ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 10 ottobre 2014

Inesorabile venit tempus..?

Il tempo di guardare in faccia alla realtà


Solo negli ultimi due giorni, ripeto: solo negli ultimi due giorni (per non farla troppo lunga, è già più che sufficiente), Papa Francesco ha ribadito, di persona e tramite i suoi più stretti collaboratori, una serie di dichiarazioni che meritano attenzione.
Due giorni fa, a Santa Marta, ha affermato che i farisei, classe dirigente degli ebrei, chiudevano le porte al popolo di Dio che voleva seguire Gesù, riducendo tutto a precetti. E poi ha aggiunto: ma la salvezza viene da Gesù, non dai dirigenti, i quali «non credono nella misericordia e nel perdono: credono nei sacrifici». Ovviamente, se questo fosse riferito esclusivamente ai farisei, non vi sarebbe nulla da dire. Ma è ovvio, anzi, è conclamato, il riferimento al presente, al punto che non è possibile non notare che in pratica ha dato dei farisei a chi cerca di mantenere l'insegnamento tradizionale della Chiesa (ogni riferimento a cinque cardinali non è del tutto casuale) accusandoli anche di mancanza di carità. 

La controchiesa e l'Anticristo

Il demonio è simia Dei, scimmia di Dio. E quello che nelle perfezioni di Dio è perfettissima manifestazione del Vero e del Bene, nelle perversioni sataniche è prova del Falso e del Male. Se da un lato la Rivelazione è via sicura per conoscere l'unica Religione, dall'altro l'eresia e l'errore sono marchio delle idolatrie e delle superstizioni ispirate dal Nemico. Simia Dei. Uno spirito d'intelligenza perfetta, ribelle al suo Creatore per l'eternità, indurito per sempre nell'odio disperato verso la Santissima Trinità, e verso quegli indegnissimi esseri, imperfetti e limitati, che in Adamo il Serpente aveva spinto alla caduta e che in Cristo, incarnatosi nel seno della Vergine Santissima, erano stati redenti sul legno della Croce.

Questo papa piace ancora troppo

Dal sinodo una fede tipo light per far sentire cattolico anche chi non vuole esserlo: è la preoccupazione di Alessandro Gnocchi autore del libro «Questo Papa piace troppo».

di Goffredo Pistelli
Nella buona, ottima, superlativa stampa di cui gode Papa Francesco, il Foglio è una piccola macchia. Un neo impercettibile quasi, visto che il vescovo di Roma è già finito sulla copertina di Time, come uomo dell’anno, sebbene eletto da pochi mesi. A dar corpo a quella piccola, minuscola ombra erano in due Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro, così bravi e puntuti da convincere il direttore, Giuliano Ferrara, a firmare un libro assieme: Questo Papa piace troppo, (Piemme) che raccoglieva appunto le loro critiche. Il verbo è al passato perché Palmaro se n’è andato anzitempo, nella primavera scorsa, stroncato da una malattia e quindi rimane Gnocchi, 55enne, giornalista della provincia bergamasca, indefettibile voce fuori dal coro bergogliano.
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Domanda. Con questo Sinodo straordinario della famiglia, che si è aperto domenica, questo Jorge Bergoglio piacerà ancora di più?
Risposta. Prevedo di sì. Fa di tutto per riuscirci e anche le dichiarazioni fatte alla vigilia lo documentano, come quella che i pastori non possono caricare le povere famiglie di pesi che loro non sposterebbero neanche con un dito.
D. Lei come l’ha interpretata? È un riferimento alla morale sessuale?
R. Sì, dalla vita cattolica, si vogliono eliminare una serie di modi di fare, vivere, comportarsi che il mondo, oggi, ritiene eccessivamente pesanti. Modi che però fan parte della dottrina. E d’altronde nessuno obbliga il prossimo, con la pistola alla tempia, a essere cattolico. Il che si potrebbe tradurre con un’espressione.

Memento sinodale

Sull'eresia e sugli eretici

"Eresia" è una parola oggi passata di moda e politicamente scorretta, a motivo di un aggiornamento del linguaggio a cui qui abbiamo accennato e che genera solo confusione tra le anime. Attraverso un "revisionismo storico" di stampo illuministico (che ama attribuire alla Chiesa tutti i mali della storia) è stata caricata di significati negativi che noi vogliamo rigettare. A volte, c'è da dirlo, uomini malvagi ne hanno fatto un pretesto per dare sfogo alle loro frustrazioni, ma di essi s'é occupato e si occuperà il Signore. La Chiesa, come Madre e Maestra, tra i suoi compiti ha quello di insegnare la verità e di correggere gli errori: ricordiamo che correggere gli erranti è una delle opere di misericordia spirituale.  Personalmente trovo che sia più che mai attuale. 

BERGOGLIO NON SI DISCUTE, SI AMA

- LE LIBRERIE PAOLINE CENSURANO L’ULTIMO LIBRO DI ANTONIO SOCCI, IN CUI LO SCRITTORE PONE DUBBI SULLA VALIDITÀ DELL’ELEZIONE DEL PAPA: “NON LO VENDIAMO. E’ PIENO DI ILLAZIONI”

Frenata la vendita di “Non è Francesco”: “Una cosa è lanciare una riflessione, un’altra è sparare a zero contro il Papa, senza alcun motivo valido, come fece anche Gian Luigi Nuzzi con il libro “Sua Santità”. Abbiamo testi, anche controversi, ma sono ben documentati e propongono discussioni. Non è il caso del libro di Socci”…


non è francesco LIBRO SOCCINON È FRANCESCO LIBRO SOCCI
Antonio Socci pubblica un libro in cui mette in dubbio la regolarità canonica dell’elezione di Papa Francesco e le librerie delle Paoline lo boicottano. Non solo loro: da più parti d’Italia arrivano, infatti, segnalazioni sul fatto che il libro del noto scrittore e giornalista non è sugli scaffali di librerie di gruppi editoriali che fanno capo ad ordini religiosi.

L’imbarazzante “sinodo”

Divorziati risposati, le ambigue soluzioni dei “pietisti”

Si usano le situazioni difficili per proporre cambiamenti pastorali che in realtà cambiano o ignorano la dottrina. E sui media è gioco facile l’annuncio dell’arrivo una nuova Chiesa non più sottomessa ai vincoli del dogma e della morale, aperta alle istanze della “base” e pronta a cancellare gli “storici steccati” che separano i cattolici da protestanti e ortodossi.

di monsignor Antonio Livi

A margine delle discussioni che hanno preceduto e tuttora accompagnano il Sinodo straordinario sulla famiglia (5–19 ottobre 2014) va osservato il continuo e crescente avvicendarsi di “cattivi maestri” e di “falsi profeti” che annunciano come già in arrivo una nuova Chiesa non più sottomessa ai vincoli del dogma e della morale, aperta alle istanze della “base” e pronta a cancellare gli “storici steccati” che separano i cattolici dai protestanti e dagli ortodossi.

I cardinali Muller e Kasper.
I cardinali Muller e Kasper.
Molti studiosi italiani hanno messo in evidenza la deriva “anti-dogmatica”, o meglio “a-dogmatica” di questi discorsi, recepiti con entusiasmo (naturalmente!) dai media laicisti, dallaRepubblica al Sole24Ore e alla Stampa (qui scrive tra gli altri Gianni Vattimo, il filosofo del «pensiero debole», che già vent’anni fa chiedeva a gran voce un «cristianesimo senza papa e senza dogmi»). Io ne ho parlato approfonditamente nel mio trattato su Vera e falsa teologia(2012) e più recentemente pubblicando una raccolta di scritti del cardinale Giuseppe Siri che ho intitolato Dogma e liturgia (2014). Ma anche papa Benedetto XVI aveva sapientemente precisato che «pastorale e dogma s’intrecciano in modo indissolubile; è la verità di Colui che è a un tempo “Logos” e “Pastore”, come ha profondamente compreso la primitiva arte cristiana, che raffigurava il Logos come Pastore e nel Pastore scorgeva il Verbo eterno che è per l’uomo la vera indicazione della vita».

Il perito chimico e la reazione a catena

Papa Francesco: eletto per fare la riforma della curia, passerà alla storia per la rivoluzione sessuale nella Chiesa
PAPA FRANCESCO SINODO RIVOLUZIONE


C’è un solo uomo al mondo, l’unico, che non può chiedere, e chiedersi, “chi sono io per giudicare?”. Sulla sua schedina è assente la x. Non c’è il pareggio. Sulla sua roulette manca lo zero, la zona verde della neutralità. Da quando il Signore consegnò a Pietro le chiavi del Regno, i suoi successori abitano il campo magnetico dell’aut aut. Del sì e del no. Ogni loro parola, ogni loro gesto apre o chiude. Conferma o nega.
E’ il loro dilemma e il loro dramma. Il loro ministero e il loro mistero. La loro cattedra e la loro croce. Da sempre e specialmente nell’era dei media, dato che questi ultimi, a dispetto del proprio nome, non “mediano” ma polarizzano ancora di più.
Sicché la frase fatidica pronunciata da Bergoglio sull’aereo che lo riportava dal Brasile, il 29 luglio 2013, in risposta a una domanda sui gay, ha sortito l’effetto di uno sportello spalancato ad alta quota. Sconvolgendo e destabilizzando, come in un film, la cabina pressurizzata della morale della Chiesa.

Premio Ignobel!?


Altro che Nobel. Amico “ad honorem” di Freud


Freud
Alla vigilia dell’assegnazione del Nobel per la pace, si infittiscono i rumori sul possibile conferimento del premio a papa Francesco.
Nel 2001, il Nobel fu negato a papa Giovanni Paolo II per un impedimento messo in pubblico dal vescovo luterano di Oslo, Gunnar Staalseth, membro del comitato. Niente premio a un papa – disse – fino a che la Chiesa cattolica non avrà aggiornato il suo magistero sulla contraccezione.

giovedì 9 ottobre 2014

Ut unum non sint!

Papa Bergoglio, la comunione e la falsificazione della verità
  



Nell’udienza generale dell’8 ottobre 2014, papa Bergoglio ha svolto il tema dell’unità di tutti i cristiani, con riferimento ai cristiani non cattolici.

Dopo il consueto “buongiorno!” - datosi che l’udienza si svolge di giorno - papa Bergoglio ha esordito dicendo: «Non dobbiamo, però, dimenticare che ci sono tanti fratelli che condividono con noi la fede in Cristo, ma che appartengono ad altre confessioni o a tradizioni differenti dalla nostra ».
Ora, che ci possano essere, e ci sono, dei cristiani che hanno tradizioni diverse dalla nostra, cioè dalla cattolica-apostolica-romana, è cosa lapalissiana, ma che ci possano essere dei cristiani che appartengano ad altre confessioni, è cosa quanto meno contraddittoria. Se i cattolici confessano lo stesso credo in Nostro Signore Gesù Cristo, che cosa confesseranno mai questi altri cristiani di “altre confessioni”?
Se confessano lo stesso Signore e sottostanno ai suoi comandi, sono cattolici, se non sono cattolici, non confessano lo stesso Signore e negligono i suoi comandi.
La cosa è così elementare che sorprende che papa Bergoglio non si accorga della contraddizione.

Imprescindibile

Sinodo, i più contro Kasper


Dall'interno il Sinodo è diverso da come lo filtra l'informazione. La larghissima maggioranza degli intervenuti ha convenuto su alcuni punti. La dottrina non è modificabile; è così chiara che non è pensabile toccarla, senza provocare conseguenze devastanti. Bisogna però saperla spiegare bene, in profondità, e soprattutto usare un linguaggio attento a fare sì che nessuno si senta offeso. Ma è impresindibile insegnare quella che è la verità della Chiesa di sempre. Questo suona, o può essere interpretato, come una sconfessione del teorema Kasper, la cui attività prima del Sinodo è stata espressamente criticata da un vescovo non italiano.

Non quanto ma cosa..?

FUMATE BIANCHE - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IN DOTAZIONE FINO A 500 PACCHETTI DI SIGARETTE AL MESE, DI CUI 200 DA COMPRARE SCONTATI? NON E’ CHE ALCUNE PORPORELLE RIVENDONO LE STECCHE SU EBAY? AH, SAPERLO…

Tra le altre agevolazioni, prodotti alimentari scontati del 15%, abbigliamento low cost e l’assegnazione di 400 litri al mese di carburante a prezzi scontatissimi. E poi le sigarette - Ma chi fuma, allora, tra i cardinali di Curia? Nomi in Vaticano non se ne fanno…

Marco Ansaldo per “la Repubblica

SIGARETTESIGARETTE
Ma quanto fumano i cardinali? Secondo una lettera inviata dal Governatorato della Santa Sede a uno degli eminentissimi porporati, alla testa di uno dei ministeri chiave della Curia romana, il numero di sigarette in dotazione è altissimo: fino a 500 pacchetti al mese. Di cui almeno 200 da poter comprare scontati. Ma qualcuno ha mai visto un cardinale fumare? Nessuno. Almeno in pubblico. Cosa se ne faranno, dunque, i porporati di una tale quantità di stecche di “bionde”, è un vero mistero.

A colpi di canonisti


Il conclave non è una grigliata tra amici. Socci risponde ai critici.


Il giuramento del card. Bergoglio al conclave. Città del Vaticano, 12 marzo 2013.
Il giuramento del card. Bergoglio al conclave. Città del Vaticano, 12 marzo 2013.
IMBARAZZO
Al cardinale Lorenzo Baldisseri, il 3 ottobre, il Fatto quotidiano ha chiesto: “Nel suo ultimo libro Non è Francesco, Antonio Socci afferma che durante il conclave sono state violate le norme che lo regolano e quindi che l’elezione di Bergoglio è ‘nulla e invalida’. Lei che era il segretario del conclave cosa risponde?” Risposta: “Escludo nel modo più assoluto che sia stata violata alcuna norma. L’elezione di Papa Francesco è avvenuta regolarmente e Bergoglio è stato eletto validamente”.  Sarà, ma il prelato così non dà alcuna risposta alle questioni sollevate nel mio libro. Non porta argomenti. E poi Baldisseri il 13 marzo 2013 era ancora monsignore: stava forse nella Cappella Sistina durante il voto? Se no come fa a smentire qualcosa che non conosce?

Io sto con...?


Ecco come il Sinodo parla anche di coppie gay

Ecco come il Sinodo parla anche di coppie gay

Era considerato il d-day, il giorno in cui i nodi sarebbero venuti al pettine. Si discuteva, infatti, di sfide pastorali sulla famiglia, e in modo particolare di tutte quelle situazioni problematiche che si traducono in comunione ai divorziati risposati, coppie omosessuali, unioni di fatto, ragazze madri. Insomma, le tematiche che finora più avevano diviso teologicamente e pastoralmente cardinali e vescovi. E nell’Aula Nuova del Sinodo s’è discusso, con almeno 70 interventi tra il pomeriggio di martedì e la mattinata di mercoledì.

Chi apre a chi bussa ?

Quella coppia di sposi che bussa alle porte del sinodo

Ludmila e Stanislaw Grygiel insegnano nell'istituto pontificio di studi sulla famiglia creato da papa Karol Wojtyla, loro amico di una vita. Non sono stati invitati. Ma avevano molto da dire ai padri sinodali. E l'hanno detto. Con chiarezza e coraggio

ROMA, 9 ottobre 2014 – Un sinodo "aperto" come si invoca da ogni parte, a cominciare da papa Francesco, è un sinodo pronto ad ascoltare anche le voci che gli arrivano da fuori, tanto più se da persone competenti.

Subito alla vigilia del sinodo, a far da ponte autorevole tra dentro e fuori le sue mura è stata l'assemblea plenaria tenuta a Roma dal 2 al 4 ottobre dal "Consilium Conferentiarum Episcoporum Europæ".

L'assemblea era direttamente proiettata sul sinodo, fin dal suo titolo: "La famiglia e il futuro dell'Europa".

Tra gli oratori c'erano padri sinodali di primo piano come il cardinale ungherese Péter Erdõ, presidente del CCEE e relatore generale al sinodo, il cardinale canadese Marc Ouellet, prefetto della congregazione per i vescovi, il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della conferenza episcopale italiana, e sua beatitudine Fouad Twal, patriarca latino di Gerusalemme.

Ma soprattutto c'era una coppia di sposi filosofi, Ludmila e Stanislaw Grygiel, polacchi, amici fin dalla giovinezza di Karol Wojtyla sacerdote, vescovo e papa, entrambi docenti al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia.

Soffia il vento, infuria la bufera? Il clima è roncalliano..

Soffia il vento Giovanneo

Al Sinodo irrompono misericordia e unioni civili, si citano Roncalli e Concilio. Per il teologo di Francesco “la dottrina si può approfondire e sviluppare, non è chiusa”. Senza paura che Müller “vi salti addosso”

Foto LaPresse
Roma. Lo spirito soffia, e soffia forte in direzione della salvezza misericordiosa del naufrago andato incontro al fallimento matrimoniale. Nell’Aula nuova del Sinodo ieri si è iniziato a squadernare il cuore del problema: si discute delle situazioni difficili, dai matrimoni misti ai divorziati risposati, fino alla riflessione “sul riconoscimento civile delle unioni tra persone dello stesso sesso”. Anche ieri gli interventi sono stati una settantina. Qualche padre sinodale, citando passi del Gaudet Mater Ecclesia con cui Giovanni XXIII aprì il Concilio, ricorda che “la Sposa di Cristo preferisce usare la medicina della misericordia invece di imbracciare le armi del rigore”.

Fiaccola o faro? ( o lumicino che fumiga?°)

I due sinodi, dentro le mura e fuori

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Aprendo il sinodo sulla famiglia, Francesco ha chiesto ai padri sinodali di esprimersi con “parresìa”, con franchezza e in libertà, senza il timore che “il papa pensi qualcosa di diverso”.
Ma questo era proprio ciò che era accaduto nei mesi precedenti, pro e contro le proposte del cardinale Walter Kasper, che si sapevano concordate col papa. Solo che, curiosamente, proprio Kasper e i suoi sostenitori si erano mostrati intolleranti alle critiche, tanto più se da parte di cardinali di primo piano.

mercoledì 8 ottobre 2014

Il Sinodo della voglia matta

La chiesa di Francesco e quel fastidio liberatorio per il “giogo soave” di dottrina e sacramento

di Alessandro Gnocchi
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Laddove non sia sopportabile il giogo del sacramento arrivi il palpito del cuore, “el latido del corazón”, per dirla nel misericordioso ispanico con cui papa Francesco immagina la nuova chiesa, o magari “der Herzschlag”, come si traduce nell’inflessibile alemanno del cardinale Walter Kasper. Ideato, annunciato e avviato sotto il segno della tenerezza, difficilmente il Sinodo straordinario sulla famiglia prenderà altre vie da quella della pastorale aperta alle voglie matte del mondo.

Barabba's church

Il liturgista Grillo oltre Kasper: per i divorziati pieno riconoscimento delle seconde nozze


Il liturgista Grillo oltre Kasper: per i divorziati pieno riconoscimento delle seconde nozze
Sandro Magister ha definito Andrea Grillo, docente di teologia sacramentaria al Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma e presso l'Istituto di Liturgia Pastorale di Padova, «il numero uno dei liturgisti italiani», intendendo la figura più rappresentativa dei liturgisti di orientamento “progressista”. Sicuramente lo è per preparazione e profondità di pensiero. Dal 1996 al 2000 ha fatto anche parte della Commissione Cei incaricata di tradurre e adattare il nuovo rito del sacramento del matrimonio.

Profeta del c.v.d.*

"Può esserci più amore cristiano in una coppia irregolare che in una sposata in chiesa"

Un abbraccio tra Francesco e il "papa nero"
UN ABBRACCIO TRA FRANCESCO E IL "PAPA NERO"

Parla padre Adolfo Nicolas, superiore generale dei gesuiti, il “papa nero” che guida 18mila religiosi sparsi in 112 nazioni

“Può esserci più amore cristiano in un’unione canonicamente irregolare che in una coppia sposata in chiesa”. Padre Adolfo Nicolas, superiore generale dei gesuiti, attraversa a piedi l’ingresso vaticano del Petriano con la borsa nera in mano: sul bavero del clergyman la traduzione araba del motto assegnato da Sant'Ignazio di Loyola alla Compagnia di Gesù: “Per la maggior gloria di Dio”. Il “papa nero” che guida 18mila religiosi sparsi in 112 nazioni riscontra che “Il Sinodo sta completando il Concilio”.

Ringraziamenti Illuminati? ( C'era una volta era Dio..)

Papa Ratzinger alla Cia: “Grazie perchè proteggete il mondo”
papa ratzinger[1]-Redazione- Leon Panetta  è  ex capo della Cia e del Pentagono.
 Ha dato alle stampe un libro di memorie, Worthy Fights, dove ripercorre la sua vita professionale, sfiora gli intrighi del potere e dello spionaggio e, a pagina 457 – come sottolinea La Stampa - alza il velo su uno degli incontri personali più toccanti che ebbe nella sua carriera: quello con Papa Benedetto XVI, Joseph Ratzinger.
 Scrive Panetta: "Io baciai il suo anello e lui posò la sua mano sulla mia, Grazie - mi disse - grazie per il suo servizio nel proteggere il mondo. 

NON SI PUÒ EVANGELIZZARE A COLPI DI VANGELO ?

ADOLFO NICOLAS, GENERALE DEI GESUITI: "PUÒ ESSERCI PIÙ AMORE CRISTIANO IN UN’UNIONE IRREGOLARE CHE IN UNA COPPIA SPOSATA IN CHIESA. NON SI PUÒ EVANGELIZZARE A COLPI DI VANGELO"

Secondo  Adolfo Nicolas, generale dei sedicenti gesuiti, “Può esserci più amore cristiano in un’unione canonicamente irregolare che in una coppia sposata in Chiesa”.
Questa espressione, in puro spirito modernista, può sedurre ad una prima lettura e, nell’ottica dell’ignoranza religiosa contemporanea, potrebbe sembrare anche una frase condivisibile, eppure è evidentemente uno spot in matematico marketing diabolico.
Contro la perniciosa affermazione di Adolfo Nicolas, la verità di fede cattolica ce la enuncia e spiega, per esempio, san Giovanni:

“El latido del corazón”

Laddove non sia sopportabile il giogo del sacramento arrivi il palpito del cuore


Laddove non sia sopportabile il giogo del sacramento arrivi il palpito del cuore, “el latido del corazón”, per dirla nel misericordioso ispanico con cui papa Francesco immagina la nuova Chiesa, o magari “der Herzschlag”, come si traduce nell’inflessibile alemanno del cardinale Walter Kasper. 
Ideato, annunciato e avviato sotto il segno della tenerezza, difficilmente il Sinodo straordinario sulla famiglia prenderà altre vie da quella della pastorale aperta alle voglie matte del mondo.
I gesti, i discorsi, le interviste, gli incontri di cui è intessuto l’attuale pontificato possono condurre solo lì, dove paginate di giornale e minuti di televisione divorano ingordamente il viatico affidato da Francesco ai padri sinodali contro “i cattivi pastori” che “caricano sulle spalle della gente pesi insopportabili che loro non muovono neppure con un dito”. 

Il facilismo

Il Papa contro l’intelligenza

Il pastore dell’essere deve nutrire di spirito l’ascolto sinodale. Ma il facilismo è ambiguo, diffidare dell’intelligenza è ambiguo, la verità è affidata ai piccoli non agli stupidi. Rischi del Vaticano III

Una guardia svizzera saluta il Pontefice dopo la seduta mattinale del sinodo (foto AP)
Ci siamo arrivati, e sarà una sorpresa (di cui non si accorgeranno) per i presunti illuministi che applaudono la chiesa del cristianesimo povero e sentimentale, questi ipocriti che traballano per gola tra l’infame di Voltaire e il sublime del cuore di Francesco. La chiesa in assemblea è invitata formalmente dal Papa (domenica in San Pietro) a diffidare dell’intelligenza, delle idee chiare e distinte. Il dibattito è ascolto, cioè non è dibattito. Lo spazio dello spirito, che a un’assemblea sinodale non si può negare, non si nutre delle proprie ineffabili ragioni e della dicibile ragione umana universale, direi cattolica.

Lo spirito soffia ?

Lo spirito soffia dalla parte dei novatori di dottrina, clima effervescente


(foto LaPresse)
Roma. S’era parlato di sinodo segreto, al pari d’un Conclave, con il Papa che nel comporre l’elenco dei padri aveva usato il bilancino: tredici conservatori per la difesa della dottrina e tredici progressisti desiderosi di aggiornare allo spirito del tempo l’insegnamento in fatto di morale sessuale, perché così chiedono le masse dei fedeli di qualche regione dell’occidente secolarizzato. Poi, quando le porte dell’Aula nuova si sono chiuse e il dibattito è iniziato, i padri hanno fatto a gara per intervenire: in settanta hanno preso la parola solo nella prima giornata e mezza, quella dedicata alla riflessione sul Vangelo della famiglia e la famiglia naturale. E la sorpresa è stata l’avanzata del fronte pro Kasper, apparso ben più numeroso di quanto accreditato all’inizio.

martedì 7 ottobre 2014

Le ricostruzioni bruniane..

La sospensione a divinis di sei Frati Francescani dell’Immacolata. Risposta al comunicato di P. Alfonso M. Bruno 

In questo hai detto il vero! (Gv 4,18). P. Bruno conferma la sospensione a divinis (fasulla) dei FFI. E mette in piazza cose estremamente riservate.  Ma il Commissario apostolico in tutto questo che fa? Dove sta?

di Fabio Cancelli

zzffimssSul sito ufficiale dei FFI è uscito, a firma del Portavoce ufficiale dell’Istituto, p. Alfonso M. Angelo Bruno, un comunicato di risposta a vari articoli (clicca qui) di blog riguardanti sei sospensioni a divinis fulminate dal Commissario apostolico, P. Fidenzio Volpi, ofmCap., contro sei frati francescani dell’Immacolata.
Nonostante lo sforzo del Portavoce, i motivi di tale estremo provvedimento ancora non sono chiari. Anzi, egli accumula in questa lunga pagina parecchie brutte figure, perché non smentisce nulla delle fasulle procedure adottate per emanare le sanzioni. Cerca in modo arruffato di spiegare alcuni fatti che sarebbero all’origine dei provvedimenti, ma non fa altro che creare maggiore incertezza nei lettori, ignari di tanti elementi chiave delle ricostruzioni bruniane.

L'evoluzione del metodo Volpi?



Aggrediteli, difendono la famiglia


Da una parte c'erano i cannibali, gli incivili, gli antidemocratici, gli omofobiche manifestavano in cento città d'Italia il loro composto dissenso, inermi,inerti, silenziosi, in piedi, con un libro in mano. Dall'altra c'erano gli umanitari, i libertari, i civili, i democratici, gli omolatri, gli antifascisti, che li aggredivano, lanciavano uova e preservativi pieni d'acqua (uno al Vomero ha colpito un bambino nel passeggino), li insultavano, urlavano e bestemmiavano e li costringevano ad andarsene. È successo a Napoli, a Rovereto, a Torino, a Pisa, a Bologna, ad Aosta... 
I primi si chiamano Sentinelle in piedi, si riconoscono in movimenti come Manif pour tous e Pro-Vita, contestano il reato d'omofobia perché persegue un reato d'opinione.

Il Sinodo e la premiata ditta Kasper & C.

Il Sinodo e la premiata ditta Kasper & C. Sul tema della comunione ai divorziati risposati non si gioca soltanto la morale familiare, ma si rischia di profanare tre sacramenti in sola volta: il matrimonio, la confessione e l’eucaristia.

martedì 7 ottobre 2014

È pervenuta in Redazione:
Caro Dott. Gnocchi,
il segretario generale del prossimo Sinodo sulla famiglia, cardinale Baldisseri, ha dichiarato quanto segue: “Dobbiamo calare la dottrina autentica nella realtà attuale della famiglia. Noi camminiamo nella storia, la religione cristiana non è ideologia, la famiglia di oggi è diversa, se neghiamo questo restiamo a 2000 anni fa”.

Lo strappo

Le avventure dell’anatema che impedisce la chiesa del divorzio. Una puntuta risposta al gesuita causidico

Lo strappo nella morale Tradizionale non ha basi storiche e teologiche. I gesuiti cercano le radici nella Chiesa orientale, ma non va bene nemmeno il divorzio greco.
Il Sinodo che si è aperto non entrerà nella storia per i suoi documenti ma per il significato che viene attribuito all’evento: quello di uno “strappo” nella morale tradizionale, riassunto dalla formula del primato della prassi pastorale sulla dottrina.
La tesi viene suffragata da interventi storici e teologici deliberatamente fuorvianti, come l’articolo del gesuita Giancarlo Pani apparso, alla vigilia del Sinodo, sulla “ Civiltà Cattolica”, con il titolo Matrimonio e seconde nozze al Concilio di Trento (Quaderno n. 3943 del 4 ottobre 2014). In questo saggio l’autore rievoca la storia di «uno dei decreti più innovativi del Concilio di Trento: quello sul matrimonio, detto “Tametsi”», affermando che nel canone settimo del documento, la Chiesa, mentre condanna la dottrina di Lutero e dei riformatori, «lascia impregiudicate le tradizioni dei greci che, nel caso specifico, tollerano le nuove nozze».

Le cose si chiariranno ?

(Gian Guido Vecchi)  «Guardi, diamo tempo al tempo e le cose si chiariranno. Se troveremo una soluzione che mette in pace queste coscienze, sarò l’uomo più felice del mondo. Purché siano vere soluzioni e non cose posticce, prive di consistenza». Il cardinale Velasio De Paolis, canonista vaticano, è uno dei cinque porporati che alla vigilia del Sinodo hanno «firmato» il libro Permanere nella verità di Cristo, contrario alle aperture sui divorziati e risposati prospettate da Walter Kasper nella rivelazione introduttiva che gli ha affidato Francesco. «Ma io quel testo lo avevo scritto tre anni fa, si figuri, era un parere per la Penitenzieria. Un editore mi ha chiesto se potevano ristamparlo, e io ho accettato come un contributo da canonista al dibattito. Del resto, quando c’è stato il concistoro a febbraio, l’avevo già consegnato alla segreteria del Sinodo. Si trovava pure su internet. Altro che complotto».

La bussola del Titanic

Via la dottrina c'è il vangelo
Il Foglio

(Massimo Faggioli) Il Sinodo che si celebra in Vaticano è un Sinodo che riprende un discorso interrotto nella chiesa del post concilio Vaticano II. Il “dove eravamo rimasti?” di Papa Francesco è la citazione del Concilio sine glossa nel discorso (di chiara impronta roncalliana) della sera del 4 ottobre alla veglia in piazza San Pietro: la collegialità, “le gioie e le speranze”, la storia della chiesa come magistra, il vento della Pentecoste. Bollato sia da destra che da sinistra come evento generazionale, il Vaticano II è ancora “la bussola” (come dice il testamento di Giovanni Paolo II) – una bussola che la gerarchia della chiesa cattolica aveva smarrito dopo la morte di Papa Wojytla, l’ultimo Papa già padre conciliare.

Pastorali sì, ma con vera dottrina ?

Toh, si riparte dalla Humanae vitae

Si parla italiano, ma niente tweet. Pastorali sì, ma con vera dottrina

Papa Francesco presiede la seduta pomeridiana del sinodo (foto AP)
Roma. Il cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo, richiama all’ordine i padri in apertura di seduta, alle nove precise: “Vietato usare Twitter!”. Non si sa mai che qualche spiffero di troppo possa uscire dall’Aula nuova, o che qualcuno possa distrarsi, magari maneggiando il telecomando simil televoto per dare (o negare) il placet alle risoluzioni e perdere il filo del discorso tenuto dai colleghi lì convenuti – quattro minuti a testa, si raccomanda dal banco della presidenza – ché il Sinodo straordinario è breve e c’è poco tempo. Ultima novità annunciata, è che d’ora in poi si parlerà in italiano e non più in latino, “così ha deciso il Papa”.  Prima giornata dedicata alle grandi relazioni, quella di Baldisseri che ricorda l’ultimo sinodo, nel 2012, guidato “dall’allora Santo Padre Benedetto XIV”, venendo subito corretto da Francesco, e quella molto più lunga e articolata del relatore generale, il cardinale arcivescovo di Budapest, Péter Erdö.

I padri sanno tutto ?

I padri sanno tutto e da oggi entrano nei nostri letti disfatti


Papa Francesco celebra la messa per l'anniversario dei gesuiti (foto LaPresse)
La chiesa mi fa impazzire. Ogni tanto colgo intorno a me qualche sguardo vuoto, qualche grugnito di imbarazzo, quando produco e chiedo la produzione di pagine e pagine su matrimonio, famiglia (che sbadigli), dottrina, capelli spaccati in quattro, gesuitismi, conclavi, pastorale, a chi dare l’ostia, come si accoppia l’essere umano e che ne fa del suo piacere, sinodalità eccetera. Ma la gioia sensuale e intellettuale che provo nell’entrare in cattedrale, sia pure dalla porta di servizio della vaticanistica, della teoria, dell’indagine laica, piuttosto che dalla porta che dà sull’altare maggiore illuminato direttamente da Dio, e a piedi invece che in ginocchio, è ineguagliata.

lunedì 6 ottobre 2014

l sinoncilio adogmatico Vaticano III

Bergoglio: "Mondo cambiato, Chiesa non può chiudersi in presunte interpretazioni dogma"

Francesco, come riportato da America Oggi e da Il Secolo XIX, ha detto: "Il mondo è cambiato e la Chiesa non può chiudersi nelle presunte interpretazioni del dogma. Dobbiamo avvicinarci ai conflitti sociali, nuovi e vecchi, e cercare di dare una mano di conforto, non di stigmatizzazione e non solo d'impugnazione".
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Il compimento del Concilio

Le omilie del ragioniere

S. M. degli Angeli e dei Martiri (2): curiosità e facezie

Un dato di fatto su cui credo tutti convengano è che internet è indubbiamente un mezzo che offre sterminate possibilità ma praticamente altrettante insidie, soprattutto quando vi si naviga con le idee poco chiare di quel che si intende fare, lasciandosi trasportare dal vento delle proprie curiosità momentanee. Mi sembra che si trattasse proprio di uno di quei giorni in cui, avendo un po’ di tempo da perdere, è più facile abbandonarsi alla corrente. Si comincia da uno o due siti che si frequentano abitualmente, attendere che si accenda una lampadina e poi andare ad approfondire. Accadde più o meno così, che mi imbattei nell’ottimo e succulento scambio epistolare di Mons. Livi con il Rag. Enzo Bianchi, noto opinionista di materie religiose.
Incuriosito da tal figura che, lo confesso, conoscevo e conosco ben poco, decisi di perdere un po’ di tempo per curiosare nel sito dell’associazione ch’egli presiede: la comunità di Bose. Così, sorvolando le varie sezioni e spiluccando in po’ qua e un po’ là, finii a sbattere non so come in una omelia (sic) che il Rag. Bianchi avrebbe pronunciato ai funerali di un certo Sig. Tommaso Padoa Schioppa, pensate un po’, proprio in quella chiesa intitolata a Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, di cui abbiamo già parlato qui.

L'ora del Guru..


Kasper: "Attenti a non perdersi in discussioni dottrinali, è ora di ascoltare i fedeli"

Il cardinale delle riforme si sta preparando per il suo intervento che avverrà già quest'oggi, dopo che il cardinale relatore, l'ungherese Péter Erdö, pronuncerà (per volere di Francesco per la prima volta non in latino, bensì in italiano) la sua Relatio ante disceptationem
CITTÀ DEL VATICANO. "Piaccia o meno, il tema principale del Sinodo sulla famiglia non è la questione della comunione ai divorziati risposati o altre questioni che molto stanno a cuore più che altro a noi europei e occidentali, quanto quale visione di Chiesa avere di qui in avanti. Mi sembra chiaro che per il Papa ciò che più conta, prima delle soluzioni che sulle singole questioni il Sinodo stesso saprà trovare, è che attraverso l'incontro di questi giorni la comunità ecclesiale sappia esprimere una sua effettiva sinodalità, e cioè un ascolto sereno e costruttivo di tutte le voci".