questa è una supposizione enorme, ma era fondamentalmente vera durante la Guerra Fredda. Oggi mi trovo propenso a pensare che gli psicologi siano probabilmente più adatti a fare previsioni sulle azioni dei sovrani dell’Impero Anglo-Sionista rispetto agli analisti militari. Inoltre, la storia ci mostra che la combinazione di imbecilli deliranti e vigliacchi disonorevoli è ciò che in genere abbatte gli imperi, ne abbiamo visto un ottimo esempio con il collasso dell’impero sovietico.

Con l’ultimo fiasco di Trump ho perso ogni speranza di vedere un Presidente degli Stati Uniti capace di dare un contributo positivo al benessere del popolo degli Stati Uniti o del resto del pianeta. L’onere ora è chiaramente sulla Russia e la Cina, perché facciano tutto il possibile per cercare di impedire agli Stati Uniti di lanciare guerre ancora più catastrofiche e profondamente immorali. Questo è un compito molto, molto difficile e francamente non so se possono farlo. Lo spero. Questo è il meglio che posso dire.

Il Saker

*****

Pubblicato su The Saker.is il 29 dicembre 2017.

Traduzione in italiano a cura di Raffaele Ucci per SakerItalia.

[le note in questo formato sono del traduttore]


Fonte: http://sakeritalia.it

Link: http://sakeritalia.it/attualita/2018-guerra-o-non-guerra/

29.12.2017

“War is coming”. Parola di Generale dei Marines

 
US-army-norwayNATALE IN NORVEGIA
Robert Neller è l’attuale Comandante del Corpo dei Marines; è uno dei militari più influenti degli Stati Uniti. Generale pluridecorato, ha partecipato con onore ad alcune delle operazioni più importanti degli ultimi anni, dalla Somalia all’invasione di Panama.
Prima di Natale, è volato in Norvegia a portare gli auguri ai 300 marines di stanza a Trondheim; e ai suoi uomini ha spiegato di tenersi pronti perché lui vede all’orizzonte un enorme conflitto (…) spero di sbagliarmi, ma è in arrivo una guerra”.
Questa guerra non sarà giocata in Medio Oriente, dove l’America si è impegnata in questi ultimi 20 anni, ma nell’area del Pacifico e in Eurasia. E il principale nemico, secondo il Generale, è proprio la Russia.
Infatti i marines in Norvegia fanno parte di una forza di rotazione (Marine Rotational Force-Europe) dislocata, formalmente, su invito del governo di Oslo per intensificare addestramento ed esercitazioni in ambito Nato, in ambienti artici; ma di fatto rappresentano una dispiegamento strategico finalizzato ad avere una forza di pronto intervento (che può raggiungere le 3000 unità in poche ore) nel caso di conflitto con Mosca; conflitto che i vertici del Pentagono ritengono ormai inevitabile.

La Russia è impegnata in una campagna di sovversione delle Istituzioni democratiche (HR Mc Master)

SOVVERSIONE DELLA DEMOCRAZIA
Qualche giorno prima Herbert R. Mc Master, anche lui un Generale e Consigliere per la Sicurezza nazionale di Trump, intervistato dalla BBC, ha accusato Mosca di voler sovvertire le nazioni democratiche: “dobbiamo contrastare il comportamento destabilizzante della Russia e le sofisticate campagne di propaganda e disinformazione” tese a mettere le società libere e aperte “le une contro le altre (…). Credo che la Russia sia impegnata in una campagna di sovversione molto sofisticata per influenzare la nostra fiducia nelle istituzioni democratiche”.
Prima di lui l’ex vicepresidente americano Joe Biden, il regista del “colpo di Stato democratico” in Ucraina, aveva lanciato l’ennesima fake news made in Usa. In un lungo articolo su Foreign Affairs (firmato insieme a Michael Carpenter) aveva affermato: “il governo russo sta assaltando sfacciatamente le basi della democrazia occidentale  in tutto il mondo”.
Aggiungendo tra l’altro che in Italia, il Cremlino sarebbe intervenuto direttamente per influenzare il referendum costituzionale del 2016 (quello in cui Obama fece campagna elettorale diretta per Renzi e l’ambasciatore Usa in Italia inviò un pizzino niente male, nel caso avessero vinto i No… a proposito di interferenze in uno Stato sovrano); e che un simile sforzo i russi lo starebbero attuando per sostenere la Lega e il M5S alle prossime elezioni; ingerenze smentite categoricamente dai Servizi d’intelligence italiani.
L’Atlantic Council, uno dei più influenti think tank occidentalisti il cui scopo “è promuovere nel mondo la ledaership americana”, ha redatto nel novembre scorso un documento dal titolo The Kremlin’s Trojan Horses; un’analisi su come la Russia starebbe influenzando partiti e forze politiche in tre Paesi europei: Spagna, Italia e Grecia.
Geysha Gonzalez, il Direttore dell’area eurasiatica del think tank, intervistato su Formiche.net ha confermato: “l’obiettivo finale della Russia è senza dubbio la destabilizzazione e, meglio ancora, la messa in pericolo della democrazia su cui si fondano gli ordinamenti occidentali”.
GetFileBRACCIO DI FERRO TRUMP/DEEP STATE
La sensazione è che l’apparato tecno-militare di Washington e il Deep State Usa stiano accelerando il livello di tensione con Mosca verso un punto di non ritorno. Questo nonostante i tentativi di Trump di attuare politiche di distensione.
Nel summit dell’Apec in Vietnam del novembre scorso, il presidente Usa aveva ammonito che “avere la Russia in una posizione amichevole piuttosto che combatterla sempre, è una vantaggio per il mondo e per il nostro paese, non un ostacolo”.

Solo un sistema dei media colluso con l’élite guerrafondaia può avvalorare l’assurdità che Mosca voglia la guerra con l’Occidente

L’America ha bisogno di guerre per sostenere la sua enorme industria di dominio globale tecno-militare e d’intelligence.
Ma nello stesso tempo, oggi è governata da un uomo che non ha esitato a denunciare l’imbroglio delle guerre umanitarie, di una ventennale guerra al terrorismo che ha prodotto più terrorismo, che ha definito la guerra in Iraq “la peggiore decisione dell’America”, e la guerra in Libia un errore evidente.
In questo braccio di ferro si gioca il futuro dell’America e del mondo.
Nel frattempo la Nato continua ad ammassare truppe e mezzi ai confini della Russia, facendo credere che ci sia in procinto un’invasione di Mosca; che le navi russe invadano le acque britanniche (come hanno scritto i media occidentali); e che gli hacker russi e siano pronti a diffondere fake news e manipolazioni per disintegrare le democrazie occidentali.
Solo un sistema dei media colluso con l’élite guerrafondaia che sta ridisegnando l’Ordine mondiale, può avvalorare assurdità del genere.
“War is coming” dice il generale dei Marines. Speriamo di non doverci preparare al peggio.

Su Twitter: @GiampaoloRossi

Cartoline di fine d'anno



Dalle letterine di Natale alle cartoline di Capodanno. Faccio una breve carrellata delle  vignette più ironiche ed efficaci di quest'anno che sta per finire, tanto per buttarla in sorriso, pur sapendo che si ride un po' amaro. Ma stiamo allegri e come ogni anno di questo periodo,  in alto i nostri cuori e televisori rigorosamente spenti senza il solito discorso-purga del  Presidente.  E pazienza se come ogni fine d' anno, ci riservano la solita stangata di rincari di anno nuovo (dalle bollette, ai pedaggi autostradali, financo ai sacchetti fascia-verdure). Il cahier des doléances di tutti i  guasti e danni di questa legislatura sul  paeselo conosciamo già; pertanto saranno le arguzie e gli sberleffi delle vignette di Giannelli e di Krancic a riassumerli per noi. 

:




Questa volta i vostri desideri e  desiderata scriveteli voi, perché io sono un po' stanca. Magari, usando la formula:

....Caro 2018, per il nuovo Anno vorrei....

Intanto BUON ANNO a tutti voi!

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