Gesù ha concepito la propria missione come una lotta contro il Demonio
Chi non ricorda lo sconcerto, l’ironia, perfino lo scandalo che produssero nella società italiana, e anche fra molti “buoni” cattolici, le parole con cui Paolo VI, nel discorso del 15 novembre 1972, affermò chiaro e tondo che «Il male non è soltanto una deficienza, ma una efficienza di un essere vivo, spirituale, pervertito e pervertitore»?
Quelle parole, specialmente nel salotto elegante della cultura italiana, fecero sobbalzare sulle loro comode poltrone tutti quegli intellettuali che non se le sarebbero mai aspettate: non nel 1972 e non dal papa che aveva presieduto le fasi conclusive del Concilio Vaticano II: vale a dire, non in un’epoca, e durante un pontificato, che sembravano aver tratto fuori definitivamente la Chiesa da quello che essi ritenevano l’immobilismo della tradizione, per proiettarla audacemente verso la modernità.