Iran, Usa, India e il “Nuovo Ordine Mondiale” alla luce della “Teologia della Storia”
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Promemoria
*Cosa sta succedendo nel mondo? È quello che ci domandiamo tutti. La crisi economico/finanziaria a livello mondiale rischia di mettere in ginocchio come minimo l’Italia se non l’Europa; la crisi religiosa – soprattutto in ambiente ecclesiale cattolico – ha sconvolto le anime del mondo intero, ed infine la crisi bellica, specialmente a partire dalle cosiddette “Rivoluzioni primaverili arabe” del 2011 (che hanno portato le superpotenze Usa/Israele/Nato & Iran/Russia/Cina a fronteggiarsi in questi giorni e a far parlare seriamente di una probabile conflagrazione atomica mondiale), pongono degli interrogativi che – anche e soprattutto nel mio caso specifico di sacerdote cattolico romano – non possono essere elusi e debbono essere letti alla luce della “teologia della storia”. Come S. AGOSTINO lesse la caduta di Roma sotto la pressione dei barbari nella sua famosa opera De civitate Dei, così oggi tocca a noi (“si licet parva componere magnis”) ‘cattolici integrali’ cercare di scandagliare, aiutati dalla Tradizione e dalla Scrittura, gli avvenimenti odierni partoriti dal passato prossimo e forieri di frutti futuri buoni e cattivi. Soprattutto oggi che disponiamo di internet e possiamo facilmente far giungere in ogni parte del mondo il nostro “giornale” sarebbe un grave peccato di omissione non usare tale mezzo. Si pensi a don BOSCO e a padre KOLBE, i quali hanno impiegato tutte le loro risorse e lo sforzo apostolico per la diffusione della buona stampa, anche quella alternativa, (ad esempio, p. KOLBE è stato uno dei maggiori diffusori ed editori dei “Protocolli dei Savi di Sion” in tutte le lingue; mentre don BOSCO ha scritto una trentina di volumi sulla Storia d’Italia, della Chiesa, dell’Antico e Nuovo Testamento, più vari altri di confutazione del Protestantesimo, del Liberalismo, della Massoneria e del Risorgimento). S. TOMMASO D’AQUINO insegnava: “contemplare et contemplata aliis tradere”. Non è bene “nascondere la fiaccola sotto il moggio, ma bisogna porla in alto” di modo che illumini tutti, insegna il Vangelo.