ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 27 novembre 2016

Scacco, non matto?

A proposito dell'articolo di don Elia, Scacco matto?

Don Elia mette in evidenza - a ragione - un problema da non sottovalutare, e cioè lo scacco di Bergoglio alla Fraternità San Pio X. Il passo su cui vorrei soffermarmi è questo:
Nonostante le apparenze, siamo alle prese con un’astuzia mefistofelica che sta imponendo uno spirituale sistema totalitario, tale da non ammettere la minima eccezione. Pensate alla decisione unilaterale, di cui si vocifera da mesi, di erigere una prelatura personale per la Fraternità San Pio X: che sia un modo per metterne i membri davanti ad un aut… aut in cui saranno costretti a scegliere tra due opzioni entrambe letali? «Io ti offro senza condizioni una soluzione che nessun papa ti ha mai proposto prima, dimostrando così al mondo una generosità inaudita. Ma, se accetti, da quel momento in poi mi dovrai obbedire sottomettendoti alla disciplina vigente, da cui finora eri di fatto esonerato; se invece rifiuti, ciò si potrebbe considerare un atto formale di rottura della comunione ecclesiastica e ti scomunicheresti da solo, attirandoti biasimo e condanna universali. In ogni caso sarebbe la fine della Fraternità, se non immediata, almeno prossima; io però passerò alla storia per aver voluto risolvere la questione con un gesto di liberalità senza precedenti». Chi avrà deciso di entrare nella nuova struttura, rischierà di essere gradualmente assimilato o rinchiuso in una riserva; chi avrà deciso di restarne fuori, se finora c’era un dubbio, a quel punto risulterà scismatico a tutti gli effetti. In parole povere, l’offerta potrebbe rivelarsi uno scacco matto: non si potrà non scegliere, ma comunque si sarà scelto, sarà una catastrofe.

E' ben vero che l'offerta di Bergoglio è estremamente allettante, come lo erano i cadeaux di Giovanni Paolo II alla Fraternità San Pietro ed all'Istituto Buon Pastore. Ma abbiamo sotto gli occhi il destino che questi due enti hanno avuto (in particolare il secondo), per cui la FSSPX può far proprio il timeo Danaos e declinare l'invito. Ammesso che sia disposta a farlo e che i suoi Superiori non si lascino sedurre dalle sirene romane.

Tuttavia non si tratta di uno scacco matto: non credo che un rifiuto della FSSPX cambierebbe le cose, visto che in ogni caso i motivi che hanno determinato la revoca delle scomuniche da parte di Benedetto XVI non sono sostanzialmente venuti meno. I temi controversi su cui la Fraternità chiede chiarezza alla Santa Sede rimangono tuttora irrisolti, anzi essi sono vieppiù compromessi dalle innovazioni dottrinali di Bergoglio: Amoris laetitia, ecumenismo ecc. 

Non dimentichiamo che Bergoglio sta perdendo l'appoggio di una parte del Clero e dei fedeli, anche se contestualmente acquista popolarità tra i nemici della Chiesa. I dubia dei quattro Porporati, il sostegno di non pochi Vescovi e sacerdoti a questi Prelati, lo sconcerto del laicato e delle associazioni
pro-vita sono segnali di una crisi imminente, forse - oserei dire finalmente - dell'esplodere di uno scisma peraltro già latente. 

Ed anche se Bergoglio si ostina almeno apparentemente ad ignorare la fronda e lo scontento di parte della Gerarchia, non può non considerare che la sua immagine di bonaccione tollerante e misericordioso subirebbe un duro colpo - almeno presso il Clero ed i fedeli - laddove egli mostrasse pubblicamente la propria indole tirannica ed intollerante con scomuniche, sanzioni canoniche, deposizioni di eminenti personaggi della Gerarchia. Le intemperanze cui egli indulge nei penetrali di Santa Marta - e di cui giungono solo soffocate eco - non susciterebbero la simpatia di quanti, ribelli alla disciplina dopo mezzo secolo di anarchia conciliare, dovessero assistere alle escandescenze di colui che, ad ogni apparizione in pubblico, non lesina frecciate a quanti innalzano muri e non costruiscono ponti. 

Questa ovviamente è e rimane una valutazione umana e politica dell'operato di Bergoglio. Ma se egli dovesse effettivamente adottare quelle misure persecutorie che la Scrittura indica come segni degli ultimi tempi; se si mostrasse quale Anticristo o precursore dell'Anticristo (uso volutamente il se per prudenza); se continuasse ad affermare dottrine palesemente eretiche e a negare le Verità cattoliche; a questo punto si passerebbe da un ambito di scontro umano e politico ad una visione prettamente escatologica, con una netta separazione tra figli della luce e figli delle tenebre. 

A questo punto, il rifiuto di un accordo da parte della FSSPX sarebbe marginale, e si porrebbe la questione della fedeltà dei Sacri Pastori e del loro gregge a Cristo, così come la necessità della loro opposizione ad un impostore che ha posto sulla Sede del Beatissimo Pietro il trono dell'abominazione e dell'empietà, secondo le profetiche parole di Leone XIII. Quando Roma perderà la fede e diverrà sede dell'Anticristo, come Nostra Signora ha annunciato a La Salette, non sarà più questione di scacco matto per la Fraternità, ma di quanto i suoi membri - speriamo piccola parte di un pusillus grex rimasto fedele alla Chiesa - saranno disposti a sopportare per amore di Dio. 

Davanti al comune nemico, sbiadiscono anche le dispute tra la lettera e lo spirito del Concilio, così come le valutazioni circa l'arroccarsi su posizioni di intransigenza preconciliare o fondamentalismo postconciliare, sulle quali peraltro non mi vedo del tutto d'accordo con don Elia. 

E forse, in quest'ottica di fine dei tempi, la persecuzione dell'Anticristo si svelerà nel suo squallore, prima ancora che nella sua ferocia, com'è  proprio di tutte le opere del Maligno e dei suoi miserabili seguaci. 

Non dimentichiamo che il vero scacco matto l'ha dato l'Onnipotente a Satana, quando nel Protoevangelo ha preannunciato che la Vergine avrebbe schiacciato il capo dell'antico serpente. Ipsa conteret. Ma questo non ci impedisce, oggi, di ripetere con fiducia quel versetto del Salmo 108, affinché nella prova finale quel pusillus grex abbia un Papa che lo guidi e non un mercenario che lo disperde.  

1 commento:

  1. "E' ben vero che l'offerta di Bergoglio è estremamente allettante, come lo erano i cadeaux di Giovanni Paolo II alla Fraternità San Pietro ed all'Istituto Buon Pastore."

    ...cadeaux di Giovanni Paolo II al Buon Pastore?..Sì, magari quello d'esser morto da un anno.. GP2 non c'era già più da un pezzo quando fu fondato l'IBP...

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