Estratto dell'omelia diPapa Bergoglio in occasione dell'ordinazione di nuovi cardinali (15/02/15): “Gesù non pensa alle persone chiuse che si scandalizzano addirittura per una guarigione, che si scandalizzano di fronte a qualsiasi apertura, a qualsiasi passo che non entri nei loro schemi mentali e spirituali. [Non pensa a quanti si scandalizzano difronte] a qualsiasi carezza o tenerezza che non corrisponda alle loro abitudini di pensiero e alla loro purità ritualistica. Egli ha voluto integrare gli emarginati, salvare coloro che sono fuori dall’accampamento”.
Non era una gaffe, quella di Papa Francesco sulla “normalità” della risposta violenta alle offese verso ciò che abbiamo di più caro (il dire male di tua madre, il pugno come risposta eccetera). Lo osservammo qui subito dopo, spaventati per ipotesi più sinistre di un rivelatore incidente di linguaggio, di un lapsus. Vuoi vedere che il capo della chiesa cattolica intende coscientemente fiancheggiare la repulsione islamica verso una nostra libertà occidentale, laica, e sceglie di mettersi da quella parte con la metafora del pugno, che insieme addomestica e giustifica il funzionamento del fucile a pompa di Charlie Hebdo? Purtroppo avevamo ragione, e ne è seguita una tragica prova.