CHIESA
La grande apostasia nella Religione della Verità, ha per inevitabile esito il gran caos morale e sociale a livello globale. Non è forse ciò che si delinea per il futuro di un mondo in mano a corrotti, atei e folli? 

Alcune voci di quanti sono invischiati a fondo in tali guai già cominciano a dichiararlo pubblicamente, come ha fatto, per esempio Tony Blair sugli interventi degli alleati NATO: «l’intervento occidentale per liberare la Libia da Gheddafi assassinandolo, è stata una catastrofe; il minacciato intervento in Siria per rovesciare Assad è ancora peggio; l’idea di cacciare dei dittatori laici s’è rivelata cattiva, dato l’emergere distorcente di un Islam estremo così ostile alla modernità, da configurare il più grosso pericolo alla sicurezza globale del 21° secolo».
Ma i disastri non sono solo questi.
Sarà necessario ricordare che tutto quanto colpisce la sfera più alta della vita umana – la spirituale – contamina tutto il resto? Il peggiore devastazione nel piano spirituale imperversa sempre più in un Vaticano occupato da allegri demolitori ecumenisti della Chiesa di Dio. Proprio della grande apostasia «cattolica» si tratta: sì, apostasia dalla Religione rivelata.
Infatti già Papa Pio XI insegnava: “Dove, sotto l’apparenza di bene, si cela più facilmente l’inganno, è quando si tratta di promuovere l’unità (ecumenista) fra tutti i cristiani… i seguaci di siffatta teoria, non soltanto sono nell’inganno e nell’errore, ma ripudiano la vera religione depravandone il concetto e svoltano passo passo verso il naturalismo e l’ateismo; donde chiaramente consegue che quanti aderiscono ai fautori di tali teorie e tentativi si allontanano del tutto dalla religione rivelata da Dio.
Siamo alle promozioni ecumeniste della setta conciliare oggi accelerate da Bergoglio.

Ora. se il Cristianesimo racchiude la verità completa sull’uomo, come crediamo, la storia deve avere un senso cristiano anche nei suoi disastri, ossia suscitare la consapevolezza che c’è un disegno soprannaturale sovrapposto all’ordine naturale, rovinato dagli uomini, sempre che sia in questione il fine ultimo dell’essere umano.
Ciò riguarda la società infettata dall’inizio da ribellioni e rivoluzioni continue contro lo stesso ordine naturale e divino che precede e condiziona la vita terrena; la rivoluzione intesa come volontà umana che si ritiene libera d’invertire questo senso e ordine. Lo fa col nuovo «cogito» per cui il creato va liberato dai suoi moti assassini – terremoti, malattie, sicità, tempeste. Ora, se Dio può farlo, ma non lo vuole non è buono; se lo vuole fare, ma non può, non è Dio! Ecco che sarebbe la mente dell’uomo a dover impegnarsi in tale liberazione del mondo e di sé stessa. Siamo al sofisma moderno alla radice dell’ateismo “teologico” sviluppatosi nei tempi di Voltaire e compagni in cosiderazione del gran terremoto di Lisbona del 1755 nella festa d’OgniSanti, ancora testimoniato dalla chiesa sventrata del Convento do Carmo.
Bastava ieri, come basta oggi, saper rispondere cristianamente alla questione atavica sul dolore e sulla morte, “prova” di questa vita non sempre dovuta ai cataclismi, ma che non li esclude.
Piuttosto ci deve far pensare quanto viene dagli stessi uomini.
È in questo piano che operò e opera l’intervento divino per frenare i deliramenti umani, intenti a cambiare la natura delle cose e della società invece che la coscienza dell’uomo dal suo interno.
L’illusione dei successivi «cogito» filosofici è lievitata pericolosamente nei tempi dei progressi moderni al punto di partorire il deliramento della “morte di Dio”; deliramento “religioso” amantato da filosofia atea e sviluppatosi come scienza insuperabile.
Basta ricordare le visioni degli ultimi Papi e in speciale quella di San Pio X nella «E Supremi»: “… si deve pur temere che questa perversione degli animi sia una specie di assaggio e quasi un anticipo dei mali che sono previsti per la fine dei tempi; e che “il figlio della perdizione”, di cui parla l’Apostolo, non calchi già queste terre. Con somma audacia, con tanto furore è ovunque aggredita la pietà religiosa, sono contestati i dogmi della fede rivelata, si tenta ostinatamente di sopprimere e cancellare ogni rapporto che intercorre tra l’uomo e Dio! E invero, con un atteggiamento che secondo lo stesso Apostolo è proprio dell’“Anticristo”, l’uomo, con inaudita temerità, prese il posto di Dio, elevandosi “al di sopra di tutto ciò che porta il nome di Dio”; fino al punto che, pur non potendo estinguere completamente in sé la nozione di Dio, rifiuta tuttavia la Sua maestà, e dedica a se stesso, come un tempio, questo mondo visibile e si offre all’adorazione degli altri. “Siede nel tempio di Dio ostentando se stesso come se fosse Dio”. (E Supremi Apostolatus, 4.10.1903).
Allora, mancava soltanto “liquidare” l’Idea cristiana con l’autorità che rappresenta Dio in terra per arrivare ai più evoluti frutti di un mirabile nuovo «ordine mondiale», nato con l’illuminismo!
Tali nuove idee utopiche si sono dimostrate nefaste attraverso interminabili guerre internazionali e delitti nel piano della sacralità della vita umana con le rotture e aborti nel piano famigliare.
Eppure il biasimo pubblico che si è sentito perfino da parte di prelati, come Ratzinger, Benedetto 16ª, ad Auschwitz: – dove eri nascosto in quei giorni? Un biasimo rivolto a Dio!
Eccoci al nostro tema: per evitare di arrivare a tale mentalità nello stesso ambito del Cattolicesimo era richiesto un grande intervento soprannaturale che sanasse le storture letali di un nuovo disordine religioso crescente a livelli mai visti. Solo Dio, che sa e vuole salvare gli uomini poteva suscitare l’intervento profetico che portasse gli uomini alla conversione.

La profezia di Fatima ha parte in quest’intervento?
Il Cristianesimo è la religione dell’intervento divino nella polis terrena attraverso la mediazione redentrice di Gesù Cristo, che dopo la Sua ascenzione ha lasciato la Chiesa per rappreserntarLo.
Il Suo Vicario avrebbe quindi fatto la politica nel suo più alto senso, quello di Cristo, per il bene dell’intera umanità. Sarebbe, però, per questa ragione, il bersaglio finale della rivoluzione “metafisica” che intendeva “liquidare” il Cristianesimo e l’autorità che rappresenta Dio in terra, per produrre i suoi frutti d’apostasia.
Ormai si tratta di un tragico corso storico vissuto dalle ultime generazioni di un’umanità sempre più allo sbando civile e religioso. E oggi sappiamo che il Segreto di Fatima tratta proprio di questo.
Il noto mariologo padre Gabriele Roschini colloca così la questione di fede: «E’ discusso se nella mediazione mariana, oltre la causalità morale (quella d’intercessione), sia da ammettere pure la causalità fisica strumentale [quella d'intervenzione?] («Dizionario di Mariologia», Studium, Roma, 1961, pagina 349; EC, volume XIII, pagina 576). Non è quindi idea senza base dire che la politica del bene della «polis» universale è quella del Messaggio di Fatima.
Per attuarla la Madonna, alla vigilia della rivoluzione bolscevica, ha affidato ai tre pastorelli di Fatima il «segreto» che avvertiva degli «errori sparsi dalla Russia» e dei pericoli immani per gli uomini, se essi non fossero tornati alla retta via. Dopo la rovinosa Prima Guerra Mondiale, sarebbe venuta «l’altra guerra peggiore». Se nemmeno dopo questa il mondo rivedesse le sue vie, ci sarebbe un terzo flagello, più devastante delle guerre, talmente subdolo da rimanere segreto e quindi incomprensibile per lungo tempo a quanti dimenticano la visione cattolica per cui niente può essere più letale per l’umanità che la «soppressione» del Pastore della Chiesa di Dio con la conseguente apostasia universale.
A questo punto si può negare la necessità dell’intervento divino nella vita umana in terra? Nella Rivelazione esso è avvenuto attraverso la partecipazione di Maria, il che ha portato i padri e i santi della Chiesa a parlare della sua continuazione negli ultimi tempi. Siamo alla questione centrale del Segreto riguardante una persecuzione politica inaudita in seguito al «grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre». Era profetizzata la «soppressione» del “Pastore colpito”, equivalente al ritiro del potere divino per un tempo? Oggi lo sappiamo perché una volta “tolto di mezzo” il potere che faceva ostacolo agli errori del mondo, esso sarebbe avviato a un disastro politico peggiore delle grandi guerre. Infatti, perseguitando l’ordine naturale e divino in terra il mondo, in nome della libertà, si fa svanire l’amore al bene e alla verità che regge ogni società umana: il mondo privo dall’autorità della legge divina è irretito da errori e da delitti. Il mistero del terzo segreto si rende chiaro solo alla luce di questa “liquidazione” dell’autorità religiosa che causa la grande apostasia.

L’evento di Fatima è l’atteso “intervento” di Maria
L’attenzione di Maria all’operato del Papa («katéchon»), che nel 1917 non era più l’intrepido san Pio X, ma il diplomatico Benedetto XV. Quest’ultimo aveva il gran merito d’essere legato proprio a quella verità di fede che la Chiesa tardava a proclamare: la mediazione universale di Maria, allacciata per forza anche alle Sue apparizioni negli ultimi tempi.
Papa Benedetto XV diceva nel Discorso «E’ pur troppo vero» (24 dicembre 1915), «Ella è l’aurora pacis rutilans fra le tenebre del mondo sconvolto … Ella è Colei che, sempre intervenuta a scampo della gemente umanità nell’ora del pericolo, più celere precorrerà ora al nostro dimandare, Madre a tanti orfani, Avvocata in così tremenda rovina».
L’appello papale è del 5 maggio 1917. La risposta della Madre di Dio è venuta il 13 maggio 1917 a Fatima, con un messaggio per la pace e la conversione del mondo alla Fede rivelata da Dio.
Come si è visto, però, non è stata dovutamente accolta e non vi è stata pace nel mondo.
Così, da quando anche la terza parte del «segreto» – che sarebbe più chiara nel 1960 – fu censurata da Giovanni 23, divenne possibile inoculare nelle anime le idee ecumeniste in nome della Chiesa e del Papa. Ma poiché questa falsa evangelizzazione corrompe la Religione rivelata, con ciò allontana del tutto da Dio”.
Un «papa ecumenista», un vicario di Cristo che allontana da Dio e promuove la sconversione a Cristo? Non esiste; non è papa. Il vero Papa si lascerebbe sparare prima di permettere l’allontanamento dei popoli dalla Religione rivelata con l’idea che tutte le religioni sono parimenti buone e uguali.
Ecco la necessità di capire la visione del Terzo Segreto, dell’eccidio del Papato cattolico che, come il Messaggio di Fatima, chiama alle vere conversioni.
Nel 1960 già si capiva che Giovanni 23 avrebbe operato con idee ecumeniste avverse alla Profezia «di sciagure» della Madonna di Fatima, che ha voluto censurare.
Tale manipolazione della verità è continuata con gli altri «papi conciliari» e già si prevede che sarà accentuata con Bergoglio.
Ecco che solo giungendo alla chiarezza di questa realtà, dell’eliminazione» per un tempo del Papa cattolico, si può intraprendere una vera resistenza alla falsa chiesa ecumenista del falso papa e con preghiere e testimonianze operare affinché il Vaticano conciliare sia esorcizzato per il ritorno del Papa cattolico, il Vicario di Gesù Redentore, che solo può salvare!

 
L’EDITORIALE DEL VENERDI

di Arai Daniele