ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 24 giugno 2017

Non è necessario aggiungere altro

Chiesa, così Papa Bergoglio scardinerà il cattolicesimo

Laicismo, pacifismo e pseudo-dottrina: il gesuita Bergoglio scardinerà la Chiesa e il cristianesimo cattolico

L’homo novus che auspica il padre gesuita Bergoglio, sostenuto in questo suo indefesso lavorìo da un branco di ipocriti devoti, possiede un segno di buonismo cerebralmente eunuco che ha come scopo ultimo l’essenza irenica della vita annegata in un pacifismo di stampo massonico e mondialista per il quale la tradizione, la dottrina bimillenaria cattolica, l’identità della persona, la radice latino-cristiana, la consapevolezza dell’appartenenza costituiscono un insieme di superfetazioni di cui totalmente liberarsi per essere docilmente manipolati e guidati da ellittici poteri vigliacchi che mirano, sulle orme dei free masons, a dominare tutti, subornandoli con una sferza che si configura, sì, come virtuale ma che, in realtà, possiede la facies vera, concreta della minaccia e del ricatto nei confronti di coloro che la pensano in modo contrario.

La personificazione di tutto ciò è quel signore dalla voce “fessa”, alla maniera scarpettiana di don Felice Sciosciammocca, che si veste di bianco, provenuto dalla  “fine del mondo”; che ha assunto i tratti somatici di un inquietante sciamano che intende condurre il cristianesimo cattolico alla distruzione e alla morte ricorrendo, con oltre due secoli di ritardo, sistematicamente ai miti e ai riti di una pseudo dottrina innervata di sociologismo e di filosofemi; che ha prodotto soltanto lutti e terrore alla Robespierre e, infine, ha  “creato”  la figura, dall’inquietante essenza, di nome Napoleone Bonaparte, uno spietato tiranno che, per la propria forsennata ambizione, condusse la Francia al disastro tra gli applausi sciocchi degli stessi francesi che, ancora oggi, non riescono a rendersi conto della sua natura esiziale.
E’ stato sin dal primissimo impatto, dopo la conclusione del conclave, che il saluto del signor Bergoglio seminò lo sconcerto, in piazza San Pietro, tra la folla in attesa; sconcerto che serpeggiò nell’intimo  della gente più avvertita e disincantata presente all’evento: un saluto inusitato, laico, straniero sulla bocca di chi, secondo la dizione dell’antico catechismo, dovrebbe essere ritenuto il Vicario in Terra dello stesso Signore Nostro Gesù Cristo. Un  “buonasera” che doveva dirla lunga, già da quel momento, su di un programma che intende scardinare, sin dalle fondamenta, la Chiesa iniziando con il banalizzare la figura del Sommo Pontefice così come si è venuta delineando nel corso di oltre due millenni. C’entra la massoneria in tutto questo? Ci ha posto lo zampino qualche grande vecchio? In questo momento non saprei dirlo! Non possiedo alcuna prova per affermarlo! So, semplicemente, che la Chiesa attuale non pensa più alla salvezza delle anime; non bada più a curare lo spirito dei fedeli, cerca di preservarne il corpo; cautela la parte materiale dell’uomo, secondo le teorie illuministiche della dea ragione che ha generato mostri; che ha provocato sangue e terrore, lacrime e rovine.
Oggi la Chiesa, per bocca di quest’uomo, afferma che non esiste un  “Dio cattolico”: sfiorando l’eresia. Se così fosse, sarebbe possibile non appartenere necessariamente alla Chiesa ma a qualsiasi altra fede religiosa, senza differenza alcuna, per ottenere la salvezza eterna! Si svuoterebbe così di ogni nerbo tutta la speculazione teologica e filosofica dei grandi Padri della Chiesa; verrebbe meno tutto il pensiero, l’intera dottrina di un Agostino di Ippona, di un Tommaso d’Aquino e di tutti quei teologi che si sono strenuamente battuti per l’affermazione delle teorie che formano l’ossatura, la tettonica su cui si regge, sistematicamente, la Chiesa, la mia Chiesa, nella quale, ogni giorno di più, mi sento estraneo; dentro cui mi accorgo di essere a disagio e vivo in un limbo asettico nell’ambito del quale attendo, con ansia spasmodica, l’arrivo di tempi  più consoni al mio temperamento di cattolico fermo ai principi forti e tetragono ai marosi dottrinari provocati colpevolmente da un infido nocchiero della Navicella di Pietro, smentendo in tal modo l’insegnamento magisteriale di tutti quei pontefici, che come Pio X Sarto, Pio XII Pacelli, Benedetto XVI Ratzinger, i quali, nella scia luminescente della indefettibile tradizione dottrinaria cattolica hanno testimoniato con gesti e parole forti, inequivocabili, la chiesa di Cristo ed il Vangelo che di essa costituisce il perenne slancio vitale, l’intelligente linfa che scorre con placida serenità negli alvei del Mondo, bagnando d’amore ogni sponda che lambisce.
Costui afferma e  nega, vuole e disvuole, ma spara ad alzo zero nel mucchio per sconcertare chi lo ascolta ma altresì  per la gioia di coloro che lo “adorano” nell’intento, nemmeno tanto nascosto, di scardinare questo bimillenario ostacolo, di nome Chiesa cattolica, apostolica, romana, che si oppone alle loro malvagie azioni.
L’episodio più recente, che rientra in questi canoni disgregativi di scardinamento dell’edificio della “ecclesia” riguarda la meritocrazia  e la sua articolata declinazione nella società occidentale: su quale fattore essa si basa? Su quali fondamenta essa ha costruito la propria essenza se non sull’identità e  l’appartenenza, sulla testimonianza e la tradizione; insomma, sulla persona, i cui  valori si originano dalla civiltà latino-cristiana in cui si esalta, senza jato alcuno, l’azione individuale, l’opera di ciascuno e di tutti in una corale sinergia che “copre” ogni cosa esaltando in tal modo il merito di ciascuno come portatore del proprio “mattone” perché l’intera comunità umana venga esaltata dentro e fuori di quell’ambito cui fornisce il contributo, prezioso e insostituibile, delle qualità che ne fanno un essere preciso, dal carisma inconfondibile nella sua essenza di uomo e di cristiano: cristiano cattolico.
 A questo  punto non è necessario aggiungere altro per capire quale sia la filosofia di vita e di Chiesa di questo signore che si è prefisso di raggiungere un devastante traguardo: far crollare miseramente l’edificio della cristianità cattolica per corrosione interna onde poi costruire una società planetaria in un ordine mondiale, opaco, dalle connotazioni  permeate da una sorta di irenismo di stampo massonico in cui alcune élites possano esercitare il potere superno della subornazione. Ma, il signor Bergoglio si sbaglia di grosso! Le  intelligenze “lavorano” e il programma inizia già ad essere scompaginato perché, qualsiasi affermazione facciano alcuni esponenti del gesuitismo mondialistico, le porte del male non prevarranno. Mai!

Di Gaetano di Thiène Scatigna Minghetti

http://www.affaritaliani.it/culturaspettacoli/chiesa-cosi-papa-bergoglio-scardinera-il-cattolicesimo-486376.html?ref=rss


A PROVIDENCE, RHODE ISLAND, C’È UN VESCOVO CHE NON LISCIA IL PELO AL MONDO. AVERCENE…

Ho letto sul sito del vescovo Thomas J. Tobin, di Providence, Rhode Island, alcune considerazioni che mi sono sembrate interessanti anche perchè poco in linea con il politicume corretto che troppo spesso si ascolta in giro anche negli ambienti di Chiesa. Il sito da cui abbiamo tratto queste considerazioni si chiama Rhode Island Catholic, ed è il giornale diocesano.
E più leggevo, più pensavo: fortunati i cattolici di Providence, Rhode Island, che hanno un vescovo che non ha paura di parlare e dire cose sagge, apertamente, senza sentire il bisogno di lisciare il pelo alla cultura dominante.
Giudicate voi se mi sbagliavo, e se non vorreste che anche in Italia si leggessero cose così.
Qualche pensiero sparso prima che mi prenda una piccola vacanza per l’estate, scrive Thomas J. Tobin.
– Sono appena passati due anni dalla pubblicazione della Laudato Sì, la storica enciclica di papa Francesco che ci chiama a un impegno rinnovato per la protezione dell’ambiente e la cura della terra, la nostra casa comune. E’ una sfida seria che dovremmo tutti comprendere e abbracciare perché è, dopo tutto, non solo una preferenza papale, ma un mandato divino, una componente importante della nostra fede cattolica.
– Detto ciò, le reazioni negative alla decisione del presidente Trump di ritirarsi dall’accordo sul clima di Parigi sono state sopra le righe, persino isteriche. Se possiamo essere d’accordo sulla necessità di controllare il riscaldamento globale e di proteggere l’ambiente, se sia o no l’accordo di Parigi il migliore o il solo strumento per raggiungere quell’obiettivo è un dibattito legittimo. Nella sua enciclica papa Francesco dice: “La Chiesa sa che deve essere incoraggiato un dibattito onesto fra gli esperti, rispettando opinioni divergenti”.
– E mi sembra anche che alcuni dei politici liberal e dei personaggi di Hollywood che hanno attaccato il presidente Trump sulla sua decisione sul clima potrebbero fare parecchio di più essi stessi per proteggere l’ambiente se rinunciassero ai loro frequenti viaggi internazionali, ai loro jet privati, agli splendidi yacht, alle residenze lussuose, alle feste sfarzose.
Da molte parti oggi continuiamo a sentire che la Chiesa deve “ascoltare” di più – i millennial, la comunità LGBTQ, i transgender, le femministe e un sacco di altri gruppi con agende particolari. Capisco. È importante che parliamo e ci ascoltiamo l’un l’altro, e so bene come chiunque che la consultazione è parte indispensabile della ita della Chiesa oggi. Comunque quando Gesù ha dato mandato agli Apostoli di andare avanti, ha dato loro il comando di insegnare, non di ascoltare, no?
– E mentre è istruttivo per la Chiesa ascoltare i gruppi con interessi speciali, è anche necessario che quei gruppi ascoltino la Chiesa, dal momento che la Chiesa, guidata dallo Spirito Santo, conserva e promuove le verità del Vangelo e l’insegnamento di Cristo. Incontro e accoglienza sono pratiche virtuose, ma non a spese della verità.
– Nel commentare il declino nel numero di sacerdoti nella diocesi, una lettera recente nel Providence Journal suggeriva che la risposta alla mancanza di preti sia permettere preti sposati e donne prete. “Evolvere o estinguersi”, consigliava l’autore della lettera. In altre parole la Chiesa deve cambiare i suoi insegnamenti e se vuole sopravvivere e prosperare. “Prosperare…vuoi dire come le Chiese protestanti mainline?” mi sono detto.
Le Chiese protestanti mainline come è noto non stanno affatto prosperando, anzi. Anche se hanno preti sposati, donne prete e vescovi di entrambi i tipi.
MARCO TOSATTI

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