Tarkovskij ha voluto mostrare l’Ombra della nostra civiltà e sollecitare una conversione. Il mondo moderno è una macchina impazzita che sta correndo senza guida né direzione e che sta trascinando l’intera umanità verso la catastrofe
di F. Lamendola
Tarkovskij ha voluto mostrare l’Ombra della nostra civiltà e sollecitare una conversione
Non è stato un filosofo, né uno scrittore, ma un regista cinematografico, il russo Andrej Arsen’evic Tarkovskij (nato a Zavraz’e, un villaggio situato a circa 400 km. a Nord-Est di Mosca, il 4 aprile 1932, e morto a Parigi il 29 dicembre 1986) a levare una delle voci più alte, lucide e drammatiche per richiamare gli uomini della civiltà moderna al pericolo mortale che incombe su di essa: non solo e non tanto quello dell’olocausto nucleare, ma soprattutto quello dell’annientamento morale, al quale non potrebbe non fare seguito, in un modo o nell’altro, anche quello fisico.