ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 31 agosto 2017

NOM coincidono nella sigla e nei tempi di attuazione


Papa Francesco, Ratzinger e il problema della liturgia della messa


L’attuale Pontefice (Francesco) ha recentemente affermato di considerare la riforma liturgica, avviata dal Concilio Vaticano II, “irreversibile”. Detta irreversibilità suona come una sfida, se non una censura, al precedente Pontefice (Benedetto XVI) che aveva autorizzato la celebrazione della messa preconciliare, con il motu proprio “Summorum Pontificum”. In questi giorni proprio il Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, il Card. Sarah, ha proposto (in una intervista al mensile La Nef) una riconciliazione liturgica orientata ad accorpare il rito liturgico preconciliare con quello conciliare.
Bene, dirà il lettore di Formiche.net, ma a noi perché dovrebbero importare questi “conflitti clericali”? Con tutti i problemi che ci sono perché dovremmo occuparci di liturgia? Stiamo assistendo impotenti al crollo di una civiltà, di una cultura e di valori morali e ci fan perder tempo con discussioni sulla liturgia? Ma se fosse la liturgia della messa un elemento chiave di spiegazione di tutto? NOM (Nuovo Ordine Mondiale) e NOM (Novus Ordo Missae) coincidono nella sigla e nei tempi di attuazione. È bene riflettere su questa disputa, che non è sulla forma, bensì sulla sostanza (della liturgia), che non è affatto la stessa nei due casi sopra citati e la a posto in gioco è sugli effetti conseguenti, sul comportamento (anche economico) del fedele, che interessano l’intera società, non solo i cattolici.

Riferiamoci ora, per spiegare con un esempio, al rapporto liturgia/economia. Poiché l’economia è uno strumento di per sé neutrale che produce bene o male in funzione dell’uso che ne fa chi la usa, è importante non solo saperla usare, ma darle un senso, un fine. Questo senso è funzione del senso che si dà alla propria vita, funzione di ciò in cui crede, della fede che si ha e si vuole vivere. La fede di cui stiamo parlando si conquista e ravviva grazie al Magistero della Chiesa, alla preghiera e ai Sacramenti. Tra questi il primo è la Messa, il cui valore è funzione della liturgia utilizzata, diventando, o no, fonte di tutte le grazie necessarie alle opere del fedele. Per questa ragione la liturgia della Messa rafforza la fede e diventa “incubatrice” delle aspirazioni alla santità personale di cui beneficia l’intera società, inclusa la ricchezza morale che produce quella economica orientata al bene comune..
L’economia dovrebbe saper soddisfare alcuni bisogni umani grazie ai consumi e agli strumenti di lavoro con cui l’uomo si realizza. Ma l’economia funziona se l’uomo ha individuato e sa soddisfare i suoi veri bisogni globali da soddisfare, che sono, oltre a quelli materiali, quelli intellettuali e quelli spirituali. Se ciò non avviene e si privilegia solo la soddisfazione materiale, il mezzo economico prende “autonomia morale” e degenera, provocando crisi economiche, queste sì, “irreversibili” e dannose. Come abbiamo visto negli ultimi decenni.
Ho cercato di spiegare che il bisogno spirituale (per il cattolico) è soddisfatto soprattutto dai Sacramenti, la Messa è il più importante, la liturgia rende la Messa idonea o no al suo compito di produrre grazie, essendo la liturgia sostanza, non forma. “Corrompendo” la liturgia della messa, adattandola a supposte esigenze di semplificazione (come spesso avviene con il rito liturgico conciliare troppo lasciato alla “creatività” di singoli celebranti) e riducendo, relativizzando, spesso perfino confondendo, il valore del Sacramento, si rischia di privare chi partecipa del nutrimento spirituale citato, perché lo scopo della Messa non è di essere celebrata, ma cambiare l’uomoinfluenzandone il comportamento.
La liturgia si può corrompere negli atti compiuti per celebrare la Messa, nelle parole pronunciate, nelle posizioni del sacerdote, nelle preghiere recitate, nei canti, nel ringraziamento, nelle intenzioni a rinnovare il Sacrificio, ecc. Tutto ciò genera la partecipazione interiore di chi assiste che da validità allo scopo della Messa. Dissacrando la Messa è evidente che si provoca crisi morale che genera crisi nei comportamenti, in specifico in quello economico, più sensibile alla guida morale. Da qui la miseria materiale generata da quella morale, non è infatti “l’economia che uccide”, bensì l’uomo che la usa male perché le dà un senso errato.
La liturgia della messa che Benedetto XVI aveva concesso con il motu proprio non era per contentare “quattro tradizionalisti”, era per salvare e lasciare a disposizione un mezzo di valore certo per produrre ricchezza integrale per l’uomo. Vietarla significa produrre altri rischi di perdita senso della vita e rischi di povertà integrale. Senza senso della vita l’economia diventa lei stessa un fine, solo orientato a soddisfazioni materiali. Una etica economica senza fede forte e viva sta difficilmente in piedi. Perché infatti si dovrebbe fare il bene se il male da più vantaggi?Soprattutto se in più si lascia pensare che si è “giustificati”?
Liturgia ed economia sono indirettamente correlate, l’elemento comune è il cuore dell’uomo che si nutre della prima e dà senso alla seconda. Il Convegno sul Summorum Pontificum, con la presenza anche del Card. Sarah e del Card. Muller, si terrà a Roma il 14 settembre (all’Angelicum).
http://formiche.net/blog/2017/08/31/papa-francesco-ratzinger-liturgia/

UN CATTOLICESIMO INTEGRALE, FONDATO SULLA TRADIZIONE DELLA CHIESA. COSÌ RINASCE UNA PARROCCHIA

Tratto da un articolo apparso il 20 agosto sul sito Cruz, scritto da Valerie Schmalz, giornalista del settimanale dell’arcidiocesi di San Francisco. (Nel video a fianco, padre Joseph Illo, il parroco protagonista dell'articolo, parla dell'importanza della celebrazione ad Orientem. Qui il sito della parrocchia).

Nella solennità dell'Annunciazione, la scorsa primavera, l'arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone ha dedicato la rinnovata Cappella dell'Adorazione della chiesa Stella del Mare, parlando di «un momento cruciale nella storia di questa parrocchia». «Vogliamo fondare il rinnovamento della nostra parrocchia sulla Santa Eucaristia» ha detto padre Joseph Illo, «il nostro proposito è evangelizzare iniziando dal dono della Santa Eucaristia. Questo significa mettere molta energia nella cura della Messa domenicale, compresa la musica e la predicazione».

Nominato parroco tre anni fa, nell’agosto 2014, padre Illo ha riportato l’attenzione - in una città ultra “progressista” come San Francisco - su aspetti tradizionali del culto. E il risultato è che la frequenza alla Messa e il numero dei parrocchiani sono cresciuti del 10% ogni anno.

«Per la prima volta nella mia vita sento di appartenere a una parrocchia, di appartenervi veramente» dice Eva Muntean, copresidente della Marcia per la Vita della West Coast e che due volte al mese organizza un’attività evangelizzazione di strada, nei pressi di un mercato agricolo non lontano dalla chiesa.

Una delle prime cose padre Illo ha fatto è stato riaprire la bella chiesa in stile romanico dalle 6:30 di mattina alle 5:30 di pomeriggio, ogni giorno, migliorandone l'illuminazione e il riscaldamento. «Ora la gente può fermarsi e accendere una candela» racconta il sacerdote.

Quando è arrivato, la parrocchia fondata nel 1887 nel quartiere di Richmond era in difficoltà. Nonostante la collocazione in una via molto frequentata, le sue porte erano chiuse per la maggior parte della giornata, a parte gli orari delle Messe.

In poco tempo le offerte sono raddoppiate e la parrocchia è stata una delle prime a raggiungere il target proposto ogni anno dall’arcidiocesi, una cifra che serve per contribuire al mantenimento di servizi e apostolati nelle comunità diocesane più in sofferenza. C’è una nuova sezione di Cavalieri di Colombo, un potenziato servizio per i senzatetto, è attivo il Progetto Gabriele per le donne incinte in difficoltà, c’è un gruppo di giovani adulti, un cineforum, un gruppo parrocchiale di filippini e uno di cinesi. Le Messe, in inglese e in latino, sono accompagnate dal canto gregoriano o da musica polifonica.

L’ossatura della parrocchia restano «i buoni e fedeli parrocchiani di lungo corso» dice padre Illo.

«Abbiamo avuto esperienza di diversi pastori, molto diversi fra loro. E abbiamo visto la parrocchia passare per diverse fasi, di crescita, di declino e di rinascita» commenta Lorna Feria, un’amministratrice che è anche responsabile del settore formazione. Lei e suo marito Bud, che hanno cinque figli, sono entrati a far parte della parrocchia 26 anni fa. «Questa che stiamo vivendo è una rinascita».

Le confessioni sono disponibili prima di ogni Messa. «Ciò ha attirato molta gente» ritiene  padre Illo. Dopo la maggior parte delle Messe domenicali ci si ritrova insieme per prendere un caffé e assaggiare dolci fatti da messicani, cinesi e filippini.

«Offriamo uno stile di adorazione più tradizionale, più classico e la risposta del vicinato è molto buona» continua il parroco. «Investiamo in musicisti professionisti», aggiunge, indicando anche l’impegno per la formazione del coro parrocchiale fatto di volontari.

I sacerdoti alla chiesa Stella del Mare distribuiscono la comunione alla balaustra. In Quaresima padre Illo ha iniziato un periodo sperimentale di celebrazione “ad Orientem”, che significa che il sacerdote è rivolto all'altare e al crocifisso durante le parti della Messa dove ministro e popolo si indirizzano a Dio. La Messa nella forma straordinaria del rito romano era iniziata prima dell’arrivo di pare Illo, ora ce ne sono due alla domenica e una quotidiana, in aggiunta alle Messe secondo il rito ordinario, in inglese.

Subito dopo la sua nomina padre Illo ha fatto discutere per la decisione di voler formare solo ragazzi e maschi adulti per il servizio all'altare come ministranti: «Il servizio all’altare è un’esperienza di formazione e di avviamento al sacerdozio, oltre che utile per formare il senso di leadership nei ragazzi, così come lo sono i programmi per sole ragazze in tante delle nostre scuole». Oggi la polemica è svanita.

Tre adulti della parrocchia sono da poco entrati in Seminario e un altro, lo scorso 15 agosto, nel noviziato dei domenicani. Un altro giovane che serviva regolarmente la Messa è entrato in Seminario l’estate in cui padre Illo è arrivato.

«Ho comprato casa nel quartiere di Richmond e uno dei fattori determinanti per la mia scelta è stato il poter accedere facilmente alla parrocchia Stella del Mare» dice Marcus Quintanilla, un avvocato che si è trasferito dal sud della California e spende il suo mercoledì sera facendo adorazione eucaristica insieme alla fidanzata.

In un party che è durato fino alle 2 di mattina, con musica arrosto e sangria fatta in casa, i parrocchiani hanno hanno dato il benvenuto a 13 nuovi cattolici, la maggior parte adulti, che sono stati battezzati la scorsa vigilia di Pasqua.

«Mi stavo allontanando dalla fede e ora sono qui» sorride Mariella Zevallos, artista e insegnante che è stata assunta come coordinatrice a tempo pieno per le attività parrocchiali.

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