Gaber, l’attesa e il marketing spirituale del gran capo di Cl
Mi scuso per il tema tardivo: ma dato che una volta l’anno, quando arrivano Natale e le festività seguenti, di queste cose si torna a parlare, al limite chi è interessato può tener buono questo post per l’anno prossimo.
Caso ha voluto che mi sia trovato per le mani praticamente assieme la lettera di don Julian Carròn (il boss – spero mi perdonerà – di Comunione e Liberazione) pubblicata dal Corsera nel giorno della vigilia e una antica canzone-monologo di Gaber. Il tema è lo stesso: l’attesa. La rilettura del testo di Gaber e il riascolto del brano hanno funzionato nel mio cervello come il Luminol nelle inchieste di Csi: laddove nel telefilm quella luce rende visibili tracce ematiche invisibili all’occhio nudo, il testo di Giorgio e di Sandro Luporini ha illuminato quello del nuovo sovrano ciellino evidenziandone almeno ai miei occhi, il “secondo livello”.