ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 22 ottobre 2017

“Etsi Deus non daretur”

Profetismo della mariofania di Akita. Il messaggio e il suo significato: la “passione del mondo” e la “passione della Chiesa”.



UN TERRIBILE CASTIGO SUL MONDO
Nostra Signora, ad Akita, ha profetizzato sciagure immani destinate a compiersi se il mondo continua a rimanere sordo ai suoi appelli premurosi e materni. La Vergine anche qui dice che se gli uomini non si convertiranno saranno castigati. Si tratta di « un castigo ­– parole della Madonna ­– più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai visto prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande partedell’umanità ».
Ciò che è annunciato è, dunque, un castigo esemplare per un mondo colpevole che orgogliosamente si è sostituito a Dio, vivendo come se Egli non esistesse (“etsi Deus non daretur”). Da tempo scristianizzato, Gli disobbedisce in continuazione, lo offende col peccato, sceglie la via del male e dell’iniquità anziché quella del bene che Dio stesso gli offre attraverso i suoi santi Comandamenti. Gli uomini combattono la Chiesa di Cristo, lo Strumento universale che la SS. Trinità ha scelto per salvarli; ne perseguitano e mettono a morte i suoi membri, coloro che, soli, potrebbero offrire, con il loro esempio e la loro attività, prospettive verso un’umanità più buona e più giusta…

L’OPERA DEL DIAVOLO NELLA CHIESA
Poi la Vergine Addolorata volge lo sguardo anche alla Chiesa e ne inquadra, in poche battute, la condizione di crisi, di una profonda decadenza dottrinale, spirituale e morale. Nella Chiesa, Ella rivela, si è insinuata l’opera del diavolo che è riuscito a portare la divisione persino fra i membri della più alta gerarchia;
« SI VEDRANNO CARDINALI OPPORSI AD ALTRI CARDINALI, VESCOVI CONTRO VESCOVI».  Persino fra i sacerdoti c’è divisione: « I SACERDOTI CHE MI VENERANO SARANNO DISPREZZATI E OSTACOLATI DAI LORO CONFRATELLI (…). LA CHIESA SARÀ PIENA DI COLORO CHE ACCETTANO COMPROMESSI ».
Questo messaggio fu consegnato durante la terza ed ultima apparizione, considerata la più importante e particolarmente sifgnificativa anche quanto la data (13 ottobre 1973).
LA VITA RELIGIOSA: CRISI E RIPRESA
Nostra Signora in questo terzo messaggio, continuava affermando che « il demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il servizio del Signore. Il demonio sarà impalcabile specialmente contro le anime consacrate a Dio ».
L’odio omicida di satana si scaglierà con una particolare violenza contro i religiosi, i consacrati che rappresentano, da sempre, “la milizia di Cristo” chiamata  a seguirlo ricopiandone le orme in modo del tutto speciale: « Fin dai primi secoli della Chiesa vi sono stati uomini e donne che si sono sentiti chiamati ad imitare la condizione di servo del Verbo incarnato, e si sono posti alla sua sequela vivendo in modo specifico e radicale, nella professione monastica, le esigenze derivanti dalla partecipazione battesimale al mistero pasquale della sua morte e risurrezione » (1).
Quando nella Chiesa la vita religiosa fiorisce, quando la fedeltà degli Ordini religiosi e delle Congregazioni alle loro origini è integra ed intatta, seppur dinamica per rispondere alle mutate condizioni storiche, allora la Chiesa intera si tiene ben salda e procede con passo sicuro. Quando, al contrario, questa geme a causa di trasformazioni radicali che la snaturano, quando la secolarizzazione penetra nei conventi insozzando la mentalità e i costumi, è la Chiesa tutta che ne soffre e vacilla: « Di fatto nessuno può negare che fa da peso triste e molto preoccupante la conseguenza, nella Chiesa, del calo delle vocazioni sacerdotali e religiose, della chiusura di seminari, conventi, monasteri, della perdita di tanti sacerdoti e consacrati” (2).
D’altra parte però, Nostra Signora, indicava anche la via di un vero rinnovamento della vita consacrata quando, a suor Sasagawa, spiegava: « Mia novizia, tu che desideri appartenere senza riserve al Signore per diventare la degna sposa dello Sposo, fai i tuoi voti sapendo che devi essere appesa alla croce con tre chiodi. Questi tre chiodi sono: povertà, castità e obbedienza. Dei tre l’obbedienza è fondamentale ».
Quando la Madonna parla dei “tre chiodi” in riferimento alla vita religiosa, non inventa qualcosa di nuovo ma ripropone, con la capacità tutta sua di semplificare concetti impegnativi, ciò che la Chiesa ha sempre insegnato circa la natura della vita religiosa, la quale costituisce un olocausto, un sacrificio di amore radicale con cui si offre al Signore tutta la vita, senza riserve, per dargli una risposta di carità quanto più simile all’atto di amore sacrificale con il quale Egli ci ha amati e salvati (3).
Note:
1) Papa Giovanni Paolo II, Esortazione apostolica post-sinodale Vita Consecrata, § 6.
2) Padre S. Manelli, Fatima tra passato, presente e futuro,in Maria Corredentrice. Storia e Teologia, Casa Mariana Editrice, Frigento 2007 (Bibliotheca Corredemptionis Beatæ Virginis Mariæ. Studi e ricerche, 10), vol. X, p. 210. Il padre Manelli continua la riflessione e, estendendo la visuale sulla Chiesa in generale, si rammarica « dello stato di agonia di molte missioni ad gentes, dell’inevitabile allontanamento del popolo dalla frequenza ai Sacramenti, alla partecipazione alla santa Messa e, soprattutto, dal Sacramento dellaRiconciliazione e penitenza ».
3) « I voti religiosi sono un esercizio della carità perfetta coi quali vengono sacrificati tutti i beni ai quali l’uomo si sente più fortemente inclinato per natura: i beni terreni con tutte e soddisfazioni che gli possono procurare; i piacerei della carne e le gioie della vita familiare; l’indipendenza e la libertà esteriore. Questo sacrificio fatto per amor di Dio, costituisce uno dei più eroici atti di carità che l’uomo possa compiere liberamente »: padre A. Royo Marin, La vita religiosa, San Paolo, Roma 1968, p. 291.
Una famosa poesia di Eduardo dal grande valore apologetico. Ascoltala




Cari pellegrini, chissà quante volte ce lo siamo detto: ci sono due tipi di ateismo.
C’è l’ateismo che pretenderebbe dimostrare razionalmente che Dio non esiste. E questo -diciamocelo francamente- fa ridere i polli tanto è sciocco. Il ragionamento conduce all’individuazione di una causa prima: se c’è l’effetto occorre necessariamente che ci sia anche una causa e il rapporto causa ed effetto non può certo procedere all’infinito, per cui è ovvio che debba esserci al di sopra di tutto una causa prima.

Ma c’è un altro tipo di ateismo, che è più ostico e più “serio”… pur essendo anche questo un grave errore. E’ l’ateismo che postula un interrogativo: se Dio esiste, perché c’è il dolore e la sofferenza degli innocenti? Dicevamo: è anche questo un errore e per capirlo che è tale bisogna indagare nel campo della Rivelazione. Ci si accorge, infatti, che solo il Cristianesimo riesce a rispondere persuasivamente a questo interrogativo, perché solo il Cristianesimo è incentrato sulla Croce, perché solo il Cristianesimo parla di un Dio che è venuto a soffrire e a morire per l’uomo. E chi può essere più innocente di Dio?
Il Cristianesimo è tutto incentrato sulla verità secondo cui l’amore è dolore.
Cari pellegrini, ascoltate questa poesia di Eduardo de Filippo. Egli parla dell’amore umano. Ma cos’è l’amore umano se non il riflesso dell’amore per eccellenza? Ed Eduardo dice che il vero amore è un forte dolore!
 

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