ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 19 novembre 2011

Il mistero vertiginoso della Grazia

Il mistero vertiginoso della Grazia nella riflessione di Teresa di Lisieux
di Francesco Lamendola - 17/11/2011
Il 19 ottobre 1997, sotto il pontificato di Giovanni Paolo II, Teresa di Lisieux (1873-1897), già proclamata santa nel 1925 sotto Pio XI, veniva dichiarata Dottore della Chiesa: la trentatreesima persona a ricevere questo altissimo riconoscimento teologico e, come donna, la terza, dopo Santa Caterina da Siena e Santa Teresa D’Avila, entrambe proclamate tali nel 1970,  da Paolo VI.
Ma cosa aveva fatto questa mistica francese,  entrata in un convento di suore carmelitane e poi morta di tubercolosi a soli ventiquattro anni, per meritare un così solenne riconoscimento della propria eccellenza spirituale e intellettuale?
Di fatto, pochi personaggi della Chiesa moderna, a parte Padre Pio da Pietrelcina, hanno suscitato tante discussioni tante controversie, tanti appassionati dibattiti, come la piccola carmelitana che, prendendo i voti, aveva assunto il nome di Santa Teresa del Bambino Gesù e del Volto Santo, e che era divenuta, dopo la sua morte, patrona dei missionari (pur non essendosi mai allontanata dal suo convento di Lisieux) e, insieme a Giovanna d’Arco, patrona di Francia.

Verzé, santo e bancarottiere

Dietro il tracollo del San Raffaele non c’è la pia frode, c’è Faust

Un miliardo e mezzo di debiti, accuse di bancarotta fraudolenta, appropriazione indebita, false fatturazioni con annessi sospetti di fondi neri per almeno tre milioni e mezzo di euro partiti per l’estero; e ora l’arresto del consulente Pietro Daccò, dopo il suicidio del vicepresidente Mario Cal a luglio, mentre la prospettiva del fallimento non è affatto scongiurata, nonostante l’intervento fifty-fifty dello Ior vaticano con l’industriale genovese Malacalza. Nelle brutte storie che segnano la storia recente della Fondazione San Raffaele del Monte Tabor, l’iscrizione nel registro degli indagati del suo dominus e ispiratore, il novantunenne don Luigi Verzé, già allievo e segretario di don Giovanni Calabria, non rende giustizia, nella sua burocraticità di atto dovuto, alle dimensioni epiche di una catastrofe che solo in secondarissima istanza è di natura economico-amministrativa. Sbaglierebbe di grosso, infatti, chi volesse interpretare il volo spezzato del San Raffaele come la solita, banale, volgare storia di malaffare all’italiana. Sbaglierebbe anche chi volesse inserire la vicenda in un serial dietrologico a mezza strada tra Dan Brown e Beppe Grillo sulle spregiudicate finanze dei soliti preti che predicano bene e razzolano male.

La verità è che don Verzé ha razzolato esattamente come ha predicato, ed è sulla natura delle sue prediche superomistico- religiose che ci si dovrebbe soffermare per capire che cosa è successo.

IL "MOSTRO" DI CRISTALLO

 STATI UNITI, QUANDO IL "MOSTRO" DI CRISTALLO DIVENTA CATTOLICO
La diocesi di Orange, California, sborsa 57 milioni di dollari per la Crystal Cathedral, il singolare edificio di una comunità protestante finita in bancarotta. "Un'operazione conveniente".
Mauro Pianta - Torino.
È finita persino in una corrosiva parodia dei Simpson. È una chiesa vivacemente naïve che assomiglia fragorosamente a un gigantesco centro commerciale. [...]
Eccola qui la celebre “Crystal Cathedral”, l’edificio quartier generale di una congregazione protestante fondata nel 1955 dal pastore Robert H. Schuller nella città di Garden Grove, contea di Orange, California. Una congregazione che, nel 2010, dopo anni di lotte intestine, ha dichiarato ufficialmente il proprio stato di bancarotta. Di qui la necessità di mettere sul mercato e vendere la gigantesca struttura (2736 posti).

Mario Monti: niente di nuovo sotto il sole Vaticano

"Sia Monti che Draghi, come Ciampi, hanno conservato stili di vita e abitudini familiari assai simili nonché una solida fede, coltivata senza ostentazione, come insegnano i padri gesuiti."
Paolo Conti - Corriere della Sera -Mercoledì 16 Novembre 2011
segnalato su Gesuitinews.it
Dopo aver letto i miei due post precedenti
 I Gesuiti che in Italia allevano la classe dirigete compreso Mario Draghi e Mario Monti controllato dai Gesuiti, alcuni di voi, specie se laici, si staranno sicuramente chiedendo il perché così tanti personaggi della nostra classe dirigente siano legati in un modo o nell'altro alla Chiesa Cattolica Romana. La risposta è che purtroppo la democrazia in questo paese non è mai esistita e il diritto agli incarichi pubblici di prestigio pare essere riservato solo alla borghesia Cattolico Romana Gesuita, o a chi le stà simpatico, con poche eccezioni.

venerdì 18 novembre 2011

8 x 1000

LOTTO PER MILLE - LO STATO ITALIANO SGANCIA PIÙ DI UN MILIARDO € L'ANNO PER PAGARE GLI STIPENDI DEI PRETI-À-PORTER PER I QUALI PERÒ BASTANO 361 MILIONI - E GLI ALTRI SOLDI DOVE FINISCONO? NELLE SANTE REDAZIONI DELLE GAZZETTE PONTIFICIE! “AVVENIRE”, IL QUOTIDIANO DELLA CEI, È RIUSCITO A INCASSARE NEL 2010, PIÙ DI 5 MLN € - “FAMIGLIA CRISTIANA” E “IL GIORNALINO” SI SONO SPARTITI 618 MILA € - CON I SOLDI DEI CITTADINI VENGONO FINANZIATI GIORNALI COME “L'APPENNINO CAMERTE”, “L'AURORA DELLA LOMELLINA” E “GENTE VENETA”…

Stefano Livadiotti per "l'Espresso"

PAPA RATZINGER                                                                          
Più di un miliardo l'anno dallo Stato italiano per pagare gli stipendi dei preti. Per i quali però bastano 361

milioni. E le altre centinaia?   In un'inchiesta, tutta la verità su business e privilegi del Vaticano. Ecco un'anticipazione   
                                                                                                                                     SAN PIETRO

Il grande fratello austriaco della Gospa

Medjugorje in diretta a Vienna
Il cardinale Christoph Schönborn ha celebrato una messa nella cattedrale Viennese di Santo Stefano il 17 novembre come parte di un evento ripreso dalla televisione che includeva una testimonianza di un veggente di Medjugorje, che aveva promesso un'apparizione della vergine Maria immediatamente prima della messa.
                             Marco Tosatti

Il cardinale Christoph Schönborn ha celebrato una messa nella cattedrale viennese di Santo Stefano il 17 novembre come parte di un evento ripreso dalla televisione che includeva una testimonianza di un veggente di Medjugorje, che aveva promesso un’apparizione della vergine Maria immediatamente prima della messa. Ivan Dragicevic, uno dei veggenti che affermano di ricevere apparizioni delle Vergine regolarmente orami da decenni, ha parlato nella cattedrale, in un evento che è stato offerto in streaming dal vivo.

Il programma prevedeva un’apparizione alle 18.40. Dragicevic ha affermato che laMadonna avrebbe benedetto tutti i presenti, e che la benedizione si sarebbe estesa a quanti assistevano alla trasmissione via internet. Il cardinale Schönborn ha una storia di appoggio ai veggenti di Medjugorje. Nel 2010 si è scusato con il vescovo Ratko Peric di Mostar (la diocesi di Medjugorje) per avergli creato difficoltà per aver espresso pubblicamente il suo appoggio durante una visita “privata” compiuta nel luogo delle visioni nel dicembre 2009.

In seguito ha accolto i veggenti a Vienna e ha lodato i loro sforzi. Il fenomeno di Medjugorje, che ha creato molti problemi fra i francescani del posto e i vescovi della Bosnia Erzegovina, è ancora sotto studio. E d’altronde un vero e proprio procedimento non può cominciare fino a quando il fenomeno non sia concluso; il che, secondo quanto affermano i veggenti, non è, dal momento che le apparizioni proseguono. L’anno scorso il Vaticano ha creato una commissione speciale per studiare il fenomeno di Medjugorje. La commissione, presieduta dal card. Camillo Ruini, exvicario del Papa per Roma e già presidente della Conferenza episcopale italiana ha tenuto varie riunioni. Fino ad ora non è stata emessa nessuna comunicazione ufficiale.



Il mistero di Bruno Gröning, guaritore miracoloso di Herford

bruno groning
                                                                                 di Mara Macrì - 17 Novembre 2011
Fin dalla prima infanzia, Bruno Gröning dimostra di possedere rare qualità, alla sua presenza guariscono persone ed animali
Uno dei principali obiettivi della teoria e della ricerca sociologica, implica l’identificazione dei molteplici aspetti della società evidenziandone i fenomeni che la caratterizzano. Il presente elaborato si colloca in quella tradizione di studi che fa proprio questo principio, trattando una tematica complessa e controversa: la 'guarigione miracolosa'.
Tale evento sovrannaturale, quando accade, trova prevalentemente una sua spiegazione nella religione perché rappresenta, generalmente, per gli esseri umani il ponte ufficiale tra l’uomo e la divinità. Dio s’incarna in Gesù Cristo per ribaltare ogni concetto dogmatico attraverso la Sua parola taumaturgica e trasforma gli uomini da servi peccatori a figli di un Padre buono. Gesù li guarisce salvandoli per mezzo della fede, sostenendo che i suoi discepoli possono compiere le stesse azioni “nel Suo nome” in quanto dotati dei doni dello Spirito Santo, e per tali motivi legittimati a proseguirne l’opera salvifica.

San Paolo contro le ideologie

Il nuovo libro del cardinal Biffi


La questione del pansessualismo (omosessualità) e le ragioni censurate del rifiuto cristiano

Pubblichiamo la “digressione XI”, intitolata “L’ideologia della omosessualità”, tratta dal nuovo libro del cardinale Giacomo Biffi, “Dodici digressioni di un italiano cardinale”, in libreria in questi giorni per l’editore Cantagalli
Riguardo al tema oggi emergente dell’omosessualità, la concezione cristiana ci dice che bisogna sempre distinguere il rispetto dovuto alle persone, che comporta il rifiuto di ogni loro emarginazione sociale e politica (salva la natura inderogabile della realtà matrimoniale e famigliare), dal rifiuto di ogni esaltata “ideologia dell’omosessualità”; rifiuto che è doveroso.
La questione è seria, rilevante e di bruciante attualità. Per fortuna, la parola di Dio ci aiuta ad approfondirla correttamente, offrendoci un magistero vincolante per ogni credente, che per altro non dovrebbe essere disatteso da nessun ricercatore senza pregiudizi. C’è a questo proposito una pagina della Lettera ai Romani, davvero ammirevole per la chiarezza e il rigore teologico (Rm 1,18-32).

Deboli!... coi poteri forti!

Anche la Cei benedice Monti: "Dia una iniezione di fiducia"

Colloquio a Fiumicino tra il neo premier e Bendetto XVI prima del voto a Montecitorio. La Cei promuove il governo tecnico: "Ora serve coesione nazionale"

di  - 
I vescovi benedicono il premier Mario Monti e il governo tecnico che proverà a traghettare il Paese fuori dalla crisi economica. Dalla Chiesa italiana è, infatti, arrivato un pieno via libera e un incoraggiamento al nuovo esecutivo.
Il premier Mario Monti e il papa Benedetto XVI
Il premier Mario Monti e il papa Benedetto XVI
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In mattinata Monti ha accolto papa Benedetto XVI a Fiumicino: un saluto cordiale e sorridente, poi i due hanno scambiato qualche parola e il premier ha accompagnato il Santo Padre fino alla scaletta dell’aereo che lo ha portato in Benin.

I seminaristi di una volta, quando c'era ancora la Chiesa Cattolica

 Il martirio di Rivi riscrive la storia
«Il martirio di Rolando Rivi riscrive la storia. Quella storia nella quale tanta parte di cultura cattolica ha preferito non entrare». Il vescovo di San Marino mons. Luigi Negri spiega il significato dell’ormai imminente beatificazione del seminarista di Castellarano (Reggio Emilia), ucciso il 13 aprile 1945 a soli 14 anni in odium fidei da due partigiani comunisti.
Nel suo ruolo di presidente del Comitato Amici di Rolando Rivi, che da 6 anni promuove la causa di beatificazione del seminarista di San Valentino, Negri parla di Rolando come di un martire, il cui sacrificio è in grado di dare verità storica ad una pagina oscura della nostra storia.

Funere mersit acerbo

Il funerale latino negato

(di Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro su “Il Foglio” del 17/11/2011) Storia di un prete zelante che non concede a un fervente cattolico la celebrazione nel “rito di sempre”
Qui si parla di un fatto personale, ma il lettore non tema importune ondate emotive. Il vantaggio di lavorare in due è che uno racconta quanto gli è accaduto e l’altro ci mette le opinioni, così si salvaguarda il necessario distacco professionale.
Ci fosse stato il Peppone di Guareschi, mio padre avrebbe compiuto l’ultimo viaggio con la sua messa, quella in latino ricamata di oremus, dominusvobiscum e Kyrie eleison splendidi e secolari. Ma ci voleva giusto quel Peppone che, infischiandosene del Consiglio comunale al completo, in piena Repubblica, come capo dei comunisti ordinò di portare al cimitero la vecchia maestra del paese nella bara coperta dalla sua bandiera, quella ricamata con lo stemma del re. Purtroppo, mio padre non ha avuto la fortuna di morire sotto l’amministrazione del comunista Giuseppe Bottazzi.

La teologia sessantottina

La teologia sessantottina

Contro Roma, contro Vienna.


I preti dissidenti austriaci vogliono mettere i laici sull’altare della messa
17 novembre 2011 -
Il cardinale arcivescovo di Vienna Christoph Schönborn ce la sta mettendo tutta per arginare il dissenso all’interno della sua chiesa, ma non è facile. Nei giorni scorsi ai vescovi austriaci riuniti in assemblea ha chiesto di restare compatti.
I 300 parroci aderenti alla Pfarrer-Initiative promotori, lo scorso giugno, di un “appello alla disobbedienza” nel quale chiedono riforme e cambiamenti nella chiesa, infatti, non demordono.
Il 6 novembre a Linz, e cioè in quel territorio ostile che tre anni fa costrinse Roma a revocare la nomina di vescovo ausiliare a Gerhard Wagner perché “troppo conservatore”, la Pfarrer-Initiative si è riunita coinvolgendo altri quattro gruppi cattolici (oltre a Wir Sind Kirche e alla Pfarrer-Initiative, LaienInitiative, Priester ohne Amt e Taxhamer Pgr-Initiative) che da tempo chiedono a Roma analoghe riforme (eliminazione dell’obbligo al celibato, sacerdozio femminile e di uomini sposati, piena accoglienza dei divorziati risposati), e ha minacciato l’imminente celebrazione di messe senza la presenza del prete se non verrà concesso il sacerdozio a donne e uomini sposati.

giovedì 17 novembre 2011

Incipit nova liturgia

T‘ADORIAM MONTI DIVINO! - CON TRE MINISTRI IN TASCA, IL VATICANO SI DEGNA DI BENEDIRE IL GOVERNO MONTI PYTHON - IL PROF ‘GESUITA’ HA SCELTO TRA I MEJO CATTO-TECNICI: IL RETTORE RUINATO DELLA CATTOLICA ORNAGHI - RICCARDI, FONDATORE DI SANT'EGIDIO - BALDUZZI, GIÀ PRESIDENTE DEL “MOVIMENTO ECCLESIALE” - DELLA CATTO-FALANGE ANCHE PAOLA SEVERINO, PIERO GNUDI E FRANCESCO PROFUMO MA SOPRATTUTTO IL PIO PASSERA…

Gian Guido Vecchi per il "Corriere della Sera"
Mario MontiMARIO MONTI
Mai come in questi giorni è stata evidente la sintonia tra i due Colli, qualcosa che va oltre il rispetto istituzionale tra Vaticano e Quirinale e si accompagna alla stima che lega i due quasi coetanei Giorgio Napolitano e Benedetto XVI. L'Osservatore Romano che chiedeva «decisioni rapide e senso di responsabilità» riportando quasi solo le parole del presidente italiano, la Radio Vaticana a sostenere la necessità d'un «governo di transizione e di tregua».
Naturale che ieri sera, uscendo dall'ateneo di Urbino dopo aver presentato il libro di Ratzinger su Gesù, il segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone abbia commentato con favore («vedo anche che le università sono state trattate molto bene») la nascita del governo Monti: «È una bella squadra alla quale auguro un buon lavoro, perché c'è tanto da fare». Un «lavoro difficile», certo, «ma penso che la squadra sia attrezzata per affrontarlo».

La Chiesa arranca

MULINI A VENTO E MONDIALISMO AL POTERE

Honoré Daumier - Don Quijote
di Francesco Colafemmina

Non vi nascondo che in questi giorni una delle ragioni del mio silenzio è stata l'attenzione concentrata sugli inquietanti avvenimenti economico-politici che hanno investito il nostro Paese. A volte mi sembra che le buone battaglie per il ripristino di un'architettura sacra tradizionale e il ritorno dell'antica liturgia siano simili alle eroiche quanto comiche avventure di Don Chisciotte della Mancia contro i giganti/mulini a vento... Una perdita di energie o un nobile passatempo piuttosto... fuori dal tempo. 
Purtroppo, però, leggendo quanto sta accadendo in Italia, non posso non riconoscere che questa battaglia ha sì un che di romantico, ma è anche legata solidamente al destino culturale, religioso, economico, politico di ciascuno di noi. Sì, miei cari lettori, tout se tient! 

Nel giro di una sola settimana, dopo rocamboleschi e ridicoli episodi in Grecia, come da programma in Italia, due nazioni "tradizionali", dalle profonde identità, sono state poste nelle mani della finanza internazionale. Non si tratta di becero complottismo a fumetti, bensì di dati di fatto. Monti e Papadimos sono entrambi esponenti dellaTrilateral Commission, anzi Monti ne è il presidente della Sezione Europea (altro membro della Trilateral è Enrico Letta). Monti e Papadimos, si sa, sono entrambi legati alla grande banca d'affari globale Goldman Sachs. Il primo né è tuttora advisor, come peraltro il gentiluomo di Sua Santità Gianni Letta, il secondo è stato presidente della Banca Centrale Greca proprio nel periodo in cui si fornivano a Bruxelles bilanci nazionali "truccati" da Goldman Sachs, per far entrare la Grecia nell'Euro. Sono constatazioni, nulla di più. Tuttavia, chiediamoci cosa accomuna questi uomini non eletti dal popolo? 

C'è anche chi non deve mandare figliocci al Governo....

 
                 Lettre de Mgr Dominique Rey, Evêque de Fréjus-Toulon, à Bernard Antony. par Anne Charlotte Lundi 2011-11-14

Toulon, le 2 novembre 2011
Monsieur le Président,

Vous avez bien voulu me solliciter à propos de l’action en justice de l’association AGRIF, que vous présidez, demandant l’interdiction du spectacle de Rodrigo Garcia intitulé « Golgota Picnic » et programmé du 16 au 20 novembre 2011 au théâtre de la Garonne à Toulouse et du 8 au 17 décembre au Théâtre du Rond Point à Paris.

Les éléments rassemblés dans l’assignation préparée par votre avocat correspondent aux informations circulant dans les médias depuis plusieurs semaines, en provenance d’Espagne notamment, à propos tant du spectacle lui-même que des déclarations de son auteur, M. Garcia.

Depuis que la programmation de ce spectacle est connue, de nombreux chrétiens de mon diocèse et d’ailleurs en France m’ont fait part de leur profonde peine, de leur incompréhension, de leur exaspération et parfois de leur colère face à une nouvelle atteinte au cœur de notre foi chrétienne et de la religion catholique. L’identité de tout fidèle catholique est en effet constituée par la personne même du Christ, et par son sacrifice sur la Croix, au Golgotha, où Il nous a rachetés de nos péchés et ouvert, dans son sang, la voie de la réconciliation avec Dieu. Porter atteinte à la personne du Christ en Croix, c’est tout à la fois porter atteinte à la religion chrétienne dans son ensemble, mais c’est aussi insulter gravement et au plus intime de sa conscience et de son cœur chaque fidèle.

Dans le cas présent, traiter le Christ en Croix de « fou », de « chien de pyromane » et « messie du sida », de « putain de diable », en faire l’égal d’un terroriste, équivaloir la multiplication des pains qui annonce le don renouvelé de Lui-même dans son Eucharistie, à chaque Messe et à chaque communion, et la Crucifixion par laquelle Il nous sauve, à des représentations enfermant les hommes dans la cruauté, tout cela dépasse de très loin la mesure de ce qu’un chrétien peut entendre sans éprouver le sentiment d’une agression très vive dans ce qu’il a de plus cher et de plus intime. Le projet de M. Garcia de prouver que la vie du Christ a créé une iconographie de la terreur va directement à l’encontre de la foi de tous ceux qui voient dans le sacrifice du Christ sur la Croix la source de toute paix et réconciliation.

Un tel spectacle ne peut que blesser violemment les consciences chrétiennes comme celles de tous les hommes de bonne volonté attachés au respect mutuel des uns par les autres. J’espère vivement que le succès de vos actions permettra à tous ceux qui ont déjà exprimé leur dégoût et leur révolte, de comprendre que la société dans laquelle nous vivons les protège dans leur identité, leur conscience, et leur volonté de dialoguer dans la paix, sans offense et sans violence, avec ceux qui ne partagent pas leur foi ou qui se posent légitimement des questions sur le Christ et sur l’Église.

Veuillez agréer, Monsieur le Président, l’assurance de ma prière fidèle et de mon soutien dans votre action confiante en la justice de notre pays.

Dileggio ecumenista

Complimenti ai Benetton per la faccia tosta, anzi l’ipocrisia. Come già saprete, ieri è scoppiato la polemica sulla nuova campagna pubblicitaria della colorata ditta trevigiana, che ha voluto rinverdire i fasti delle campagne di Oliviero Toscani. Così, all’improvviso, sul ponte di Castel Sant’Angelo, è stato srotolato una gigantografia-fotomontaggio dove appaiono Benedetto XVI e l’imam di Al Ahzar, Ahmed al-Tayyeb che si baciano in bocca.

L’insulsa campagna pubblicitaria, che ha soltanto lo scopo di provocare, prevede antri baci (tra Obama e il presidente cinese, tra la Merkel e Sarkozy) ed è ispirata dalla famosa foto del bacio tra Leonid Breznev, allora presidente dell’Urss ed Erich Honecker, presidente della Germania orientale. L’autore del fotomontaggio, tra l’altro, ha voluto rendere più «passionale» proprio il bacio tra i due leader religiosi rispetto agli altri tra leader politici.

mercoledì 16 novembre 2011

Eccoli!


Andrea Riccardi, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio, è da oggi ministro. Non degli affari esteri, come lui stesso aveva sussurrato qua e là di desiderare, ma pur sempre della cooperazione internazionale, un incarico in rima con l’epiteto di “ONU di Trastevere” applicato ad arte alla sua comunità.
Assieme a Riccardi è entrato nel nuovo governo presieduto da Mario Monti un altro dei protagonisti della fatidica giornata di Todi: Corrado Passera, capo di Banca Intesa ed editore principe del “Corriere della Sera”, il giornale che aveva impresso su quel convegno di cattolici il suo timbro non disinteressato, e proprio con Riccardi a tenergli bordone.

Teolàb dè noantri!

16/11/2011
S.Egidio al governo
VATICANISTA DE LA STAMPA
Fondatore e leader della Comunità di Sant’Egidio, l’«Onu di Trastevere» protagonista negli ultimi trent’anni di incontri per il dialogo e la pace all’insegna dell’ecumenismo, Andrea Riccardi è considerato uno dei laici più autorevoli del panorama religioso internazionale. Romano, classe 1950, Riccardi è uno storico affermato, ordinario di Storia contemporanea all’Università di Roma Tre, autore di numerosi saggi tra cui l’ultimo, di grande successo, la biografia di Giovanni Paolo II. Ai primi anni ’70, nel popolare quartiere romano di Trastevere, nel pieno della primavera post-conciliare, la creazione della Comunità di Sant’Egidio, che ha mediato in diverse vicende anche sanguinose degli ultimi decenni, una comunità di laici che oggi conta 50.000 membri diffusi in 72 paesi: opere di sostegno ai poveri del terzo mondo (mense, scuole, centro per disabili, ambulatori, case famiglia, ospedali), ma soprattutto tanta diplomazia, in uno sforzo incessante di mettere insieme posizioni in partenza diverse che si è concretizzato con l’iniziativa più importante della Comunità, l’incontro interreligioso di Assisi che si tiene ogni anno dal 1986, inaugurato da Papa Wojyla alla presenza dei principali leader religiosi del mondo. Riccardi, per il suo impegno per la pace, ha riconosciuto numerosi riconoscimenti, tra cui il Premio per la pace Unesco, la Legion d’Onore della Repubblica Francese, il Premio Balzan e, insieme alla Comunità, il prestigioso premio europeo Carlo Magno. Sant’Egidio è stata candidata anche al Nobel per la Pace. Di recente si è parlato molto di lui per una possibile «discesa in campo» in politica: è stato tra i protagonisti del convegno dei cattolici di Todi, in cui aveva elencato le sfide che ci attendono: «la difesa della vita, la riscoperta del lavoro e del sacrificio, la solidarietà tra le generazioni».

Sposati e ordinati. La serie B del clero cattolico

Sono almeno duemila. Di rito orientale o convertiti dal protestantesimo. Hanno moglie e figli e celebrano la messa. La Chiesa riconosce loro "pari dignità" con i preti celibi. Ma nei fatti non è così

di Sandro Magister
ROMA, 16 novembre 2011 – In una recente udienza, di quelle che tiene ogni mercoledì, Benedetto XVI ha invitato ancora una volta i sacerdoti a "riscoprire nella sua bellezza e nella sua forza la libera scelta del celibato per il Regno dei cieli".

L'ha fatto commentando il salmo 119 là dove dice: "La mia parte è il Signore". Una citazione che già era stata il cardine della prima e maggiore esposizione delle ragioni del celibato ecclesiastico fatta da Joseph Ratzinger dopo la sua elezione a papa, nel discorso alla curia romana del 22 dicembre 2006:

> "Con grande gioia..."

È radicalmente teologico e teocentrico, infatti, il fondamento che Benedetto XVI assegna – parole sue – al "celibato che vige per i vescovi in tutta la Chiesa orientale ed occidentale e, secondo una tradizione che risale a un’epoca vicina a quella degli apostoli, per i sacerdoti in genere nella Chiesa latina".

In quest'ultima descrizione dello stato dei fatti, c'è però chi vede affacciarsi una contraddizione non risolta.

La perfida Albiòne: corrotta e corruttrice, ieri come oggi

Nel satanismo di Francis Dashwood un vasto progetto di eversione morale e religiosa
                                                                                                     di Francesco Lamendola - 15/11/2011

Fonte: Arianna Editrice [scheda fonte]

Chi fu realmente Sir Francis Dashwood (1708-81), nobiluomo e politico inglese del Settecento, il quale ricoprì l’ambita carica di Cancelliere dello Scacchiere nel prestigioso biennio 1862-63, che vide l’apice della potenza politica e finanziaria della Gran Bretagna, vittoriosa sulla Francia in quella guerra mondiale “avant la lettre” che è stata la Guerra dei Sette Anni?
E chi erano i suoi compagni di oscure sregolatezze nell’ex abbazia cistercense di Medmenham; quali riti innominabili praticavano all’interno della grande sfera dorata e giù, nei sotterranei che correvano in ogni senso dentro la collina, intrecciandosi con antichissime caverne ove i druidi, e forse sacerdoti di epoche ancora più remote, avevano officiato prima che i Romani sbarcassero nelle Isole Britanniche e molto prima che vi giungesse il cristianesimo?


Altro che gospa!

Il mantello della Vergine di Guadalupe
E' veramente incredibile quello che la scienza ha scoperto su questa tilma, che avrebbe dovuto distruggersi dopo 20/30 anni!

1. Studi oftalmologici realizzati sugli Occhi di Maria hanno scoperto che avvicinando loro la luce, la retina si contrae e ritirando la luce, torna a dilatarsi, esattamente come accade a un occhio vivo.

2. La temperatura della fibra di maguey (ricavata da una pianta) con cui è costruito il mantello mantiene una temperatura costante di 36.6 gradi, la stessa di una persona viva.

3. Uno dei medici che analizzò il manto collocò il suo stetoscopio sotto il nastro con fiocchi che Maria ha intorno alla vita (segnale che è incinta) e ascoltò battiti che si ripetevano ritmicamente, contò 115 pulsazioni al minuto, come per un bebè nel ventre materno.

4. Non si è scoperto nessun tratto di pittura sulla tela.  In realtà, a una distanza di 10 centimetri dall'immagine, si vede solo la tela cruda: i colori scompaiono. Studi scientifici non riescono a scoprire l’origine della colorazione che forma l’immagine, né la forma in cui la stessa è stata dipinta. Non si riscontrano tracce di pennellate né di altra tecnica conosciuta. Gli scienziati della NASA affermarono che il materiale che origina i colori non è nessuno degli elementi conosciuti sulla Terra.

Serva chiesa in servo stato

La Cei di Bagnasco si piega al ceto politico centrista e tecnocratico

La Conferenza episcopale si è imbarcata con il professore. Nessuno, in casa cattolica, ha finora provato seriamente a stimare il costo dell’operazione Monti, al rischio di farne la stampella nell’illusione di guidarla. Lo sforzo volontaristico di “far rientrare i cattolici in politica”, del nuovo impegno, rischia paradossalmente di infilare i cattolici nell’antipolitica. In un libro di prossima pubblicazione, anticipato da Sandro Magister, Luca Diotallevi, professore di sociologia e politologo di riferimento della cei ruiniana, scrive che “nessun esercizio retorico può occultare la radicale divergenza di interessi che oppone il ceto politico ‘neocentrista’ all’elettorato ‘centrale’, in larga parte costituito da quei cattolici a nome dei quali i politici ‘centristi’ pretenderebbero di parlare”. E che “il ceto politico ‘neocentrista’, per sopravvivere, ha assoluto bisogno di sabotare la democrazia governante e di sterilizzare il potere decisionale degli elettori, onde trasformare il proprio modesto capitale di consenso elettorale in una irresponsabile rendita di posizione parlamentare”. Quasi profetico.

COSPIRAZIONE CONTRO LA CHIESA

Il sito web Libri senza censura ha pubblicato in formato elettronico PDF il testo Complotto contro la Chiesa di Maurice Pinay:

http://librisenzacensura.files.wordpress.com/2010/10/complotto-contro-la-chiesa-maurice-pinay.pdf

Breve presentazione: sotto lo pseudonimo Maurice Pinay un nutrito gruppo di ecclesiastici di varie nazionalità (principalmente sacerdoti italiani dell'Unione Cattolica Tridentina e messicani dell'Università di Guadalajara) scrisse in 14 mesi questo dettagliato dossier "Complotto contro la Chiesa" e lo inviò nel 1962 tutti i padri conciliari all'inizio del Concilio Vaticano II.

Il testo inizia con questi capitoli:
- il comunismo
- la massoneria
- la sinagoga di satana
- la quinta colonna nella Chiesa

I frutti della pastoralità

Jesus Hippy
apri pdfDal Vangelo secondo
i centri sociali
Dal Vangelo secondo i centri sociali 

di Rino Cammilleri
15-11-2011

Il compitino che mi è stato assegnato dal direttore della «Bussola» si è rivelato più gravoso del previsto. Si trattava di visionare un «corto» di 42 minuti: «Addio a Dio». Così presentato: «Il film è stato tratto completamente e fedelmente dai Vangeli; insieme a studiosi teologi la ricerca ha portato alle conclusioni che sentirete seguendone il processo.

martedì 15 novembre 2011

Starà fresco? (non sa che han deposto la tiara!)

Lukashenko: Papa, difendici.
Isolato da Usa ed Europa, nel mezzo di una crisi socio-economica senza precedenti, il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko spera che il Vaticano sostenga Minsk e la protegga dall' ''ingiustizia dell'Occidente''.
                                        Marco Tosatti

Isolato da Usa ed Europa, nel mezzo di una crisi socio-economica senza precedenti, il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko spera che il Vaticano sostenga Minsk e la protegga dall' ''ingiustizia dell'Occidente''. Lo riferiscono le agenzie russe. ''Ci aspettiamo che la Chiesa cattolica e personalmente Papa Benedetto XVI faccia di più per proteggere i nostri interessi, specialmente in Occidente'', ha dichiarato Lukashenko incontrando il vescovo Kurt Koch, capo del consiglio pontificio per la promozione dell'unità dei cristiai, e il metropolita di Minsk e Slutsk, Filarete.

''Crediamo che le attuali politiche europee sulla Bielorussia siano inaccettabili. Non è normale'', ha proseguito il Capo dello Stato, che recentemente ha introdotto misure ancora più restrittive della libertà di opinione e di manifestazione irrigidendo il suo pugno di ferro contro l'opposizione. ''Per questo motivo - ha aggiunto - ci aspettavamo che la Chiesa cattolica prendesse una posizione più attiva sulla questione. La Chiesa è l'organismo più giusto in questo mondo ingiusto. Vorremmo che la Chiesa difendesse la giustizia''.

Il presidente bielorusso ha quindi ricordato che la principale religione in Bielorussia è quella ortodossa,seguita da quella cattolica, fedi che hanno ''relazioni amichevoli e fraterne''. Lukashenko ha infine ricordato che il governo bielorusso ha firmato un accordo di cooperazione con la chiesa ortodossa bielorussa. ''Un accordo analogo potrebbe essere firmato dal governo e dalla Chiesa cattolica'', ha suggerito.